giovedì 13 giugno 2013

Appunti per Ignazio Marino: a Roma il record di chiusure di negozi. Ecco come salvare e creare posti di lavoro


Il dato non ci sorprende, ma è la dolorosa conseguenza delle politiche disastrose degli ultimi anni sul commercio ambulante.

Nella capitale si registra il maggior numero di negozi chiusi e posti di lavoro persi nel commercio. Una vera ecatombe con 1.390 attività commerciali decedute in soli 4 mesi. Di queste, ben 790 erano cosiddette “botteghe di vicinato”.  Uno studio della Confesercenti, che parla chiaramente di un caso Roma e di una vera emergenza nella nostra città, prevede che entro il 2043 resteranno in vita pochissimi negozi.  

E’ tutta colpa della crisi, risponde qualcuno. Ma se davvero la responsabilità fosse solo della crisi, perché Roma stacca di molto tutte le altre grandi città italiane? 

Scene ordinarie dal commercio romano

La risposta è semplice: solo a Roma è stata permessa la proliferazione di bancarelle, furgoni e banchetti  più o meno abusivi. Solo a Roma, il 35% dell’intero commercio è controllato dagli ambulanti che evadono sistematicamente le tasse, che vendono merce contraffatta o importata illegalmente. Solo a Roma, negli ultimi anni, sono spuntate in ogni strada commerciale centinaia di bancarelle accompagnate da puzzolenti gruppi elettrogeni e furgoni fatiscenti adibiti a magazzino.

Se a questo, aggiungiamo la schiacciante concorrenza dei grandi centri commerciali, si comprende perché nella nostra città si registri il record assoluto di decessi di attività.

Ogni negozio, impiega in media tre addetti, per cui solo negli ultimi 4 mesi si sono persi nella capitale 5.560 posti di lavoro. E in un anno 16.680.

Nella sua campagna elettorale, Ignazio Marino ha messo ai primi posti il lavoro. Ecco un consiglio pratico: riporti legalità nell’ambulantato. Un Piano stabilisca  i luoghi dove è permesso e un bando pubblico dia maggior punteggio a chi offre installazioni decorose e ricche di prodotti di qualità (la proposta dettagliata nel nostro Programma contro l’Economia del Degrado).
Se vuole portare modernità al settore, incentivi la concentrazione di negozi che vendono la stessa merce nelle stesse strade (sull'esempio di via dei Prati Fiscali per i mobili, via Gregorio VII° per le cucine e così via).  Questo spinge ad una maggiore concorrenza e ad un abbassamento dei prezzi.  
Liberalizzi gli orari per incrementare gli affari nelle pause pranzo, nelle aperture serali o festive. 

Salverà il commercio di vicinato, salverà tanti posti di lavoro, spezzerà l’odioso monopolio delle bancarelle in mano ad una famiglia e ridarà dignità e decoro alla città.

Daje, Marino!


13 commenti:

  1. Eliminare tutte le bancarelle dalle strade di Roma.
    Chi vuole operare nel commercio deve farlo tra quattro mura, con tutti i crismi igienici, di sicurezza e comfort del lavoro.
    Ma che dobbiamo ancora discuterle 'ste cose? Fino ieri c'era l'assessore biondino col rempollo dei bancarellari che difendevano le posizioni piu' incivili.
    E' ora di fare velocemente piazza pulita.

    RispondiElimina
  2. A, e già che ci siamo bisognrebbe pure fare dei marciapiedi decenti con tanti parapedonali per impedire alle macchine di parcheggiarci sopra o di chiudere gli attraversamenti. Sai per fare la spesa al negozio prima ci devi arrivare (possibilmente tutto intero).

    RispondiElimina
  3. Vi sto scrivendo dalla Francia dove sono in giro per lavoro. Ho visto 4 grandi città nell'ultima settimana. Nessuna, ripeto nessuna, città ha bancarelle come ci sono a roma. Il degrado da commercio abusivo è tutto romano. Speriamo bene nel nuovo Sindaco

    RispondiElimina
  4. Quoto TOTALMENTE il primo commento di Roberto, che saluto. Mai Roma ebbe un peggior sindaco di questo alemanno: la città è praticamente DEVASTATA.

    Tocca a Marino, eletto plebiscitariamente, spazzare via tutto il malaffare e tutto il DEGRADO che attanaglia la città, cominciando proprio dalla sicurezza stradale (concreta evidente diminuzione della cartellonistica in favore di poca e di qualità, migliore e più leggibile segnaletica orizzonatale, decremento di quella verticale, rimodellazione a norma europea dei cigli stradali, severi controlli con multe), dalla cacciata SENZA SE e SENZA MA di tutto questo ciarpame di bancarelle INDEGNE di una capitale europea, SEVERI controlli di tutti gli urtisti e suk che vediamo sulle strade.

    E' ora che il nuovo SINDACO si dia da fare. Noi, che paghiamo le tasse e che siamo in favore della legalità, del DEOCORO, della PULIZIA, gli saremo accanto.

    RispondiElimina
  5. Riportare ordine, decoro e legalità nel settore. Ovvero: meno bancarelle, più decorose, in meno marciapiedi e piazze, non vicino alle stazioni della metro, senza i furgoni magazzino sulle strisce, in curva, in doppia fila a creare traffico, pericolo e insicurezza.

    Basta con (tutte) le strade che sembrano mercatini, basta con interi viali e marciapiedi occupati da bancarelle da quarto mondo che ne degradano l'aspetto e ne peggiorano la vivibilità, portandosi dietro le macchine in doppia fila, stuole di venditori abusivi a due passi che NON VENGONO CACCIATI DA QUELLI "REGOLARI" (PERCHE'???), la sporcizia per terra, l'impraticabilità dei passaggi pedonali e la conseguente impossibilità per i cittadini di camminare, passeggiare, osservare le vetrine dei negozi che infatti chiudono, per colpa della crisi ma pure a causa di questo commercio ambulante senza regole.

