domenica 23 giugno 2013

Combattere la doppia fila con le telecamere e l'arredo urbano. Lo fanno ovunque. Il caso Bologna

Sono alcuni giorni che proviamo a dare alcuni suggerimenti a Ignazio Marino. Non certo perché non sappia cosa fare per risolvere i problemi di Roma, ma perché le scelte che sta compiendo in queste ore sulla sua squadra condizioneranno i provvedimenti dei prossimi 5 anni.

Gli uomini giusti prendono le scelte giuste!

Oggi affrontiamo il cancro della sosta selvaggia. Ma invece di farlo noi, lasciamo parlare Andrea Colombo, responsabile del traffico al Comune di Bologna. Ha 29 anni ed è il più giovane assessore alla mobilità di Italia. "Il comune - spiega - ha compreso che deve allargare le zone a traffico limitato per ridurre l'occupazione delle sedi stradali, per reindirizzare la domanda di sosta in parcheggi dedicati, per incentivare l'uso di mezzi pubblici".


Parigi: i marciapiedi sono disegnati per impedire la sosta selvaggia e lasciano spazio per piste ciclabili

"Inoltre ci siamo concentrati sul controllo della sosta irregolare. La doppia fila è il problema più grave e per combattere questo fenomeno di inciviltà abbiamo attivato diversi veicoli dotati della tecnologia "Scout", sistema di video rilevazione della sosta selvaggia".

Una telecamera Scout su un'auto di pattuglia a Bologna

Prosegue Colombo: "Abbiamo anche installato un sistema di telecamere che controlla 24h al giorno le corsie preferenziali. Gli irregolari sono diminuiti del 50%, i mezzi pubblici sono diventati molto più puntuali". 

Ancora Parigi: di fronte lo storico Circo d'Inverno viene stretta la carreggiata in modo da impedire la sosta

Se proprio Walter Tocci non fosse disponibile a tornare a fare l'assessore al Traffico, consigliamo a Marino di chiamare questo giovane bolognese. Con pochi e mirati interventi si potrebbe incidere profondamente sulla mobilità romana.
Andrea Colombo, assessore al traffico di Bologna

1 commento:

  1. Dopo 5 anni di politica che favoriva il traffico privato e di abbandono del trasporto pubblico è ora di prendere provvedimenti seri. Roma rischia la paralisi altrimenti

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