L'ultimo aggiornamento della famigerata banca dati, pubblicato in questi giorni, vede circa 30 soggetti in più rispetto a quello di agosto. Nella gran parte sono macellerie, pizzerie, carrozzerie etc, etc che decidono di pubblicizzare la propria attività con un paio di paline 1x1. L'attuale regolamento comunale glielo consente e dunque via libera a chiunque voglia stuprare e violentare il territorio con questi ignobili cartelloni.
E' un motivo in più per gridare tutti insieme la necessità di una riforma completa del settore. Anche qui ci tocca essere diversi da ogni altro luogo civilizzato del pianeta. Ovunque è impossibile per un singolo commerciante pubblicizzarsi da solo.
E anche in questo caso, la miopia delle ditte pubblicitarie, ha provocato un danno a loro stesse. In un mondo normale, dove può fare pubblicità solo chi ha vinto un regolare bando che gli assegna quel territorio, tutte queste piccole attività sarebbero costrette a rivolgersi a quella ditta, incrementandone gli affari. E la città ne guadagnerebbe in decoro e sicurezza stradale.
Uno degli infiniti 1x1 presenti in ogni strada romana |
Altra questione: lo scorso 22 ottobre, il presidente della Commissione Commercio Corsetti aveva promesso la pubblicazione del Prip per ieri, lunedì 28. Si tratta del testo sul quale possono essere presentate le osservazioni da parte dei cittadini e delle ditte. Di questo testo, però, nessuna traccia. Per ora l'impegno della pubblicazione non è stato mantenuto. E non è un buon inizio!
Questo e' il disastro peggiore lasciato in eredita' a Roma ed a chi a Roma vive da alemanno e da bordoni! E' UN VERO DISASTRO!!!
RispondiEliminaCorsetti parla con lingua biforcuta.
RispondiEliminaNon ascoltate il piagnisteo dei coccodrilli che hanno distrutto il paesaggio romano, calpestato la legalità e causato incidenti mortali.Se si vuole far diventare Roma una capitale europea non è ammissibile che esistano più di 400 persone fisiche o società legittimate a piantare cartelloni come puntaspilli. Ogni velleità futura di controllo del loro operato,nell'attuale situazione di carenza di personale e brodo di cultura all'amatriciana " stamo a roma e famo come cazzo ce pare", sarà spazzata via da questa abnorme realtà
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Non mi sono mai fidato di Corsetti
RispondiEliminaE' un politico, questo basta
E non mi si venga a dire che è qualunquismo
Marco1963
Il problema non e' consentire ai commercianti ed agli artigiani di farsi pubblicità da soli ma la quantità di cartelloni presenti sul territorio. Per ogni metro quadrato il comune di Roma incassa 37 euro l'anno, mentre lo stesso spazio e' affittato dalle ditte da un minimo di 700 euro ad un massimo di 1500 euro l'anno, con un ricarico dal 20 alle 40 volte. Un guadagno immenso regalato alle ditte concessionarie. I 32000 mq di cartelloni pubblicitari generano introiti per il comune di circa 10 milioni di euro mentre le ditte ne incassano 200-300 milioni. Perché dobbiamo regalare tutti questi soldi alle ditte?
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