martedì 10 dicembre 2013

Roma invasa dalle scritte. Il caso del quartiere Marconi

Lo aveva detto, il sindaco Marino, nel suo discorso d'insediamento a giugno: tra le priorità di Roma c'è il decoro urbano. Lo ha ripetuto sabato, nella conferenza stampa sull'approvazione del bilancio: "non ci sarà nessun rimpasto di giunta ma lavoreremo per rafforzare i settori strategici della città" e tra questi ha citato proprio il decoro e la vivibilità urbana.

Concetti che sono messi a repentaglio dalla proliferazione delle scritte vandaliche. Un fenomeno che a Roma non conosce sosta e che negli ultimi 6 mesi ha nuovamente raggiunto livelli di guardia. Interi quadranti di città sono letteralmente ricoperti da scritte e graffiti di ogni tipo. Da quelle romantiche a quelle goliardiche e di stampo politico.

L'immenso lavoro dell'AMA, che negli ultimi tre anni ha cancellato qualcosa come 950mila metri quadri di scritte (spendendo milioni di euro!), è stato quasi del tutto vanificato. Anche perché, non si è puntato sul mantenimento del decoro, come fanno le grandi città d'Europa, ma su interventi straordinari d'emergenza che agiscono sulle situazioni ormai fuori controllo.

Prova ne sono le condizioni del quartiere Marconi: ripulito ad agosto-settembre 2011 e solo parzialmente interessato da puliture successive (richieste dai cittadini e non dalle istituzioni), è stato lasciato nel più completo abbandono per quasi due anni. E oggi si presenta così. Ricoperto da scritte sui muri, pali, cassonetti, arredo urbano. E persino sulle vetrine...


































Sbalorditi che né i commercianti né gli inquilini alzino la voce contro questo scempio, chiediamo all'amministrazione municipale - a dire il vero lo facemmo con quella precedente, con scarsi risultati - di avviare una campagna di rimozione delle scritte vandaliche, adoperandosi per il monitoraggio costante delle superfici ripulite. O anche stavolta, saremo costretti ad agire di persona, denunciando le scritte al Comune, sperando che si decidano a intervenire....

5 commenti:

  1. Il taggarolo Kelos si è divertito ad insudiciare ogni superficie libera!

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  2. "taggarolo"? Io lo chiamerei vandalo, ed in quanto tale, uno che fa danni, e pesantemente costosi da riparare. Chi lo fa pagare il conto?
    Il coglione si vanta delle sue minchiate, ovviamente, povero minorato:
    https://www.facebook.com/media/set/?set=a.381232881950397.89799.331798300227189&type=3

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  3. questi moderni "eroi della cultura di strada" rivendicano su FB, quindi spesso con NOME E COGNOME e profilo pubblico (ovvero accessibile a chiunque) , le loro imprese. Più volte il blog Romafaschifo ha pubblicato post in merito, indicando i nomi e i cognomi suddetti.Le gesta di questi artisti incompresi costano DECINE DI MILIONI DI EURO alla collettività.
    PERCHE' A MILANO SONO STATI INDIVIDUATI E COLPITI come una vera associazione a delinquere e a Roma sono liberi di continuare a fare danni?
    Perchè, PERCHE', io devo rinunciare alle vacanze, a un acquisto,ad una visita medica in una struttura pubblica per pagare l'aumento della tasse causato dal deficit comunale a cui contribuiscono i costi inutili generati da questi PEZZI DI MERDA? Io sono convinto che ormai solo l'autodifesa dei cittadini stremati da tasse e degrado inarrestabile POSSA RISOLVERE IL PROBLEMA. Questo come altri, vedi i roghi tossici nei campi rom. La corda si è quasi spezzata, PARASSITI DI MERDA.Preparate le mazze da baseball

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  4. Siamo tutti buoni,dietro ad un computer. Peccato che ogni quartiere sia cosi...

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  5. "Concluderei co na frase de conclusione de mizzio.. No, non me la ricordo.." Cit.

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