    Riassumendo, l'invasione di bancarelle porta con sé caos, disordine, bruttezza, illegalità (contratti a nero, mancato rilascio dello scontrino fiscale, sosta selvaggia): PERCHE', ALLORA, NON SI RIFORMA IL SETTORE, mettendo mano all'attuale regolamento attività su area pubblica (delibera 35/06) che permette tutto ciò? PERCHE'?!!?

    Forse per non dare fastidio alla lobby dei bancarellari, così come avviene per i cartellonari che si oppongono a un serio Piano regolatore degli impianti pubblicitari?

    Non è più accettabile che la CAPITALE D'ITALIA sia tenuta in ostaggio da anacronistici gruppi di potere che ne ostacolano il benessere economico e sociale, aggravandone le condizioni d'illegalità e degrado urbano.

    RispondiElimina
  6. Leggo (messaggero)che uno dei papabili per le attività produttive sia Mirko Coratti, autore di una campagna di affissioni abusive al livello del PDL dei tempi d'oro. Questo sotto è uno dei suoi tweet. Un inizio decisamente non felice.
    ‏"MirkoCoratti 40m @romafaschifo Abbiamo fatto la campagna elettorale sul decoro e la rigenerazione della città, gli elettori mi pare abbiano già giudicato."

    RispondiElimina
  7. Eh gia'. E' da gentaglia come Mirko Coratti, che nell'ultima campagna elettorale ha impunemente impiastrato Roma coi suoi sporchi manifesti, che Marino dovra' riuscire a guardarsi. Oppure da quell'altro campione di Marroni, che viene dato come papabile assessore, ex capogruppo PD in Campidoglio, dove in 5 anni si e' distinto solo per le cenette che organizzava con il suo omonimo PDL Gramazio.

    Marino ce l'ha gente affidabile in Consiglio, persone che in passato hanno dimostrato con i fatti di tenere a Roma, alle istituzioni, alla legalita' e al decoro. Sono alcuni di quelli che questo blog a suo tempo aveva gia' segnalato ai lettori. Due nomi su tutti: Athos De Luca e Riccardo Magi. E' di gente come costoro che Marino si deve circondare, e' a loro che deve chiedere consiglio sui problemi della citta'. E lasci stare i soliti intrallazzatori che ancora pensano di poter fare i loro affari privati dall'interno delle istituzioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Speriamo Marino lo capisca, roma ha le scatole piene di impicci e intallazzi. più che daje lo slogan giusto sarebbe "Fuori i coatti dal campidoglio"

      Elimina
  8. Cominciamo bene! Su "Roma fa schifo" fanno vedere una decina di "ringraziamenti" del PD per la loro vittoria. Si sperperano soldi pubblici, si arricchiscono coi nostri soldi gli attacchini, si continua a imbrattare la prima città turistica italiana.
    Il popolo romano dovrebbe staccare quei manifesti, portarli in comune e farli ingoiare a tutti. Quando finirà la "mafia dei manifesti" bipartisan?

    RispondiElimina
  9. primo giorno da sindaco, prima cazzata: i manifesti abusivi per ringraziare la città.
    chiaramente questo è farina del sacco del pd romano, magari proprio del già citato coratti, che durante le elezioni si è distinto come il più grande zozzone (e vediamo di ricordarcelo/glielo ad ogni occasione), ma su quei manifesti c'e la firma di marino, quindi lui non può fare lo gnorri.
    come si rimedia a ciò? facile: il buon riccardi magi, che di manifesti abusivi è il massimo esperto (in senso buono) prende marino e nottetempo (che di giorno c'ha da fare il sindaco) staccano tutti quei brutti manifesti.

    RispondiElimina
  10. Ricorderei a tutti i lettori del blog e ai combattenti anti-degrado UN ALTRO GRAVE PROBLEMA : nell'anno 2012 a Roma hanno chiuso 200 fiorai ma continuano a moltiplicarsi in tutta la città VENDITORI ABUSIVI di fiori e piante, TUTTI DALL'ACCENTO PARTENOPEO (ma che stranezza eh?) PIAZZATI STRATEGICAMENTE e inamovibilmente CON FURGONCINI E APINI SPESSISSIMO IN CURVA O SULLE STRISCE PEDONALI.
    Il quotidiano "la Repubblica" il 3 maggio scorso ha pubblicato un'inchiesta raggelante. Vi cito i titoli di testa: " la merce sui furgoni costa fino al 30% in meno dei negozi, VIENE FORNITA DA UN CARTELLO DI OPERATORI CHE PROVENGONO PER LO PIU' DALLA CAMPANIA". "GLI STESSI CAPI CONTROLLANO GLI IMMIGRATI CHE FANNO GLI AMBULANTI E LE PARTITE IN ARRIVO DALL'OLANDA, E MINACCIANO CHI SPORGE DENUNCIA" "nel 2012 circa 2000 rivenditori legali hanno chiuso in Italia e nel 2013 saranno anche di più".

    Poco tempo fa una pattuglia di vigili intervenuta per sequestrare la merce ad uno di questi venditori abusivi è stata selvaggiamente aggredita dagli abitanti del quartiere che difendevano il poveruomo che "aveva l'unica colpa di lavorare onestamente".

    COME SE NE ESCE?

    RispondiElimina
  11. http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/06/15/news/lappello_degli_artigiani_a_marino_trastevere_un_suk_servono_regole-61116261/


    Sindaco Marino, la vogliamo iniziare subito la guerra ai boss dell'Economia del Degrado?

    RispondiElimina