Una categoria ormai classica e che in un certo qual
modo include il 90% dei cartelloni presenti sulle strade di Roma, è quella degli
"Inamovibili". Ovvero quegli impianti
pubblicitari che violano il Codice della Strada e/o il Regolamento Comunale
Affissioni e/o le prescrizioni del Regolamento dei Beni Culturali e/o i vincoli
storico-paesaggistici e quindi andrebbero subito rimossi e multate le ditte e
gli inserzionisti ma per cause a noi ignote (lentezza delle procedure? mancata
sanzione da parte dei gruppi di Polizia Locale e GSSU? immobilismo dovuto al
timore di ricorsi da parte delle ditte cartellonare?) rimangono al loro posto
per mesi e anni, rendendo la Capitale d'Italia un posto brutto, insicuro,
pericoloso.
Quest'oggi parliamo di Piazza Bologna e del suo
monumentale Palazzo delle Poste sfregiato da 7 cartelloni davanti alla sua
facciata, più vari altri ai suoi lati. Se vi ricordate, Athos De Luca abbatté
qui uno dei primi cartelloni rimossi a furor di popolo dai comitati per il
decoro, a marzo 2010, più di due anni fa. Eppure la situazione non sembra
minimamente cambiata. I cartelloni troneggiano ancora impassibili davanti alla
facciata delle Poste. Ma sono legali?
Secondo il Regolamento Comunale, delibera
37/2009, la distanza minima tra impianti pubblicitari deve essere di 15 metri.
Visto?
Tra di loro i cartelloni non disteranno più di 10 metri (alcuni addirittura meno di 5).
Allora perché non vengono rimossi? Ci piacerebbe sapere questo dal "rinnovato" Dipartimento per la Regolazione e Gestione delle Affissioni.
"Perché non rimuovete i cartelloni davanti alle Poste di Piazza Bologna?"
Saranno mica INAMOVIBILI per diritto cartellonaro?!?!
PS: la bozza di Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari contiene la norma di salvaguardia per gli edifici d'interesse storico architettonico e le vie che ne delimitano il perimetro, al punto 1.7 dello schema normativo. Purtroppo, il "piano" è fermo nei cassetti del Comune, perché la giunta non ha il coraggio di portarlo in assemblea capitolina, dove la nostra associazione insieme ad altri ne chiederebbe la modifica in altri punti (suggeriti dalle ditte pubblicitarie) che ne invalidano l'efficacia, impedendo la riforma del settore che tutti noi vogliamo.
Bravi, ben detto!
RispondiEliminaDa non dimenticare poi l'assurdità tutta romana per cui i cartelloni vengono utilizzati dai negozi come insegne supplementari. È una cosa che non esiste in nessun paese minimamente civilizzato e dà la misura di quanto il mercato pubblicitario sia ormai stato ammazzato dalla normativa (si fa per dire) introdotta dall'attuale amministrazione.
Ci vorrebbe qualcuno che difendesse il mercato pubblicitario dai pubblicitari romani e dai loro sodali in Comune. Una bella combriccola di stupidi, non c'è che dire!
Quando, QUANDO la magistratura metterà ordine in questo scanadlo senza fine?????
RispondiEliminaBella denuncia è ora di liberare il palazzo delle poste da questo orrore Dario
RispondiEliminaNon so cosa dire.
RispondiEliminaVolete andare li con frullino e vernice?
Io ci sto.
ciao ciao,
Bruno
L'Associazione Basta Cartelloni-Francesco Fiori condanna qualsiasi forma di vandalismo su impianti pubblicitari e diffida i lettori da imitare quei cittadini che anonimamente hanno spedito alla redazione le foto che abbiamo pubblicato nei post precedenti, al solo scopo di raccontare un fenomeno preoccupante che segnala però la crescente ribellione verso l'invasione dei cartelloni a Roma.
EliminaNoi lottiamo soltanto con le armi della legge, nella quale crediamo nonostante tutto, per venir fuori da questa incredibile situazione in cui ci troviamo per colpa di cattivi amministratori e ditte pubblicitarie senza scrupoli. Siamo certi che la verità, presto o tardi, uscirà fuori e il settore della cartellonistica, volente o nolente, verrà riformato secondo criteri europei che nulla hanno a che spartire con il caos, la bruttezza e l'attentato alla pubblica sicurezza rappresentato da migliaia di cartelloni fuori norma sui marciapiedi, le strade e gli spartitraffico di questa città.
Carino il nome di "INAMOVIBILI".....il senso è lo stesso del mio "FIGLI E FIGLIASTRI, FIGLI NATURALI, ECC." ...il senso è sempre lo stesso: l'assoluta impunità che il Comune riserva alle ditte pubblicitarie romane in generale ma ad alcune in particolare.....Sempre Buoni cartelloni a tutti da Manusardi
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RispondiEliminaAbbiamo cancellato un commento che invitava a danneggiare gli impianti pubblicitari; ci spiace averlo fatto, ma siamo stati chiari: da queste pagine non si incita al compimento di gesti illegali, quan'anche siano la reazione ad altrettante azioni illegali ed illegittime come le installazioni selvagge di cartelloni, a cui ci opponiamo in maniera legale, con i mezzi che ci offre lo stato di diritto al quale i cartellonari e gli amministratori che li favoreggiano, dovranno ben presto uniformarsi.
RispondiEliminaNonostante ciò, crediamo sia giusto raccontare quello che succede in città sul fronte della lotta al Grande Scempio dei cartelloni e non possiamo far finta di non vedere che una parte di cittadini, stanca della prepotenza cartellonara, è passata a forme di protesta radicali che segnalano un malcontento crescente verso i responsabili di questo scandalo e non solo tra le ditte pubblicitarie ma anche e soprattutto nelle istituzioni che gli permettono di violare impunemente la legge.
Mi chiedo se questa gentaglia che de facto gode di immunità completa perché NESSUNO di istituzionalmente deputato (Comune, magistratura, forze dell'ordine) sanziona, rimuove e punisce, continuerà e per quanti anni a venire.
RispondiEliminaSono infatti ANNI, ANNI e ANNI che seguitano a DEVASTARE il territorio e il tutto NELLA COMPLETA IMMUNITÀ' e INDIFFERENZA di chi invece deve tutelare, sorvegliare, evitare, punire e rimuovere.
VERGOGNA!
QUESTA GUERRA PER LA CIVILTA' CONTINUERA' E-VISTA LA DIMENSIONE ORMAI DEVASTANTE DEL FENOMENO- VA COMBATTUTA CON OGNI ENERGIA.
RispondiEliminaI BANDITI-LADRI CHE HANNO DISTRUTTO ROMA DEVONO ESSERE FERMATI.
Carissimo Comitato promotore,
RispondiEliminagrazi per il richiamo all'ordine. Non mi sarei mai permesso di chiamare ad un azione di violenza ma soltanto come azione dimostrativa con la partecipazione di Athos de Luca.
Grazie ancora per la puntualizzazione.
Bruno
Ci mancherebbe Bruno, sappiamo che ti riferivi alle azioni dimostrative di esponenti politici alle quali partecipiamo spesso, ma è bene puntualizzare visto che molti sciacalli non vedono l'ora di trovare un pretesto per dire che siamo estremisti antipubblicità, cosa assolutamente non vera, tant'è che noi prendiamo a modello per la riforma dei cartelloni quello che avviene a Parigi, Londra, Berlino, Madrid, dove la pubblicità è presente ma in maniera più contenuta e sicuramente ha più valore commerciale di quanto ne abbia qui a Roma.
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