giovedì 3 febbraio 2011

Comunicato Stampa - Approvazione in Giunta Comunale del Piano

COMUNICATO STAMPA

COMITATO PROMOTORE DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE PER LA MODIFICA DEL REGOLAMENTO AFFISSIONI E PUBBLICITA`

APPROVAZIONE IN GIUNTA DEL PIANO REGOLATORE IMPIANTI:

CITTA` DI ROMA 1 – CARTELLONARI 0

*

Il Comitato Promotore della delibera di iniziativa popolare esprime la sua soddisfazione per l’approvazione da parte della Giunta Comunale del Piano Regolatore Impianti che disciplinerà tutto il settore: questo indispensabile strumento di governo e controllo mancava da quasi vent’anni ed era ormai improcrastinabile.

La richiesta di redigere ed approvare il Piano è contenuta nella delibera di iniziativa popolare che il Comitato Promotore ha depositato nel Luglio scorso unitamente alle 10.000 firme di cittadini romani raccolte per dare corso alla delibera stessa; siamo soddisfatti, pertanto, dell’adozione del Piano che il Comune di Roma ha sicuramente accelerato e portato a termine accogliendo il sollecito di cui alla delibera e quindi le istanze dei cittadini, e ringraziamo anche gli Uffici Comunali che hanno lavorato per conseguire questo risultato.

E` quindi giunto il momento di discutere ed approvare in Consiglio Comunale la delibera di iniziativa popolare per spingere l’amministrazione a portare a compimento l’opera di risanamento del settore affissioni: auspichiamo che il percorso della delibera arrivi rapidamente a conclusione.

Rimangono diverse perplessità circa il meccanismo del Piano che prevederebbe una forte salvaguardia per le zone centrali della città a scapito delle aree più periferiche; inoltre, deve essere posta particolare attenzione agli strategici Piani di Localizzazione che dovrebbero individuare esattamente, municipio per municipio, via per via, i luoghi ove la collocazione degli impianti sarà consentita: dovrà tenersi il timone ben fermo in direzione della tutela della città e dei suoi abitanti.

In questo senso è fondamentale che il Comune di Roma continui il procedimento di partecipazione dei cittadini già avviato nei mesi scorsi con i tavoli di consultazione nei quali il Comitato Promotore, ora costituito formalmente in associazione, siede come soggetto legittimato e rappresentativo dei cittadini in virtù della presentazione della delibera: la progettazione, soprattutto dei piani di localizzazione, deve essere vera e concreta, e le decisioni dell’amministrazione comunale condivise con i cittadini.

Il Piano Regolatore Impianti, perciò, è solo il primo passo, importante e concreto, verso la completa ristrutturazione e regolamentazione del settore affissioni, su una strada ancora lunga da percorrere.

Infatti, altra questione dirimente è la lotta serrata contro l’abusivismo; siamo soddisfatti che il Sindaco Alemanno abbia riconosciuto pubblicamente ciò che il Comitato sostiene fin dall’inizio: nel settore affissioni si cela un sottobosco di illegalità che deve essere assolutamente stroncato, ne va dell’immagine e del bene dell’intera città.

Ed è questo il secondo fine e tema posto dalla delibera di iniziativa popolare: il recupero della legalità. L’azione dell’amm.ne comunale, seppure più incisiva negli ultimi tempi, ancora non è sufficiente ad arginare il fenomeno dell’abusivismo ed a contrastare i molti comportamenti illegittimi perpetrati da operatori scorretti. Ora con l’adozione del Piano, il Comune ha uno strumento in più di contrasto e controllo, ed il Comitato insiste affinchè siano dati segni tangibili dell’operato dell’amm.ne comunale: più rimozioni, più oscuramenti, più sanzioni alle imprese che violano le regole.

Infine, in considerazione degli articoli di stampa odierni, il Comitato Promotore precisa che il gestore del blog Cartellopoli, Massimiliano Tonelli, non fa parte dello stesso comitato e non lo rappresenta; pertanto le posizioni ed affermazioni riguardo la proposta di indire bandi per la gestione del settore affissioni e la contrarietà al Piano, dichiarate da Tonelli, non esprimono la posizione del Comitato Promotore.

Sul punto, il Comitato promotore ribadisce che è prematura ogni ipotesi di bandi, giacchè mancano sia i piani di localizzazione, sia la definitiva approvazione del Piano regolatore Impianti, ed in ogni caso la definizione della struttura e delle regole di siffatti bandi va attentamente valutata: lasciare ad imprese private la gestione ed il controllo degli spazi e luoghi pubblici è questione delicata ed abbisogna di particolare approfondimento.

