In attesa che la Procura faccia luce dopo
l'esposto presentato da Cittadinanzattiva sulle disgustose plance elettorali, lo tsunami di ferraglia gialla e ruggine ha lasciato i marciapiedi romani ridotti una groviera.
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Via Panaro oggi, decine di rattoppi (foto Lorenzo G.) |
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Le plance di via Panaro che creavano un pericoloso corridoio |
La stessa situazione si ripete in tutta la città dove sono state smontate oltre 700 plance e sono stati spesi tra i 300 e i 400mila euro, secondo Luigi Nieri, candidato sindaco di Sel. Soldi buttati, sostiene Nieri, che si sarebbero potuti risparmiare se non si fosse proceduto allo smontaggio dato che per le elezioni comunali, le plance andranno rimontate.
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Buchi post-plance in via Prenestina |
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Lo stesso sul percorso turistico di piazza Adriana |
Secondo alcuni, il costo di riparazione sarebbe di 50 euro a buco. Moltiplicati per le decine di migliaia presenti in tutta Roma, sarebbe un altro spreco di denaro pubblico. Ma noi non condividiamo la denuncia di Nieri quando parla di necessità di rimontare le plance per il voto comunale. Questa robaccia, in un paese civile, non si vedrebbe proprio. Si può e si deve fare campagna elettorale senza manifesti, come avviene nel resto d'Europa. 5Stelle dimostra che i metodi di comunicazione oggi sono altri.
Per risparmiare vista e portafoglio.
UNA FOLLIA ILLOGICA IN SPREGIO A ROMA E AL DENARO PUBBLICO!!
RispondiEliminaSOLO A ROMA
IN NESSUNA CITTA' CIVILE IL COMUNE PAGA QUALCUNO PER FAR DISTRUGGERE (Si, DISTRUGGERE) I MARCIAPIEDI (gia' in condizioni disastrate).
Mc Daemon
Non basta che dobbiamo sopportare la loro incompetenza edi loro danni una volta eletti, ci tocca pure pagare per vedere i loro faccioni da farabutti sui manifesti insieme ai loro slogan demenziali e tocca pure ripagare per toglierli. Maledetti, presto per voi finirà il tempo degli allori.
RispondiEliminaNel frattempo attaccate sto schifo sui vostri (non nostri) palazzi e sulle vostre auto.