Abbiamo sempre contestato questa affermazione da brivido. Ma oggi, la dimostrazione del torto marcio di Bordoni, arriva niente di meno che dal Consiglio di Stato.
In una sentenza dello scorso 25 febbraio, definisce limitati gli spazi disponibili per i cartelloni. Pertanto, per assegnarli ai privati, i Comuni sono obbligati a indire una gara pubblica!
Ma non basta: il Consiglio di Stato afferma che i Comuni hanno l'obbligo di "determinare la quantità di impianti pubblicitari da installare sul territorio".
Traduzione in parole povere: serve un Prip ben fatto e una gara pubblica. Altrimenti il Comune di Roma resterà nell'illegalità. Parola del Consiglio di Stato.
Assessore Bordoni, ha capito???? Chi aveva ragione? Le associazioni di cittadini che lottano da anni per la legalità e il decoro o la sua frase: "c'è spazio per tutti"?????????
La sentenza del Consiglio di Stato è riportata in questo interessante articolo di Italia Oggi. Da leggere e conservare.
Dimissioni
RispondiEliminalegalmente sconfessato dal consigliodistato, dimissioni
del sindaco e del fido bordoni
con l' obbligo di restituire tutti i soldi sinora percepiti
pagando di tasca propria tutte le rimozioni dei cartelloni illegali
bene, ho letto l'articolo che riportate e lascia poco spazio ai furbetti del cartelloncino. Si deve fare una gara. E ora il Comune come la mette? Si potrebbe fare ricorso al Tar contro il campidoglio se non ottempera alla gara? Forse gli esperti di Bastacartelloni o Bosi possono rispondere.
RispondiEliminaPECCATO SOLO CHE ROMA SIA ORMAI CONPLETAMENTE ED IRRIMEDIABILMENTE DEVASTATA DAI CARTELLONI ILLEGALI/ABUSIVI/FINTOSANATI.
RispondiEliminaMc Daemon
Sia l'articolo di questo blog che quello di Italia Oggi fanno sapere solo dell'obbligo di indire un bando di gara, a fronte di una generica affermazione del Consiglio di Stato che i Comuni hanno l'obbligo di "determinare la quantità di impianti pubblicitari da installare sul territorio".
RispondiEliminaPer saperne di più sono andato allora a trovare in internet ed a leggere la sentenza n. 5 che il Consiglio di Stato ha pronunciato in adunanza plenaria il 25 febbraio 2013: vi si dice che con delibera n. 27 del 2010 il Consiglio comunale di Caltanissetta ha approvato dapprima il Piano generale degli impianti pubblicitari con la delimitazione della superficie espositiva massima dei diversi tipi di impianti (nella prassi ripartita tra le zone del territorio urbano) e poi il bando della gara per la concessione delle superfici individuate dal detto Piano.
Ne deriva che la procedura di asta competitiva con l'offerta al rialzo non può riguardare il numero degli impianti pubblicitari da dare in concessione, come invece veniva data l'impressione senza specificare che il bando di gara riguardava la concessione delle superfici individuate dal detto Piano.
Ne deriva altresì, in risposta al sig. Dario, che in assenza di un PRIP definitivamente approvato non ha alcun senso fare ricorso al TAR per costringere il Comune di Roma ad un bando che non saprebbe quale e quanta superficie espositiva mettere a gara.
Di tutto questo comunque si dovranno occupare la Giunta Capitolina ed il Consiglio Comunale che si verranno ad insediare dopo le prossime elezioni del 25 e 26 maggio.
Ringrazio il signor Bosi per la risposta. Quindi se ho capito bene, occorre prima approvare il prip e poi - in caso di inadempienza - presentare ricorso al tar. Speriamo che non serva. Ma se dovesse servire occorrerà trovare i soldi per il ricorso. Questa sentenza comunque mi sembra ci aiuti molto.
RispondiEliminaLa parola d'ordine è martellare il prossimo consiglio comunale, e possibilmente anche regionale, le strade di competenza regionale (una per tutte la pontina) sono molte, importanti, e tutte devastate
RispondiEliminaMarco1963