Si invitano gli organi di stampa a provvedere alle necessarie rettifiche.

IL COMITATO PROMOTORE

39 commenti:

  1. Signori del comitato, Tonelli dice una cosa molto semplice: dopo il piano regolatore, la gestione degli impianti va affidata "a poche società, serie e garantite" anziché le trecento e passa che ci sono adesso.
    Visto che le affissioni dirette le gestiscono i privati, serve un bando di gara per decidere le poche ditte che si occuperanno della gestione dei cartelloni, come avviene in tutto il mondo. Io sono d'accordo, non capisco perché non lo siete voi.

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  2. Il problema non è quello che dice Tonelli ma come poi la stampa usa quello che lui dice. E l'importante è che sia chiaro a tutti che le posizioni del Comitato e quelle di Tonelli non è detto che coincidano.
    Ad esempio sulla questione del bando di gara noi non siamo pregiudizialmente contrari, ma da qui a sposarne la causa reiterandolo ad ogni pié sospinto, financo bocciando il Piano, che al momento è l'unica vera e concreta soluzione per affrontare il problema, perché non prevede il bando di gara unica ci sembra davvero sciocco.
    Nessuno può dimostrare che il bando di gara unico sia La Soluzione. Noi siamo disposti a discuterne, ma finché i suoi fautori lo porranno come elemento anapodittico sarà inutile parlarne.

    A titolo strettamente personale, trovo discutibile continuare a scimmiottare esempi esteri di soluzioni dei problemi. Noi dobbiamo certamente ispirarci ai livelli di decoro delle altre capitali europee, ma non possiamo dimenticarci che la realtà italiana, e romana in particolare, prevede peculiarità inimmaginabili altrove. Tanto per fare un esempio, laddove un giudizio civile durerebbe settimane o mesi da noi impiegherebbe diversi anni.
    Continuare semplicemente a recitare il mantra del bando di gara unico non credo aiuti.

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  3. Tonelli puo` dire quello che vuole, e ;lanciare tutte le iniziative che vuole, ma non puo` parlare a nome del Comitato Promotore del quale non fa parte.
    Nell'articolo del Corriere della Sera ed anche in quello di Repubblica egli pare rappresentare la posizione di tutti i comitati: be` sicuramente non puo` farlo per il nostro.
    E` una questione di forma e di rispetto, affatto secondaria, e siccome non e` la prima volta che lo fa, questa deve essere l'ultima.
    Lorenzo

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  4. Guardate che con il cosiddetto "piano regolatore" si attua soltanto un gioco delle tre carte: le 300 (diverranno 400... informatevi...) avranno campo aperto localmente con i singoli municipi (e le diverse composizioni politiche) per devastare ancor più Roma, intaccando maggiormente ancor più le deturpate periferie, con ricollocazioni che ben conosciamo...

    Credete ancora che un "piano regolatore" con 300 / 400 ditte porti ORDINE nella foresta di degrado che c'è a Roma? Ma per piacere...

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  5. Un ripassino a beneficio di tutti.
    La redazione del Piano Regolatore è uno dei punti qualificanti della proposta di delibera d'iniziativa popolare (vedasi punto 3 delle richieste, sesto capoverso).

    Padronissimi di continuare a pensar male dell'attuale amministrazione comunale, ma quando fa, e in anticipo, quello le si chiede è puro disfattismo dargli contro sul punto.

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  6. E' vero, sui giornali si parla di "comitati", al plurale, quando a parlare è in realtà solo Tonelli a nome di Cartellopoli. Ma il problema è del Comitato che non rilascia dichiarazioni ufficiali, lasciando campo libero a Tonelli che, giustamente, porta avanti la propria battaglia sul bando di gara. Spiace dirlo ma il comitato è mediaticamente invisibile e con questo bisogna fare i conti.

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  7. E non è possibile che il Comitato non si pronunci mai sul bando di gara, adducendo motivazioni del tipo "Roma è diversa dalle altre città". Che significa, dobbiamo tenerci trecento ditte che piantano cartelloni?

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  8. Il Comitato non ha né la finalità né il tempo di occupare campo mediatico.
    Se i giornalisti, a seguito dell'approvazione del Piano, hanno pensato di sentire una sola voce, e obiettivamente la meno rappresentativa da un punto di vista istituzionale, è affar loro.
    Quando poi ci sarà da riportare le risultanze della partecipazione in merito alla redazione dei Piani di Localizzazione dovranno forse rivolgersi a qualcun altro (legittimato a partecipare ai tavoli).

