sabato 15 dicembre 2012

La rassegna stampa sull'incontro con i giornalisti

La conferenza stampa di ieri, i comunicati inviati da Basta Cartelloni e Cittadinanzattiva Lazio hanno prodotto un discreto ritorno sui mass media. Ecco un primo parziale elenco di quello che è uscito sugli organi di informazione.

Il Tgr Lazio finalmente dedica un pò di attenzione al dramma cartelloni con una breve dichiarazione anche della nostra associazione.



Qui invece il servizio di Retesole




INFORMAZIONE ON LINE

Il Messaggero. Cartelloni: ricorso al Tar sulla cancellazione del Dipartimento

Paese Sera. Cartelloni, ricorso al Tar per evitare la soppressione dell'Ufficio Affissioni

Roma Uno, Cartelloni, ricorso al Tar contro la soppressione del Dipartimento

Libero. Cartelloni, ricorso al Tar

Cinque Giorni. Cartelloni Selvaggi un disastro ecologico

Cartellopoli. Basta Cartelloni, no ad un blitz sul Prip

SOCIAL MEDIA

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3 commenti:

  1. Buona cosa, comunque, che un TG si occupi di questo inaudito e incommensurabile scempio di Roma, la cui storia e bellezza è un PATRIMONIO DELL'UMANITA'.
    Sono anni che ripetiamo in tutte le sedi che le evidenti complicità politiche hanno permesso che tutto ciò accadesse.
    Quando i cittadini si muovono compatti e determinati, però, quello che sembrava impossibile diventa invece realtà: mi riferisco per esempio alla vicenda del quartiere Serpentara dove la vittoria dei cittadini e delle associazioni, tra cui la nostra, è totale.
    Via tutti gli orribili cartelloni e di nuovo cresceranno alberi negli spazi verdi violentati dai merdosi cartellonari.
    Ma la reazione popolare alla tracotanza, alla bruttezza e all'appropriazione di spazi pubblici operata famelicamente da un branco di 400 piranhas impazziti in questi ultimi anni, purtroppo, non è stata così diffusa e i blog anti-degrado insieme agli EROI della Resistenza anticartellonara hanno sopportato, A VOLTE CON ESTREMA FATICA, il peso di un lavoro che non esito a definire TITANICO.
    Duole constatare purtroppo che numerose denunce dettagliatissime all'autorità giudiziaria non abbiano ancora sortito alcun effetto e fa veramente incazzare dover sentire ancora una volta gli esponenti di questa vergognosa accolita che siede sui banchi dell'aula Giulio Cesare riempirsi la bocca di false promesse e vantarsi di lottare contro il degrado.
    Un'impudenza senza limiti causata anche dalla disattenzione dei media verso uno scandalo dalle proporzioni IMMANI, e non solo dal punto di vista economico.
    Ma glielo voglio ricordare: GUTTA CAVAT LAPIDEM

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  2. Su "Cinque giorni" la foto peggiore, che rende maggiormente lo scempio diffuso dei cartelloni sulle nostre strade.

    Poi questa dichiarazione di Cassone, presidente Commissione Commercio:

    "Sempre ieri il presidente della Commissione Commercio e Attività Produttive di Roma Capitale, Ugo Cassone (Pdl), ha ricordato che l'approvazione del Prip «deve essere una priorità» e ha invitato il capogruppo del Pd Umberto Marroni «a metterci la faccia, condividendo il percorso amministrativo di questo provvedimento portandolo in Aula."

    Ricordiamo che il pres. Cassone è lo stesso che bocciò la nostra delibera popolare, con la scusa che la sua giunta avrebbe approvato il PRIP entro GENNAIO 2012, quasi un anno fa.

    Molte volte la sua commissione ha detto che avrebbe recepito le nostre richieste di modifica, poi alla fine ha soltanto accolto quelle dei CARTELLONARI.

    L'ultimo emendamento approvato in commissione, per la prima volta, va nella direzione giusta, stringendo i termini di chiusura della procedura di riordino e di approvazione dei piani di localizzazione. Lascia però tutti gli impianti della "procedura di riordino" (molti dei quali non autorizzati) e, soprattutto, non chiarisce il dimensionamento dei lotti che andranno assegnati nei bandi di gara. Così facendo, dà la possibilità alle ditte di chiedere bandi per singole strade o piani di localizzazione, invece che per MACROZONE DI TERRITORIO, COME AVVIENE IN TUTTO IL MONDO. E questo non per caso: vogliono che le ditte rimangano quattrocento (400), con l'impossibilità di monitorare il territorio e con impianti uno diverso dall'altro, invece di lasciarne solo 5 o 10 come avviene in tutte le città occidentali, facilitando la gestione dei cartelloni che sarebbero molti di meno e di maggiore qualità e prestigio commerciale.

    La scusa è che ai bandi non potrebbero aderire le ditte più piccole: nulla di più falso. Esiste la possibilità di aggregare temporaneamente un consorzio d'imprese, così da raggiungere il peso specifico che le consenta di gareggiare con le aziende più grandi e strutturate. Poi vince la ditta con il progetto migliore per ogni macroarea. Quindi ogni pretesto contro i bandi è FALSO.

    Vedremo se l'attuale giunta o quella che sarà votata nei prossimi mesi, cederà alle pressioni dell'indifendibile lobby dei cartellonari che hanno devastato la città. In questo senso, ci auguriamo che l'opposizione e segnatamente il PD - assente a parte Athos De Luca nella denuncia dello scempio cartellonaro - in caso di vittoria alle elezioni, non farà come i suoi predecessori e la sinistra che non ebbe il coraggio di regolare il settore.

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  3. Cassone presidente della commissione commercio del Comune e' specchio fedele dell'impresentabilita' dell'attuale maggioranza.
    Ricordiamocelo tutti che Cassone e' colui che riempi' Roma di manifesti abusivi sul tema del Tibet (pur giusto, peraltro). Ossia Cassone ha violato le norme comunali in materia di affissioni, materia della commissione che lui presiede, per rendere nota una sua 'scureggia' (habsit iniuria verbis) mentale sul tema del Tibet.
    Ricordiamoci anche la pantomima che fece al tempo della delibera d'iniziativa popolare, quando 'fu costretto' a votare contro ma volle approvare un ordine del giorno che utilizzo' subito dopo nei bagni del consiglio comunale.
    Insomma, uno che Sciascia avrebbe forse catalogato tra i quaquaraqua', ma solo perche' non c'era nessun altra categoria dopo.

    E visto che ci siamo ricordiamoci anche di Marroni, capogruppo in Consiglio Comunale del PD, colui che invece che fare l'opposizione si e' sempre distinto per la sua capacita' di fare cenette con il capogruppo del PDL.

    Dove ti giri, gentaglia.

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