Da oggi il blog di Cartellopoli non è più visibile. Il link www.cartellopoli.com punta infatti a pagine non più disponibili sui server di Google dove erano ospitate.
Non è ancora chiaro cosa sia accaduto, come conferma una fonte da sempre vicina a Cartellopoli, ma di certo è sparita la voce che prima e più di tutte ha sollevato lo scandalo dei cartelloni pubblicitari a Roma (abusivi o meno).
Come Comitato Promotore della delibera d'iniziativa popolare abbiamo potuto contare sulla preziosa collaborazione di Cartellopoli durante la raccolta delle firme. In seguito ci siamo trovati a non condividere sempre le posizioni ed i toni da loro utilizzati, e la creazione del nostro blog è derivata dalla necessità di chiarire nettamente le posizioni in campo.
Non c'è però mai stata da parte nostra l'intenzione di fare concorrenza a Cartellopoli, abbiamo bensì pensato di aggiungere un'altra voce, in parte diversa, ma con il comune obiettivo di trovare una soluzione allo scempio dei cartelloni pubblicitari nella città di Roma.
Ci rammarichiamo quindi perché l'opinione forte e libera di Cartellopoli è stata messa a tacere ed aspettiamo di conoscerne la ragione. Se dovesse emergere che la cosa deriva da un'iniziativa giudiziaria si sarebbe realizzato il paradosso per cui si mette a tacere la voce che più di ogni altra si è levata per denunciare lo scempio mentre non si riesce a porre alcun limite al totale arbitrio nell'installazione degli impianti pubblicitari da parte delle ditte.
Auspichiamo che Cartellopoli torni immediatamente a farsi sentire e a dar voce ai tanti cittadini che non subiscono inermi. Al di là delle ragioni dell'oscuramento, i lettori di Cartellopoli e tutto il movimento che cerca di contrastare l'invasioni dei cartelloni hanno ora uno spazio di libertà in meno.
Il Comitato continuerà a portare avanti le proprie iniziative nei modi che finora lo hanno distinto, consapevole di aver perso (per ora) l'altra voce libera di tanti romani che si sono espressi contro cartellone selvaggio e per questo con un fardello più pesante.
Qualunque sia stato il motivo..Cartellopoli deve rinascere e può contare, credo, sulla collaborazione di tutti noi.
RispondiEliminaL'uso di toni a volte eccessivi non scalfisce l'importanza fondamentale che Cartellopoli ha avuto nel portare all'attenzione di una stampa colpevolmente distratta lo scandalo enorme e ancora troppo poco conosciuto in Italia del saccheggio vandalico e indisturbato di Roma e del suo paesaggio, patrimonio mondiale dell'Umanità.
Non voglio pensare ad un provvedimento dell'Autorità giudiziaria perchè sarebbe veramente pazzesco chiudere un blog per qualche parolaccia di troppo mentre la città viene massacrata impunemente da pseudo-imprenditori, anche se considerando quello che è diventata l'Italia non ci sarebbe troppo da stupirsi.
Non si riesce a sapere niente. Google non risponde. Hanno probabilmente messo off line il blog, ma senza comunicare nulla. Perché lo abbiano fatto non si sa. Basta anche banalmente una querela per ottenere l'oscuramento di un blog? C'è stata forse qualche condanna definita per diffamazione per giustificare tutto ciò?
RispondiEliminaCredo che trattamento simile, manco ad un sito che inneggia al terrorismo internazionale o alla mafia!
Se è stata la magistratura, mi auguro che abbia la stessa solerzia anche con chi da anni sta distruggendo la città...
Cartellopoli ha il grande merito di aver fatto conoscere al grande pubblico lo scandalo dei cartelloni romani con la sua precisa e costante denuncia nei confronti delle impresentabili ditte che gestiscono la pubblicità esterna a Roma, è diventato un punto di riferimento per il grande movimento di popolo che si oppone civilmente all'invasione dei cartelloni e chiede a gran voce una riforma del settore da parte del Comune di Roma.
RispondiEliminaI toni accesi e qualche parola di troppo non possono giustificare il suo oscuramento da parte delle autorità giudiziarie, a maggior ragione dopo la colpevole inattività nei confronti delle ditte cartellonare che al 2 dicembre continuano ad installare cartelloni in tutto il territorio comunale in spregio a qualsiasi regolamento e vincolo paesaggistico.
Mi auguro quindi che il momentaneo oscuramento di cartellopoli sia dovuto a problemi tecnici presto risolvibili.
C'è un'altra possibilità, la più grave, il sabotaggio informatico da parte dei cartellonari, sarebbe l'indizio di un cambio di strategia delle ditte del settore: dopo il slenzio prolungato alle denunce dei cittadini, il tentativo di intimidazione nei confronti di
una delle sue voci più autorevoli. Spero che sia fantapolitica ma se così non fosse, ci troveremo davanti alla prova definitiva di un coinvolgimento criminale nella gestione dell'outdoor advertising a Roma.