    Se però si pubblicano falsità rispetto a presunte richieste di bando di gara da parte del Comitato allora non possiamo che reagire.
    Al momento l'articolo del Corriere online contiene ancora tale falsità.

    Da ultimo, a titolo personale, direi una parola definitiva sul bando di gara: quando sarà all'ordine del giorno ne discuteremo; al momento non si può accettare che qualcun'altro, al di là dei soggetti istituzionali, faccia l'agenda.
    En passant, ebbene sì, io non ho problemi a tenermi 300/400 ditte autorizzate ad operare sul territorio.

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  9. Scusate, casomai il sottotitolo è

    ROMA 1
    CARTELLONARI 1000

    Finalmente abbiamo segnato un punto, dopo che ci hanno massacrato per tre anni. I toni trionfalistici mi sembrano fuori luogo.

    A cominciare dal fatto che questo "piano regolatore" non regola un bel niente. Non ci sono regole previste fuori dall'anello ferroviario, ci sono regole generiche per il centro storico CHE DOVRÀ TENERSI GLI UMILIANTI OROLOGI.
    Non ci sono tempi stabiliti. Non si parla di sanzioni. Non si parla di decoro urbano. Chiaramente il piano deve ancora essere scritto.

    Non mi stupisce poi che i media diano spazio a Tonelli, che esprime una posizione ferma e riconoscibile, mentre trascurano il comitato pronto a applaudire a scena aperta Alemanno e Bordoni.

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  10. @Les
    Il comitato lavora duramente ed in silenzio per ottenere risultati, mentre altri si vantano sui giornali solo per pubblicita` personale ma ben poco hanno fatto in concreto.
    Noi non siamo giornalisti ma gente comune che si sta spendendo personalmente per una causa.
    Badiamo al sodo non alle chiacchiere: il Comitato sara` mediaticamente invisibile (ma cosi' non e`) ma guarda caso e` il solo soggetto legittimato al tavolo comunale, e` il solo soggetto che ha raccolto e portato fino alla fine il percorso della delibera, e` il solo soggetto verso il quale l'amministrazione ha rispetto e considerazione.

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  12. @resistest
    Ma tu l'hai letto il Piano regolatore? hai esaminato i testi, le planimetrie, la zonizzazione?
    La sai la differenza fra approvazione ed adozione e quello che comporta?
    Non credo. Quindi prima di parlare informati, non ripetere a pappagallo quello che ti suggerisce Tonelli.
    Il Comitato invece ha letto le carte, ha partecipato al tavolo, conosce il piano e puo` affermare che ci sono delle cose da chiarire e modificare, ma comunque senza il piano non potrebbe risolvere nulla ed erano 15 anni che con la scusa che si doveva approvare il piano i cartellonari facevano quello che volevano.
    Essere contro il piano significa favorire i cartellonari: evidentemente tu stai dalla loro parte.

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  13. Les nel giornale online del Corriere si parla di "comitati" perché la giornalista avrà immaginato che il mio pensiero, lì ben riportato, è sicuramente condiviso da altri soggetti in città e che non è solo il mio. E infatti così è, ad esempio quel "comitati" potrebbe intendere "Cartellopoli" + "RiprendiamociRoma" + "MalaRoma" + "Romafaschifo" + "Degradoesquilino" + "BikeSharingRoma" ecc... Non si capisce perché il Comitato Promotore si sia sentito chiamato in causa quando in nessun articolo (ne sul Corriere ne su Repubblica) esiste neppure lontanamente un accenno a tale Comitato. Non si capisce proprio. Ne si capisce perché, se il comitato vuole uscire sulla stampa con il suo punto di vista (a mio personale parere un punto di vista MI-CI-DIA-LE ai fini della nostra battaglia) perché non invia alla stampa un comunicato stampa per tempo, ovvero prima che i giornali chiudano, invece di pubblicarlo alle 11 del giorno successivo? Se fosse uscito il parere MI-CI-DIA-LE del Comitato Promotore qualcuno di noi avrebbe chiamato le redazioni dei giornali per intimarle di non farli parlare? Non credo proprio...

