martedì 18 dicembre 2012

Un atto contro la legalità e la democrazia? Un colpo di mano che provocherebbe la rivoluzione?

Gira un voce insistente nelle ultime ore. Prova ne è il comunicato emesso da Athos De Luca, pubblicato su Cartellopoli.

La Giunta starebbe per compiere un colpo di mano: vorrebbe sanare tutti i cartelloni presenti sul territorio romano, prorogandone la concessione per 20 anni, ottenendo in cambio dalle ditte pubblicitarie un servizio di bike sharing.

Una follia, un atto di arroganza, prepotenza e violenza che non ha bisogno di altri commenti. Per ottenere un servizio utile come il bike sharing questa città deve pagare il prezzo di essere sfigurata a vita da migliaia di cartelloni illegali e indecenti? Quello che in tutte le altre città del mondo viene offerto per migliorare la mobilità, per migliorare l'aspetto estetico (vedi Tolosa, Parigi, Torino), per facilitare la visita turistica, a Roma deve essere invece il contrappasso per mantenere altri 20 anni cartelloni killer sulle strade?

Noi crediamo, speriamo, vogliamo convincerci sia solo una voce senza fondamento. Perchè se così non fosse, questa volta i cittadini non starebbero solo a guardare!

Il bike sharing a Tolosa

11 commenti:

  1. Spero che sia solo un grosso equivoco!

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  2. Ah ... ora tutto quadra ... ecco il perché di tanto dinamismo dei cartellonari nell'installare inutili nuovi impianti abusivi.

    Che grandissimi figli di 'ndrocchia che sono!!!

    Pare quasi che l'attuale maggioranza voglia verificare fino a che punto resistono i cittadini prima di presentarsi con i forconi fin su al Campidoglio. Ma si rendono conto che nel momento in cui ciò succede, e se continua così non manca molto, a loro toccherà l'ebbrezza del volo dalla Rupe Tarpea?

    Che banda di furfanti. Stupidi e furfanti.

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  3. ma che vogliamo aspettarci da questa banda di corrotti? e hanno pure la faccia tosta di ripresentarsi come candidati, poi dice che uno da il voto a Grillo..

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  4. anni di lotta per la città e la legalità e loro rispondono con la più disastrosa sanatoria ambientale che Roma abbia mai visto? Non posso e voglio crederci. Spero solo sia un falso allarme.

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  5. Cioè se veramente passasse una cosa del genere, anche solo per 2 o 3 anni, sarebbe da scendere con i forconi. Ma credono veramente che la gente ha l'anello al naso? Che dietro TUTTO QUESTO SCHIFO non ci siano interessi malavitosi? E, su tutto, cosa diavolo fa la magistratura? DORME????

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  6. avevo sempre avuto il terrore in merito alle ultime porcherie di questa giunta per assicurarsi i voti delle lobbies in vista di una ricandidatura, vedi anche nuovo piano urbanizzazione e i milioni di cemento che continueranno a devastare la città ma che assicureranno ad Alemanno e Co i potenti voti dei costruttori....e poi c'ha pure la faccia di presentarsi da Monti..... MA VERGOGNATEVI!!! FATE SCHIFO!!!!

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  7. Voglio sperare che non siamo arrivati a questo livello di corruzione, di volgarità, di arretratezza, di follia politica e umana, di totale irresponsabilità delle proprie azioni, all'interno della giunta Alemanno. Mai avremmo visto al mondo qualcosa di simile. Mai pubblica amministrazione della Capitale di uno Stato Europeo, dopo aver consentito la proliferazione di decine di migliaia di cartelloni abusivi e illegali sul proprio territorio, deciderebbe di sanarli con la scusa di utilizzare i soldi del risarcimento per il bike sharing. Come se lo Stato facesse un maxicondono della peggiore edilizia abusiva, con la promessa che i costruttori elargiscano denari al fondo pensionistico nazionale. Un paradosso, uno scenario illusorio e irrealistico, un'impressionante battuta ad effetto. Solo questo può essere. Perché a nessun politico sano di mente, orgoglioso rappresentante di Roma Capitale, verrebbe in mente di lasciare i cartelloni che orribilmente sfregiano le strade, i giardini e le piazze di questa città, un minuto dopo la sua elezione. Al contrario, darebbe subito mandato ai suoi uffici di rimuovere quanto prima gli impianti abusivi e illegali e, una volta conosciuto lo stato putrescente della cartellonistica romana, chiuderebbe la "procedura di riordino", approvando un Piano regolatore dei cartelloni serio che insieme a bandi per macroarea ridisegnerebbe completamente il settore, liberando la città dalla morsa dei 400 cartellonari che la devastano coi loro impianti orrendi e pericolosi. Questa è l'unica via possibile. Perciò, mi rifiuto di credere che questa voce di sanatoria dei cartelloni per il finanziamento del bike sharing, sia pure lontanamente attendibile.

