lunedì 24 novembre 2014

Ciampino e Roma: stesso territorio, controlli differenti. La capitale non riesce a copiare le buone pratiche neanche dal proprio vicino?

Nei fatti Ciampino è una zona di Roma. Ma amministrativamente si tratta di due Comuni diversi e quindi gli indirizzi politici cambiano radicalmente. Lo dimostra l'efficienza della Polizia Locale di Ciampino rispetto alla strafottenza di quella romana.

Più volte abbiamo segnalato gli interventi sui cartelloni irregolari nel territorio di Ciampino, mentre pochi metri più in là (zona di competenza capitolina) nessuno si occupava di impianti ben peggiori.

Oggi vi raccontiamo di altre due importanti forme di controllo del territorio, occupazioni abusive di case e nomadi. Prendiamo spunto da due notizie diffuse dalla Polizia Locale di Ciampino.

SVENTATA PER LA TERZA VOLTA L'OCCUPAZIONE DI UNA CASA POPOLARE

Si sono appostati, hanno svolto indagini e hanno colto in fallo una donna che era appena entrata in una casa del comune di Ciampino e l'aveva occupata. Dovrebbe essere la regola per evitare la compravendita di alloggi pubblici che è diventata ormai una piaga. Ma purtroppo a Roma questo non avviene quasi mai, tanto è vero che nella capitale è fiorente un racket organizzato di occupanti abusivi.


Non si tratta quasi mai di famiglie disperate, ma piuttosto di bande che irrompono con la forza negli appartamenti, li occupano e poi li rivendono a sfrattati e bisognosi per circa 20mila euro. Così facendo levano quella casa al legittimo assegnatario che magari aveva aspettato anni, seguendo tutte le trafile burocratiche e che per rispetto della legge o perché anziano o disabile non ha la voglia o la forza di occupare.
Insomma chi è prepotente e violento vince e chi rispetta le regole resta fuori casa.

Un sistema rivoltante che a Roma è diventato la regola. Possibile che la Polizia di Roma Capitale non riesca a mettere un freno a questa piaga? Non parliamo di differenze culturali (Ciampino non è Bolzano), né di distanze chilometriche ma solo della mancata volontà di ripristinare la legalità.

Lo scrive anche Aldo Cazzullo in un editoriale sul Corriere della Sera: "Non è possibile che chi si ritrova la casa sequestrata dal racket delle occupazioni non abbia gli strumenti per riprendersela". Questo alimenta l'età dell'odio (come lo stesso Cazzullo definisce la mancanza di legalità) e i conflitti sociali ai quali stiamo assistendo in questi giorni.

SEQUESTRATO UN FURGONE DIRETTO AL CAMPO NOMADI GRAZIE AL TARGA SYSTEM

Anche in questo caso la notizia diffusa dalla Polizia Locale di Ciampino sembra provenire da un altro mondo. La tecnologia Targa System con pochi soldi permette in tempo reale di verificare se un'auto sia stata rubata o se abbia l'assicurazione scaduta. La Polizia di Roma Capitale non ne è ancora dotata (e te pareva!)

E basta guardarci intorno ogni giorno per vedere circolare furgoni dall'aria molto sospetta che, grazie a questo occhio elettronico, potrebbero essere controllati rapidamente.

Ecco due casi che riguardano il II° Municipio segnalati dalla nostra associazione.

Il furgone qui sotto è stato visto diverse volte nelle strade del quartiere Salario carico di merce dalla dubbia provenienza. All'interno si intravedono due donne nomadi che stanno nascondendo degli oggetti sotto alcune coperte.


Le abbiamo fotografate in azione e abbiamo segnalato la targa alla Polizia Municipale. Ma - a quanto ci risulta - senza conseguenze.

Peggiore è il caso di un altro furgone che vedete qui sotto, presente molto spesso nelle vie del quartiere Africano. Più di un cittadino ha visto mentre veniva caricato a bordo del rame forse (ma ovviamente non ne abbiamo la certezza) proveniente da furti ad impianti di illuminazione pubblica.


Anche in questo caso la segnalazione alle autorità non è servita a nulla, dato che continua a girare indisturbato nella zona.

Eppure basterebbe un Targa System per un controllo rapido almeno ai documenti. Ma Roma, si sa, non è Ciampino! E' molto più piccola e non ha bisogno delle nuove tecnologie né di controlli del territorio. A Roma le regole ci sono già: quelle del più forte e del più prepotente!

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5 commenti:

  1. Sacrosanta richiesta! Bravi!!!

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  2. Bell'articolo! Sarebbe opportuno sollecitare l'utilizzo del "targa system" nella prossima riunione tra blog e assessori comunali.
    Più controllo! Qui in troppi si fanno i loro loschi affari indisturbati, coinvolgiamo Clemente che mi sembra un uomo di buon senso.

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  3. Se un proprietario mette in affitto un suo appartamento avendone trovato anche l’inquilino e se lo vede occupare prima abusivamente da qualcun altro, che se ne appropria sfondando la porta di ingresso e non paga nemmeno un mese di affitto, è più che normale che farà di tutto per rientrare in possesso della sua proprietà.
    In modo perfettamente analogo il paragone va fatto per l’ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) di Roma, che assegna una sua casa popolare a chi gli spetta per graduatoria e che pagherà sicuramente l’affitto richiesto, ma se la vede occupare abusivamente da chi non è magari nemmeno in graduatoria e non paga il canone mensile, ma poi non fa nulla per cacciare dalla sua proprietà quest’illecito occupante.
    Mentre nel 1° caso l’eventuale inerzia del proprietario privato nel riprendere possesso di una sua proprietà rimane pur sempre nella sua discrezionalità (anche se autolesionista), nel 2° caso il menefreghismo di chi dell’ATER è preposto proprio al controllo della piena disponibilità della case popolari si deve configurare quanto meno come omissione di atti dovuti d’ufficio.
    Perché fra le cause tanto blaterate del degrado delle periferie in cui ci sono quasi sempre case popolari non viene considerata soprattutto questa mala gestione e non si innescano inchieste penali per far accertare non solo tutte le possibili omissioni di atti dovuti d’ufficio, ma anche l’eventuale concomitanza di tangenti illecite che hanno portato a chiudere tutti e due gli occhi su questo ormai consolidato “sistema” di occupazioni abusive delle case ?
    Si eviterebbe buona parte delle conseguenti reazioni a catena e si ripristinerebbe la legalità nella assegnazione degli alloggi, eliminando una buona fetta delle cause di degrado.

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  4. Parole sante quelle di Rodolfo Bosi. Un altro segno di discontinuità con le precedenti amministrazioni deve arrivare dalla gestione delle case popolari. E se lasciano indisturbati gli occupanti si deve procedere alla denuncia per omissione di atti di ufficio.

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  5. Controllare? ma che siete matti. Poi comincia il coro delle prefiche "razzisti, nazzisti (con 2 z) siamoemigratianchenoi....sarebbe troppo dura perdere i 30 milioni di euro che si pappano ogni anno. Caritatevoli e buoni...si, a fregare le anime belle e candide che ancora credano nel "volontariato peloso"

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