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  15. Io rispetto le opinioni altrui ma soprattutto quelle di chi in questa battaglia ci mette l'impegno concreto, il tempo per discutere, per confrontarsi con Assessorato e Municipi, per organizzare iniziative, etc.
    Anche io penso però che non sia il caso di cantare vittoria.
    Sicuramente l'approvazione del PRIP e della nostra Delibera saranno un passo avanti significativo ma TUTTI SANNO CHE non è solo un problema di "nuove norme" ma di una nuova "volontà politica" di affrontare il fenomeno e di reprimere duramente gli abusi.
    Tutti sanno, adesso perfino Alemanno, che dietro il GRANDE SCEMPIO c'è la longa manus della malavita organizzata che anche grazie al ginepraio di norme vigenti (spesso sconosciute agli stessi amministratori!!) ha potuto prosperare massacrando la città.
    Adesso dovremo impegnarci ancora di più per tenere dritta la barra nella redazione dei piani di zona evitando che le periferie, vecchie e nuove vengano soffocate dalle "ricollocazioni ed accorpamenti".
    Invito quindi tutti a studiare bene le cose prima di parlare e soprattutto ad IMPEGNARSI invece di stare a fare sempre i grilli parlanti.
    Sinceramente 400 ditte mi sembrano un fattore difficilmente governabile..non si tratta di copiare pappagallescamente Berlino o Parigi (il che non sarebbe poi così male) ma di assicurare trasparenza.
    Voi permettereste, ad esempio, alla Nevada -Nuovi Spazi di continuare a far parte delle società autorizzate dopo tutto quello che ha combinato?

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  16. Io tanto cose sicuramente non le so e non posso entrare nel merito.
    Però mi sento di dovervi chiedere in ginocchio di non farvi la guerra.
    Ognuno avrà le sue ragioni e tutti sono nel giusto.
    Uno che scrive e l'altro che cancella, questo comportamento si che favorisce i cartellonari.
    Chiaritevi in privato, parlate, discutete, menatevi ma trovate un punto di incontro.
    Uno sicuramente esiste: la voglia di mettere fine a questo schifo che ci circonda.

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  17. Sentite..non sarebbe il caso INVECE di operare per AVERE SPAZIO MEDIATICO?
    Ho letto l'intervista a Tonelli su Corriere.it dove esprime il suo punto di vista.
    Nella seconda parte la giornalista, forse ancora convinta che sia una posizione COMUNE a tutto il movimento sottolinea la proposta del Bando.
    Chi può avere la certezza che sia stata una sua interpretazione (non sarebbe la prima volta) o che invece sia stata volutamente indotta in errore dall'intervistato?
    E' possibile contattare la De Leo ANCHE per esprimere le posizioni del Comitato e fare così chiarezza.
    Tutti coloro che si battono contro il GRANDE SCEMPIO sanno quante energie sono state disperse in queste continue RISSE.
    Tonelli ha un'idea.
    Il Comitato ha un'altra idea. STOP
    Si contattino gli organi di stampa e si cerchi di ottenere lo stesso spazio per ESPORRE CON CHIAREZZA LA STRATEGIA E LE TATTICHE DEL COMITATO.
    Non ricominciamo con le risse, per favore!
    Personalmente non vedo quale sia il problema di assegnare la gestione della cartellonistica, dopo l'approvazione del PRIP e della Delibera, con un Bando (mi sembra che l'idea fosse "passata" in qualche modo..comunque si può sempre discuterne, no?)

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  18. "non fare nulla per evitare un evento avverso equivale a cagionarlo"
    (codice di procedura penale).
    Ma più semplicemente:
    Eticamente non basta tacere per non farsi passare per ciò che non si è, specie se chi hai davanti non è padrone dell'argomento.

    E questo Tonelli avrebbe dovuto ormai averlo appreso, dopo "l'equivoco della paternità" della manifestazione annullata a Viale Mazzini l'anno scorso.

    Comunque ri-quoto Fitz.

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  19. Oggi (finalmente!) due importanti giornali si interessano alla questione dei cartelloni. Magari non saranno proprio i punti di vista precisi di ciascuno ma il problema è centrato. Ricordiamoci che il supporto mediatico è fondamentale per questa battaglia. Non rendiamo la vita troppo difficile alla stampa "amica", il rischio è che la prossima volta potremmo leggere dei cartelloni sulla gazzetta della parrocchia.
    Naturalmente è solo un mio parere
    Stefano

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  20. Mi sembrate il PD che riesce a perdere anche quando vince. O l'inter la sera di Madrid quando è passato il messaggio che Mourihnio lasciava invece che la squadra aveva vinto la champions league! Bravi a tutti. complimenti.

