lunedì 10 novembre 2014

La gara per il bike sharing elettrico è andata deserta (e meno male)! Quando arriveranno le bici pubbliche a Roma?

Lo avevamo scritto i primi di settembre. La gara indetta dalla giunta per una manciata di postazioni di biciclette elettriche è senza senso e deve andare deserta. E così è finita! Nessun operatore nazionale o internazionale ha presentato un'offerta.

Una stazione di Bike Sharing a Nizza
La cosa ha una sua logica: nella capitale il bike sharing dovrà essere finanziato dalla pubblicità sui cartelloni e dunque a costo zero per il Comune. Grazie al Prip approvato a fine luglio, Roma potrà avere un servizio di biciclette pubbliche all'altezza delle altre città europee. Una piccola percentuale della superficie pubblicitaria totale (circa il 7/8 per cento) sarà riservata a coprire i costi dell'operatore che vincerà la gara d'appalto. E nella gara, il Campidoglio potrà chiedere una quota anche di biciclette elettriche.

Che senso avrebbe avuto allora immettere sulle strade un bike sharing elettrico totalmente scollegato dal resto e per di più molto costoso per le casse capitoline (circa 380mila euro per soli 18 mesi)? Una "scemenza" come l'abbiamo definita sul nostro blog, che per fortuna è stata bocciata dal mercato.

A Barcellona ci sono 420 stazioni di biciclette

Ma allora quando arriveranno a Roma ste benedette biciclette pubbliche? A Striscia La Notizia, l'assessore Improta ha incautamente risposto "I primi mesi del 2015". Ma si tratta di una data molto ottimistica, anzi impossibile da realizzare.

Vale la pena allora ricordare le prossime tappe del percorso che porterà alla riforma della cartellonistica e dunque al bike sharing:

1) Dopo l'approvazione del Piano Regolatore a luglio, occorre redigere i "piani di localizzazione". Si tratta di strumenti attuativi che strada per strada e quartiere per quartiere stabiliranno una volta e per tutte dove si possono installare i cartelloni pubblicitari. Una operazione niente affatto facile che sta realizzando AequaRoma, la società controllata dal Comune che si occupa delle entrate tributarie.

A quanto risulta a Bastacartelloni l'operazione sta andando avanti speditamente ma difficilmente sarà conclusa prima della fine del 2014.

2) I piani di localizzazione dovranno passare ai Municipi che potranno formulare le loro osservazioni
Per questa fase occorrerà circa un mese di tempo

3) La Giunta capitolina dovrà recepire le osservazioni dei Municipi ed eventualmente controdedurre (cioè integrare il testo con le osservazioni ritenute utili e rigettare quelle non attinenti).

4) La Giunta dovrà scrivere materialmente i bandi di gara. Uno di questi sarà riservato al bike sharing, gli altri ad diversi servizi che il comune vorrà ottenere in cambio dalla pubblicità (toilette, arredo urbano, manutenzione del verde etc)

5) Una volta aggiudicati i bandi, le ditte vincitrici avranno necessità di diverse settimane prima di installare sul territorio i nuovi cartelloni e le stazioni di bike sharing.

Insomma come si può capire, prima di salire in sella ad una bicicletta pubblica dovremo attendere probabilmente l'estate o forse l'autunno del 2015.

E non è molto, dato che è una rivoluzione che Roma attende da 20 anni!

Parigi

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3 commenti:

  1. Dunque, la stessa tempistica dovrebbe riguardare anche l'attuazione del PRIP? Dovremo attendere l'autunno del 2015 per vedere la nostra città disboscata dagli innumerevoli abusivi?

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  2. Se qualcuno potesse assicurarmi che nell'autunno 2015 Roma avrà un servizio di bike sharing degno di questo nome e la giungla cartellonistica finalmente diradata ci metterei una firma grossa come una casa!

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