martedì 1 ottobre 2013

Trovare la stazione Nomentana è impossibile. Ma quando ci sei dentro capisci che puoi essere solo Roma

E' proprio così: la stazione Nomentana sembra sparita. L'ingresso di viale Etiopia è come un antro segreto, senza alcuna indicazione. Si vede solo una puzzolente scalinata circondata da cartelli di tutte le forme, tranne uno: quello che dovrebbe segnalare la stazione.


Ce l'hanno domandato alcuni turisti che provenivano dalla fermata metro di viale Libia e vagavano disperati alla ricerca del treno che li avrebbe portati a Fiumicino.

In effetti il cartello c'era ma ormai -  diventato una bacheca abusiva - è del tutto illeggibile


Ci introduciamo nella stazione preparati al solito degrado, ma qui il limite è stato veramente superato. Perfino noi ci stupiamo dello schifo assoluto che vi regna.

Una volta scesa la scalinata resta il dubbio se sia o meno l'accesso alla ferrovia. Qui il vecchio cartello è addirittura scomparso e i pali che lo sostenevano sono coperti dei soliti annunci


L'atmosfera è raccapricciante. Sembra di entrare in un'altra dimensione



L'unico monitor luminoso di tutta la stazione è illeggibile ed è impossibile capire quali sono i treni in arrivo e in partenza


Il corridoio, ripulito meno di un anno fa, è lercio. Le scritte sovrastano ogni centimetro quadrato, rendendo il luogo surreale.


L'accesso ai binari è buio e i muri sono così taggati che ci si domanda se sia il caso di entrare nei corridoi. I visi dei turisti sono sbigottiti


Il secondo ingresso alla stazione, quello da via Val d'Aosta, non sta messo meglio. L'unico pannello informativo, dove c'era una piantina dei trasporti, mette paura. La piantina è ovviamente scomparsa sotto affissioni di ogni genere


Ed ecco l'unica emettitrice di biglietti. Con i monitor ricoperti di tags, acquistarne uno è un'impresa.


Qui non si tratta di "normale degrado". Questo va oltre ogni regola di vivere civile. Chi devasta in questo modo ha un disturbo serio, irrecuperabile. E chi glielo consente è ancora più colpevole. Nessuno di noi si consideri solo vittima. Se non alziamo la voce siamo e resteremo complici di aver ridotto così una delle più belle città del mondo.

7 commenti:

  1. Oramai abbiamo perso qualsiasi standard di riferimento, non c'è bangladesh, non c'è uganda, battiamo tutti e non di misura.

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  2. Dovremmo invitare Marino a fare una gita con la sua bicicletta in questa stazione. Se ancora non si rende conto di quale città sta governando, qui apre gli occhi per forza.

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  3. Raccapricciante ogni oltre umana sopportazione. Siamo degli incivili e basta!

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  4. Mettiamo un romano che si sia trasferito momentaneamente all'estero; si puo' sapere come diavolo dovrebbe fare costui a considerare di tornare a condividere il suo destino con coloro che hanno ridotto in questo modo un luogo pubblico???
    Come si fa a decidere consapevolmente di tornare a vivere nella giungla-porcile che sempre piu' sta divenendo Roma?

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  5. Ci dovremmo vergognare tutti di vivere in una città così. Ma con quale faccia affermiamo di essere un paese civile se tolleriamo una stazione ridotta in questo modo?

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  6. Vergognoso. Sia per chi riduce così cose e spazi pubblici sia per chi non fa nulla per sistemare e ripulire. Questa città è il degrado.

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