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  21. Con un piano regolatore da esaminare, stiamo a discutere su chi può parlare con i giornalisti e chi no. E' assurdo. Tutti possono parlare e se qualcuno non parla, è un problema suo. Non credo che Tonelli voglia rappresentare il comitato, è semmai il comitato che non vuole rappresentare sé stesso. Decidetevi.

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  22. Premesso che l'approvazione del Piano Regolatore è una buona notizia; premesso che il Comitato ha svolto finora un ottimo e meritorio lavoro, prima di cantare vittoria occorre riflettere senza pregiudizi nè nei confronti della Giunta nè delle altre proposte in campo.
    Agli amici del Comitato voglio ricordare che nel caso di referendum nazionali, il Comitato Promotore è equiparato ad un 'Potere dello Stato'. E cioè: fino a che la consultazione non si è svolta (e anche dopo per la verifica dei risultati), il Comitato promotore ha un ruolo fondamentale e riconosciuto dalla Costituzione. Facendo le dovute proporzioni, anche nel nostro piccolo caso, avendo raccolto 10 mila firme ed essendo invitati al tavolo dell'assessorato, è DOVERE del Comitato controllare che tutto si svolga secondo quanto previsto dalla delibera. E cioè che - dopo l'approvazione del PRIP - il risultato finale sia la scomparsa delle migliaia di cartelloni abusivi. Perchè i cittadini hanno firmato a quello scopo e quello è l'obiettivo finale della delibera.
    Ora, il comunicato sul sito ufficiale del Comune (l'unico che va preso in considerazione) afferma che oggi a Roma vi sono 220mila mq di superficie pubblicitaria. E che il Prip la ridurrà a 162mila.
    Il nodo del contendere è tutto qui: in queste cifre. Se infatti, i 220mila mq dichiarati non sono corrispondenti alla realtà (come è probabile), la quantità di cartelloni da eliminare sarà inadeguata a riportare decoro alla città. Il rapporto dell'Agenzia per la Qualità dei Servizi del Comune, parla di 242mila mq di superficie pubblicitaria privata e di 32.915 impianti. Il dato è evidentemente sottostimato rispetto ad una realtà dove all'interno del solo anello ferroviario 32 mila tra orologi, cartelloni e paline vengono abbondantemente superati.
    Se cioè è la cifra di partenza ad essere viziata, la cura sarà peggiore del male, sanando - questa volta definitivamente - lo scempio.
    Seconda questione. Io non ho letto il Prip ma vi domando: chi dovrà bonificare il territorio e a spese di chi? Un piano che non preveda norme attuative resta un libro delle buone intenzioni. L'Italia è il paese che ha il maggior numero di leggi, la gran parte non attuate. Vogliamo che anche il Prip finisca per essere un testo da conservare nei cassetti? Oppure saranno le stesse ditte a rimuovere tutti i propri cartelloni e ripiantarli con i nuovi formati? Sembra davvero impossibile che la criminalità (parole di Alemanno) si trasformi improvvisamente nelle dame di San Vincenzo, solo perchè ora c'è un Piano Regolatore.
    Ecco che la proposta del bando non va considerata a priori una cosa inutile, ma forse la strada più pratica.
    Insomma la propria buona fede nel presentare il Piano Regolatore, la Giunta l'avrebbe dimostrata chiarendo meglio il numero di impianti presenti e quelli futuri e spiegando in che modo il piano diventerà realtà. Altrimenti continuo a pensare che sia solo un'operazione mediatica per intortare i romani. E il Comitato non ci deve cadere, ma deve ricordarsi il suo ruolo di Promotore per giungere al risultato che i cittadini gli hanno assegnato.
    Filippo

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  23. Ribadisco a chi continuare a accusarmi di millantato credito (ma Francesco chi? Qualchec cognome mai, eh?) che sono stato contattato dalla stampa PROPRIO perché non faccio parte del Comitato Promotore.
    Per comporre un articolo equilibrato la stampa deve da una parte dare una notizia e, come controcanto, avere una opinione diversa. Il lavoro del Comitato Promotore è organico a quello del Comune (non c'è niente di male, per carità) e dunque scarsamente interessante per un giornalista che voglia realizzare un pezzo dove si sentano tutte le campane.
    Ha senso per giornali seri come Repubblica o il Corriere pubblicare un provvedimento dando notizia dell'iniziativa del comune e sentendo, per la casella |comitati| i comitati che col Comune vanno a braccetto? E' giornalisticamente insensato. Ecco perché hanno chiamato me, PROPRIO perché non faccio parte del Comitato Promotore (non vedo dunque perché dovevo specificarlo); hanno chiamato me esattamente perché dicessi qualcosa che dà fastidio ed è scomodo per l'amministrazione comunale. Se il Comitato Promotore ha dichiarazione scomode e ingelligenti sull'argomento le fornisca alla stampa la quale sarà felicissima di pubblicarle. Dove è il vulnus? Dove è il problema? Il problema è che si è parlato troppo del bando e che Bordoni si è arrabbiato? Ma questo è un problema della politica, non dei comitati... E' un problema di consenso, non un problema civico. La politica fa un mestiere, i comitati ne fanno un altro. E sono due mestieri dialettici.