Un evidenza che obbligherebbe il Comune a un'immediata riorganizzazione del settore che passa per l'immediata sospensione delle installazioni e ricollocazioni dei cartelloni e, contestualmente, l'approvazione in consiglio comunale della delibera popolare.
Cartellopoli è stato oscurato perchè Cartellopoli fa paura. E' una vittoria anche questa.
RispondiEliminaOra deve tornare più forte di prima ed il prima possibile.
Io, se serve una mano, ci sono.
Ho già detto la mia su Degrado Esquilino, ma la ripeto qui. Non dobbiamo assolutamente scoraggiarci! E' proprio in questi momenti che occorre trovare le energie per combattere. Io credo che senza un giustificato motivo Google non possa chiudere un blog che ha migliaia di contatti al giorno. E in questo caso il motivo non lo vedo. Per cui o è stata la polizia postale o un hacker (pagato dai cartellonari). In entrambi i casi occorre che Massimiliano presenti una denuncia alla stessa polizia postale in quanto titolare del dominio regolarmente pagato.
RispondiEliminaNoi, nel frattempo, dobbiamo raccogliere quante più firme possibili e inviare una lettera/appello ai giornali. La lettera la può scrivere Massimiliano o chiunque altro si offre. Io sono disponibile se volete.
Combatteremo e Cartellopoli tornerà! Potrà chiudere solo quando Roma sarà diventata finalmente come Parigi o Milano dal punto di vista della pubblicità outdoor. Fino ad allora, Cartellopoli deve esistere!!
Filippo
ma dai, ma vi pare che cartellonari che non hanno neanche la terza media assoldino hacker ?
RispondiEliminaO è un problema tecnico di google o google stessa l'ha chiuso. Ma di certo non ha cancellato nulla del contenuto... sarà tutto backuppato in triplice copia come facebook...
Questo Paese è arrivato alla frutta, anzi all'ammazzacaffè.E Roma è una città che vive al contrario. Non ho parole per commentare quello che è successo. W CARTELLOPOLI.COM!
RispondiEliminaMc Daemon
e' ufficiale:
RispondiEliminahanno chiuso Cartellopoli per una denuncia di un cartellonaro alla Magistratura!!!!!!!
Che solerzia ragazzi!
LO DICO A VOCE ALTA: TONELLI NON DEVE ESSERE LASCIATO SOLO E DOBBIAMO MOBILITARE LA STAMPA PER FAR ESPLODERE QUESTA PAZZESCA VICENDA.
Chi massacra Roma da anni è impunito e continua a massacrarla, chi denuncia il massacro è rapidamente "oscurato"!!!!
MA DOVE SIAMO? NELLA RUSSIA DI PUTIN?
Assolutamente ridicolo! Purtroppo viviamo nella patria del DIRITTO ovvero la patria in cui chi si può permettere gli avvocati più furbi o intrallazzoni riesce a farla franca e zittire le voci di dissenso.
RispondiEliminaChe tristezza!
Tutte le testate giornalistiche e istituti di ricerca al mondo sono ormai unanimamente concordi
RispondiEliminaItalia: paese più CORROTTO del mondo
Si zittisce la flebile voce dell'indignazione civile, ma prosperano le più umilianti violenze alla città, nell'indifferenza di trasversali maggioranze intristite ed ignave.
Che schifo!
RispondiEliminaIn tutta questa vicenda una cosa positiva però forse c'è... e cioè che la rete funziona davvero..! evidentemente il sito era diventato veramente scomodo, stava smuovendo qualcosa, insomma dava realmente fastidio ai cartellonari.
Quindi l'unica cosa da fare è DENUNCIARE DENUNCIARE DENUNICARE..! scriviamo ovunque, tutti e sempre.
L'unica arma che abbiamo è questa, il potere va sputtanato! prendiamo esempio da wikileaks..
C'è modo di rimettere in piedi il sito oppure una volta bloccato non si può fare più nulla? Non si può riaprirlo presso uin altro provider?
Diffondiamo la notizia della chiusura del sito! ditelo e scrivetelo ovunque!
http://www.click-roma.blogspot.com/
Nel cupo e violento medio-evo di bananas-city era una bella pretesa poter sperare nella forza giusta e immacolata di alcuni settori dello Stato.
RispondiEliminaSi salvi chi può!
Speriamo solo che seguendo la stessa logica di corruzione e furbizia, il bandito cartellonaro panzone abbia bisogno al più presto di un intervento chirurgico e ad arrotare il bisturi sopra il suo laidamente gonfio addome sia uno dei tanti topi incapaci imbucato come parente o galoppino dallo stesso politico che chiude un occhio allo scempio della città