mercoledì 30 ottobre 2013

Urban Act: il progetto per i muri legali nato male che si sta spegnendo. E i taggaroli non si rispettano neanche tra loro

Trentacinque muri in 8 municipi di Roma. Erano stati individuati e inaugurati in pompa magna durante l'amministrazione Alemanno come luoghi di "libera espressione" per i Writers. Artisti di strada che in alcuni casi possono abbellire vecchie pareti scrostate con disegni e colori.

Il progetto, chiamato Urban Act, avrebbe voluto limitare l'illegalità e la devastazione dei graffiti che appestano ogni spazio libero di città. Un albo dei Writers autorizzati è stato aperto anche a Bari e Milano.

A Parigi addirittura la Street art è diventata un'attrazione. Nel 13° arrondissment molti anonimi muri oggi ospitano opere interessanti. Addirittura un intero palazzo, prima di essere demolito, è stato affidato ad un gruppo di Writers che l'hanno trasformato in un piccolo museo temporaneo. Insomma ovunque si cerca di governare il fenomeno per evitare la vergogna dei muri devastati dai taggaroli.

E a Roma cosa si sta facendo? Urban Act langue tra la vita e la morte. Ce lo hanno confermato gli stessi esponenti dell'Associazione dopo che Bastacartelloni aveva domandato notizie sui muri di via Angelo Emo, nei pressi della Stazione Valle Aurelia. Pensavamo fosse di loro competenza e invece si tratta di un muro qualunque, preso d'assalto da chiunque e oggi ridotto così.



Come si vede qualcuno aveva prodotto una sorta di opera ma è stata coperta da altre scritte e tags, impiastricciando diversi metri quadri di muro.

Torniamo a Urban Act e al suo errore fondamentale: secondo il protocollo, la responsabilità della cura del muro, starebbe al writer il quale dovrebbe segnalare eventuali scritte vandaliche che rovinano l'opera. Ma vi sembra possibile che un writer - seppure coinvolto in un progetto civico - possa denunciare altri "compagni" di scorribande?
Seconda questione: la nuova giunta forse neanche è a conoscenza di questo progetto, tanto che i membri dell'Associazione Walls attendono un rilancio senza il quale tutto morirà entro pochi mesi.

Il muro legale Hall of Fame di Monti Tiburtini
Purtroppo perfino in questo Roma si distingue in peggio. Se a Parigi i Writers hanno mostrato la loro capacità artistica e tutti (pure i taggaroli) rispettano il loro lavoro, qui le crew sono composte da imbecilli senza cervello, come ha dimostrato recentemente Romafaschifo.

Forse è per questo che la nostra città è piombata di nuovo nella morsa delle tags. Come se ci fosse stata una nuova ondata, nessun luogo è stato risparmiato. Alcune soluzioni le abbiamo indicate a pagina 5 del nostro programma anti-degrado. Occorre riprendere in mano il problema delle scritte (vandaliche e autorizzate) prima che la situazione precipiti del tutto.

3 commenti:

  1. Più precipitata di così? Basta ragionare sul fatto che i mezzi del defunto Decoro Urbano, sono tutti indecorosamente impiastrati da scritte schifose. Aho ma che voi? stamo a Roma, la più bella città del terzo mondo!

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  2. Tentare di dialogare con i vandalitaggaroli e' come pretendere di parlare ad un sordomuto.
    Ancora non lo si capisce ??!!!

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  3. SEGNALAZIONE:

    Dopo la manifestazione-accozzaglia del 19 Ottobre Viale Manzoni da Vias Merulana a Via Emanuele Filiberto e' tuttora devastato dalle scritte sui palazzi e sulla stazione metro Manzoni!

    Mc Daemon

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