    PS. Dopo aver messo in cattiva luce Carlotta De Leo presso i suoi capi ora qualcuni qui scrive che la De Leo non conoscerebbe l'argomento, la verità è che lo conosce meglio di molti di noi e che sa benissimo quali sono le associazioni in campo su questo argomento. Avendo 15 minuti per fare un pezzo, ieri pomeriggio, aveva il tempo di contattare un solo soggetto e -a mio avviso azzeccando la scelta- ha chiamato me. Il risultato è che sull'articolo è uscito l'esempio dei lampioni e dell'Acea che è una roba che capisce pure mia nonna in cariola e che mette immediatamente in luce quale sia la strada per risolvere realmente il problema.

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  24. Di fronte a certe dichiarazioni mi vedo costretto ad uscire dal silenzio più assoluto che avevo deciso di riservare al Comitato Promotore, dopo che ha rifiutato il confronto, cancellando i commenti che non piacevano, perché ritenuti "offensivi".
    Se il mio commento non verrà di nuovo eliminato, mettendo ancora all'indice chi ha redatto il testo della delibera, intendo fare le seguenti valutazioni.
    Vengo a sapere dal comunicato stampa di oggi che il Comitato si é costituito formalmente in "associazione" e siede nei tavoli di consultazione "come soggetto legittimato e rappresentativo dei cittadini": ci tengo a far sapere che non mi sento affatto "rappresentato" dal Comitato Promotore anche e soprattutto perché a mio giudizio sta tradendo sempre di più le finalità per cui si é costituito.
    Ne é una riprova lo stesso comunicato di oggi laddove dichiara che la "richiesta di redigere ed approvare il Piano è contenuta nella delibera di iniziativa popolare" e lo stesso Roberto Tomassi quando nel commento delle 13,21 asserisce che la "redazione del Piano Regolatore è uno dei punti qualificanti della proposta di delibera d'iniziativa popolare", ignorando invece che testualmente chiede di redigere il Piano Regolatore "entro e non oltre sei mesi dall'entrata in vigore delle modifiche alla delibera n. 37". (continua nel commento successivo)

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  25. Perdonatemi ho letto i due articoli e vorrrei capire dove Tonelli di cartellopoli ha dichiarato o lasciato intendere di esssere parte del Comitato Promotore: sono tre volte che me li rileggo senza capire i riferimenti, help!!

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  26. (seguito del commento)
    Non sono affatto d'accordo nemmeno con Les delle 14,04 secondo cui il Comitato é "il solo soggetto legittimato al tavolo comunale, é il solo soggetto che ha raccolto e portato fino alla fine il percorso della delibera, é il solo soggetto verso il quale l'amministrazione ha rispetto e considerazione".
    Debbo far presente che al Tavolo Tecnico ha finora partecipato a pieno titolo anche il sottoscritto a nome della associazione VAS, che é stata finora l'unica a presentare osservazioni critiche al PRIP che sembrano peraltro essere state in parte recepite (specie per quanto riguarda il vincolo paesaggistico del centro storico, negato invece dal Comitato, e le fasce di rispetto anche dei beni archeologici e storico-monumentali), ma che non si vanta per questo né si cura di "apparire".
    VAS preferisce continuare ad "essere" ed a portare fino in fondo le finalità della delibera, che riguardano la battaglia contro la proliferazione incontrollata dei cartelloni pubblicitari: a tutt'oggi sono 133 le segnalazioni che ho trasmesso per posta elettronica e che hanno prodotto di già una rimozione di molti impianti abusivi che non é di certo sufficiente e che da qui a breve mi riprometto di riuscire a far eseguire in massa da un apposito commissario "ad acta".