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  8. se passa questa cosa si spezzerà per sempre ogni possibilità di dialogo con I CRIMINALI che l'approveranno.
    Spero sia solo una assurda voce.
    PERCHE' ALTRIMENTI SCATENEREMO L'INFERNO.
    Promesso.

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  9. Una delibera del genere, se venisse veramente approvata domani dalla Giunta Capitolina, dovrebbe contestualmente annullare la sua precedente delibera n. 284 del 3 agosto 2011 con cui aveva deciso di affidare alla “Agenzia Roma Servizi per la Mobilità” un servizio di gestione del Bike Sharing limitato a 70 stazioni, da mettere in atto con il bando pubblicato il 21 novembre del 2011, consentendo a chi se lo fosse aggiudicato di sfruttare 1.500 mq. di spazi pubblicitari.
    Quel bando si è arenato dopo che è stato impugnato al TAR del Lazio che ha dato parzialmente ragione alla ditta "SCI" che aveva presentato il ricorso.
    La Giunta Capitolina intenderebbe quindi permettere alle ditte pubblicitarie di gestire lo stesso servizio di Bike Sharing gratuitamente per l’Amministrazione in cambio del rinnovo di tutti i loro impianti pubblicitari per altri 15-20 anni ed addirittura la regolarizzazione per lo stesso periodo di quelli installati abusivamente.
    Una delibera del genere presenterebbe i seguenti vizi di legittimità.
    1 - Verrebbe anzitutto a legittimare un metodo secondo cui per assicurare da una parte un servizio di evidente anche se limitata pubblica utilità (di cui vantare i meriti per le prossime elezioni) non importa se dall’altra parte si consentono proroghe e sanatorie non consentite affatto dalla normativa vigente in materia.
    2 - Verrebbe a favorire soltanto un numero ristretto di ditte pubblicitarie con una evidente disparità di trattamento nei confronti di tutte le altre, escluse anche dalla possibilità di partecipare ad un regolare bando.
    3 – Costituirebbe un inaccettabile eccesso di potere del tutto indifferente al fatto che il rinnovo già consentito ed ulteriormente prorogato per ben oltre i 5 anni costituirebbe una violazione del vigente Regolamento che spetta caso mai di modificare esclusivamente al Consiglio Comunale.
    4 - Prorogando per un tempo così lungo la permanenza sul territorio di una enorme quantità di impianti pubblicitari che dovrebbero essere per lo più rimossi comunque molto prima, anche se non abusivi, oltre a permettere che la città di Roma rimanga per lunghissimo tempo nel totale degrado in cui già si trova, la Giunta verrebbe a condizionare fortemente il Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari (PRIP) in modo comunque inammissibile perché darebbe a tutti gli impianti pubblicitari di un numero ristretto di ditte dei presunti “diritti acquisiti” che ostacolerebbero in termini giuridici la possibilità di prescriverne invece la rimozione con le stesse norme transitorie di salvaguardia del PRIP.

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  10. Guerra giudiziaria e guerra violenta contro chi si azzardi ad approvare una delibera del genere. No pasaran

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    1. Parlerei più di battaglia civile in tutte le forme che la democrazia consente. Il termine 'guerra violenta' è uno scivolone semantico, un'espressione a casaccio, da non prendere sul serio.

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