mercoledì 25 giugno 2014

Niente di fatto in commissione sul Prip. Il "premio" alle ditte romane divide le forze politiche



Tutto rinviato, forse a venerdì. Le commissioni commercio e bilancio che si sono riunite ieri per dare un loro parere sul Prip presentato dall'assessore Leonori non hanno votato.

Il premio alle ditte serie

Come avevamo anticipato nel nostro articolo di lunedì, la questione principale su cui non si trova la quadra è come garantire ad alcune ditte romane (quelle del riordino) la permanenza sul territorio di una loro quota di cartelloni. Ed è normale che non si trovi - aggiungiamo noi - perché dal punto di vista giuridico è un "monstrum". Mettere a gara un comparto, riservando ad alcuni una sorta di vittoria anticipata non sta in piedi e verrebbe smontato immediatamente dal ricorso di una qualunque ditta esclusa.

Ad ogni modo ieri Orlando Corsetti ha scoperto le carte. Ha formalizzato il suo emendamento che recita così:

comma 9 bis dell'articolo 34
"le prime procedure di gara per l'assegnazione degli impianti pubblicitari individuati dai Piani di Localizzazione dovranno contenere nel rispetto dei principi anche comunitari che regolano le selezioni ad evidenza pubblica, criteri di valutazione che tengano conto del corretto comportamento tenuto dai soggetti già inseriti nella procedura di riordino".

Già sul termine "corretto comportamento" si è aperta una discussione. Ma chi decide quale ditta si è comportata correttamente? Un criterio - è stato precisato - potrebbe essere la regolarità dei pagamenti dei canoni. Insomma - secondo queste menti giuridicamente illuminate - chi ha pagato puntualmente va premiato. E chi ha ritardato di 3 giorni, domandiamo noi? Va beh, tralasciamo queste farneticazioni perché è evidente che la strada non può essere questa.
Eppure sono stati in tanti ieri a intervenire a favore di questo "premio". Ovviamente Alemanno, Bordoni, Sveva Belviso del centro-destra. Ma anche Franco Marino della maggioranza ("io sono sempre a favore delle ditte romane"). Mentre Imma Battaglia di Sel ha parlato di un modo per non "punire chi si è comportato bene".

Come vedete l'asse è trasversale e prende più o meno tutti, tranne il M5Stelle. Enrico Stefàno è stato il solo a ricordare che anche secondo l'Agenzia per il Controllo e la Qualità del Comune di Roma la gara deve ripartire da zero.

Quale è la paura? Che a vincere il bando sia una multinazionale straniera che di fatto acquisisca un monopolio in città. L'assessore Leonori (che era presente assieme ai suoi collaboratori) ha cercato di spiegare che il territorio è stato diviso in 10 lotti e che un soggetto non potrà vincerne più di due, per cui c'è spazio per diverse ditte e nessuna avrà il monopolio. D'accordo con la Leonori, anche Athos De Luca.



Perché mettere il Prip assieme al bilancio?

Altro punto di contrasto, sollevato soprattutto dal centro destra, è stato il legame tra Prip e bilancio. Alemanno, Bordoni ma anche alcuni della maggioranza chiedono di scindere le due cose in modo da rinviare l'approvazione del Prip. La giunta invece insiste per lasciarle assieme perché ritiene che solo così si garantiscano tempi certi e risorse nelle casse capitoline. Il presidente della commissione bilancio Ferrari ha fatto il Ponzio Pilato affermando che la ragione sta da entrambe la parti.

E così alla fine nessun voto. Tutto rinviato, forse a venerdì o ai primi della prossima settimana. Anche questa volta la politica romana ha dimostrato che il "rinvio" resta la soluzione migliore quando  si ha paura di prendere decisioni scomode.

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Per una fedele verbalizzazione della seduta di ieri, vi invitiamo a scaricare il resoconto pubblicato oggi sul sito romano di Vas dove potrete leggere le "esilaranti" o "tristi" dichiarazioni di alcuni politici.

9 commenti:

  1. Solo 10 lotti ? Credevo peggio !
    Comunque non provassero ad inventarsi "criteri" per le ditte "virtuose" (si certo, a roma), perchè (e meno male l'avete capito anche voi) anche il tar dello stato libero di bananas sconterebbe una simile porcata
    E non è detto che non smonti anche il numero massimo di lotti per singola ditta, anche qui il criterio è assai fumoso, e si sa che in diritto il fumo non è contemplato
    Marco1963

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  2. ...e meno male l'avete capito anche voi

    BAH

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  3. Mi sembra che si stia andando verso questo premio. Se a volerlo sono quasi tutti tranne la Leonori alla fine sto premio si inserirà. Ma che significa? Che la rivoluzione annunciata va farsi friggere? Che non avremo una città pulita e il bike sharing? Scusate ma da solo non ci arrivo.

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  4. C'e' il piccolo dettaglio che la Leonori e' l'Assessore al Commercio!
    E sembra fino ad ora l'unica con le idee chiare e determinata a riportare Roma in condizioni minimamente decenti!!!

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  5. Sì ma la Leonori ha i voti sufficienti in commissione? O è messa all'angolo dalla sua stessa maggioranza?

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  6. Il premio verrà polverizzato - frantumato - distrutto al primo ricorso al tar di una ditta esclusa, ve devo fà uno schemino, o vi è finalmente chiaro ?
    Marco1963

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  7. @Marco 1963 - La invito ad andarsi a leggere la soluzione alternativa alla "premialità" che espongo nell'articolo pubblicato stamattina sul sito www.vasroma.it.

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  8. beh in una situazione in cui chiunque si alza installa dei cartelli abusivi e non paga, chi ha rispettato le norme forse si, andrebbe premiato, anche solo per il coraggio...... ma non ci sono dei titoli autorizzativi? chi è autorizzato ed ha sempre pagato nonostante la concorrenza sleale che ha intorno forse dovrebbe avere un monumento: ha dato soldi (molto difficile di questo periodo!) all'amministrazione nonostante la situazione di non garantismo: avendo un cliente così me lo terrei stretto.

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