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  27. L'articolo del Corriere della Sera e` stato rettificato:
    http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_febbraio_2/deleo-affissioni-polemiche-cartellopoli-181385632599.shtml

    E` stata ripristinata una corretta informazione e quindi confermate le buone ragioni del Comitato Promotore, altrimenti un giornale come il Corriere non avrebbe rettificato nulla.
    Tutto il resto sono illazioni, chiacchiere, accuse strumentali per delegittimare l'operato del Comitato, fargli saltare la delibera, rendere impossibile ogni consultazione o partecipazione ai tavoli comunali.
    Ed i soli soggetti che hanno interesse a farlo sono i nostri "amici" cartellonari, che evidentemente hanno qualche infiltrato nelle linee nemiche......
    Come ho gia` avuto modo di scrivere tempo addietro questo sistema non funziona, non produce e non produrra` risultati.
    Noi lavoriamo e otteniamo risultati, gli altri fanno solo chiacchiere ed improvvide dichiarazioni ai giornali.
    Lorenzo Santovincenzo

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  28. Risposta per Bosi.
    Premetto subito che rispondere a Bosi significa replicare per mesi alle sue controdeduzioni, controrepliche, ecc. ecc., per cui mi permetto pure io di rompere, ma solo per questa volta, l'impegno a non rispondergli, assicurando che scrivero` altro.
    Il Comitato non ha escluso nessuno, e` Bosi che si e` autoescluso perche` non ammette alcun tipo di critica o riflessione o idee differenti dalle sue.
    E` stato piu` volte fatto notare a Bosi che alcune sue osservazioni e idee erano sbagliate e frutto di fraintendimenti, e comunque errori in perfetta buona fede, ma non ha voluto ascoltarci ed anzi ci ha accusato di "tradimento".
    E sbaglia ancora quando afferma che abbiamo "negato il vincolo" sul centro storico, quando io stesso ho riconosciuto l'intelligenza,correttezza ed acume delle sue osservazioni sul punto, e che alcune evidenze erano invece sfuggite a tutti noi.
    Per quanto riguarda la partecipazione ai tavoli di consultazione del Comune, nulla quaestio per la partecipazione di VAS, ci mancherebbe. Segnalo pero` a Bosi che il Comune ha riconosciuto formalmente la legittimita` del Comitato Promotore quale portatore di interessi diffusi, e spero che faccia altrettanto con VAS ed altre realta` che pero` debbono proporre formalmente e correttamente le loro domande di partecipazione.
    Lorenzo Santovincenzo

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  29. Bosi, il commento delle 14.04 non è mio, per la cronaca.

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  30. L'avevo detto che Bosi era nell'aria già da qualche giorno....
    Se ne sentiva la mancanza.
    Peccato che però non sembri più lo stesso: è passata più di un'ora dall'ultima volta che è stato nominato e ancora non ha replicato.

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  31. Faccio presente a Santovincenzo in quanto avvocato che dal 1994 con D.M. VAS é stata annoverata fra le associazioni ambientaaliste che anche l'art. 9 della legge n. 241/1990 riconosce come soggetti portatori di interessi diffusi e non ha bisogno quindi di essere riconosciuta come tale dal Comune, a differenza del Comitato Promotore.
    Quanto al percorso di partecipazione al PRIP, ne ho fatto richiesta con nota VAS prot. n. 42 del 17 novembre scorso: dal momento che ieri si é parlato di "partecipazione" dei cittadini caso mai solo a livello dei Municipi, rinnegando anche il Regolamento approvato con la delibera n. 57/2006, oggi ho scritto all'On. Bordoni per sapere se non sarà più consentita la partecipazione a livello centrale di associazioni e comitati, così come annunciata il 5 novembre scorso, comunicando in caso contrario la data del 1° incontro relativo a questo particolare percorso.
    Ai fini dell'utilità dei commenti che vengono accettati in questo blog e che dovrebbero servire secondo me soprattutto ad approfondire meglio e di più la conoscenza dell'intera materia e non solo a fare delle scandalizzate quanto inutili esternazioni,sarebbe molto più utile e produttivo che l'avv. Santivincenzo si astenga da giudizi-sentenze sul mio operato, senza dimostrarne i fondamenti, e faccia sapere i veri contenuti dei passati commenti che mi sono stati sistematicamente eliminati e che dimostrano che non sono stato di certo io ad escludermi.
    Il credito si conquista accettando il confronto anche più serrato con argomenti e fatti concreti ed oggettivi e non con parole vuote che dicono tutto ed al tempo stesso il contrario di tutto: sul centro storico sfido l'avv. Santovincenzo a far sapere ai lettori del blog perché il Comitato Promotore non ha alla fine voluto sottoscrivere la lettera che VAS é stata costretta a spedire da sola lo scorso 11 settembre in cui, oltre a far conoscere per la 1° volta il vincolo paesaggistico del centro storico, dettava i criteri per fare quel censimento a tappeto in ogni Municipio annunciato da Paciello lo scorso 29 luglio e poi rinnegato anche dal Comitato nell'ultima riunione del 5 novembre 2010.

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  32. ecco lo sapevo....
    e` inutile, non c'e` peggior sordo di chi non vuol sentire.
    Lorenzo

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  33. A Lorenzo Santovincenzo che non é membro del Comitato Promotore e che si é permesso di rinfacciare non solo a Tonelli, ma anche al sottoscritto di non essere membro del Comitato Promotore, mi sento di fare il suo stesso commento che non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire.
    Lascio quindi sia a lui che a tutti i membri del Comitato il pieno "diritto" di suonarsela e di cantarsela come meglio credono.
    Dal momento che per giunta c'é anche chi si copre vigliaccamente dietro l'anonimato per fare il sarcastico nei miei confronti, per evitargli di ironizzare ancora sul fatto che si sentiva la mia mancanza, non interverrò più d'ora in poi in questo blog, qualunque siano le reazioni a questo mio commento, con riserva ovviamente di tutelarmi da eventuali diffamazioni.
    Invito solo chi legge a chiedersi se il Comitato Promotore stia ancora seguendo la strada sulle scelte di civiltà e di legalità che era stata inizialmente imboccata assieme e che era stata riassunta nel documento ufficialmente consegnato nella 1° riunione del Tavolo Tecnico.
    Si concludeva così:le suddette scelte di civiltà e di legalità costituiscono dei presupposti ineludibili da porre a base di qualunque confronto futuro da tenere con il Comune di Roma in sede sia di “Tavoli Tecnici” che di incontri specifici con l’Assessore alle Attività Produttive o con il Direttore del Servizio Affissioni.

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  34. Ummm.... Questo comitato promotore sembra, appare avvicinarsi molto alle posizioni di comodo dell'assessorato..

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  35. Meno male Bosi, c'abbiamo un'orchestrina che suona benissimo!!

    All'anonimo che scrive che siamo contigui all'assessorato, rispondo che invece lui probabilmente e` sodale dei cartellonari.

    Lorenzo

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  36. Le riflessioni di Filippo sono pertinenti e sensate.
    Infatti, del PRIP proprio alcune di quelle cose debbono essere chiarite e ci lasciano perplessi.
    Ora che il procedimento di partecipazione entrera` nel vivo, potremo fare delle osservazioni formali al piano e chiedere modifiche allo stesso.
    Ci sono ancora molti aspetti del PRIP che, personalmente, non mi convincono affatto.
    Lorenzo

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  37. MAFIA E CORRUZIONE DIETRO I CARTELLONI PUBBLICITARI

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  38. Io sto con Tonelli e con Cartellopoli.
    Intanto non mi fido di Bordoni e di Alemanno e non credo che con loro potrà mai venire fuori niente di buono. Comunuqe facciano pure il loro piano regolatore.
    E' fuor di dubbio che bisognerà fare piazza pulita di queste 300 pulciose ditte pubblicitarie semiclandestine e semiabusive che chissà quanta gente straniera in nero farà lavorare senza permessi.
    Appoggio la proposta di Tonelli perchè penso che il bando di gara, facendo appunto fuori quasi tutte le altre ditte, SI TRASFORMA AUTOMATICMENTE ANCHE IN PIANO REGOLATORE in quanto la/le vincitrice del bando dovrà assumersi l'onere di ripulire tutta la merda sparsa dalle altre dittucole e tutto questo porterà ordine e precisione proprio come farebbe un piano regolatore, che da solo può essere benissimo aggirato da questi mafiosi.

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  39. A me invece Rodolfo B mi piace molto perchè soprattutto vede e dice le zone d'ombra .....quando ci provo io sono stato puntualmente offeso o peggio (sottolineo non in questo blog ).
    Il bando bah ! Lo volete capire che se ci mette la mano qualche trasmissione tipo report mostra all'italia intera tante di quelle zone d'ombra ce non si sa come finisce! Vi ricordo che prima che report parlasse di veltroni questo veniva osannato dai giornali...

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