venerdì 27 giugno 2014

E' stallo in commissione sul Prip. Nuovo rinvio alla prossima settimana. Ecco le 3 posizioni in campo

Nessun accordo tra maggioranza e opposizione ma soprattutto (ed è la cosa più grave) spaccatura all'interno del centro-sinistra.

Corsetti riferisce a noi e alle ditte l'esito della riunione di ieri

La commissione commercio di ieri pomeriggio, chiamata a dare un parere definitivo sul Prip, non ha votato e c'è il rischio che - se anche la prossima settimana non si dovesse raggiungere un'intesa - la palla passi al consiglio comunale, dove la strada del Piano Regolatore si farebbe ancora più in salita.

Un punto, per ora, è rimasto fermo: il Prip resta legato al bilancio per cui andrà al voto definitivo dell'aula massimo entro i primi di agosto. I tempi sono dunque strettissimi ma al momento una soluzione non sembra all'orizzonte.

Come vi avevamo anticipato in un altro articolo è sempre il "premio" alle ditte storiche romane a dividere. Ieri le cose sono state sviscerate ulteriormente e possono essere riassunte con queste tre posizioni:

1) Nessun premio, nessuna quota fuori bando, tutti i cartelloni di Roma devono essere assegnati tramite gara.
Questa è la posizione dell'assessore Leonori e della Giunta. Con lei, sembrano stare una buona parte dei consiglieri del Pd e della Lista Civica Marino ma non tutti. Pertanto, alla prova del voto in aula, potrebbe essere messa in minoranza.

2) Una quota da definire (si parla del 15%) dei cartelloni va riservata alle ditte romane in regola con i pagamenti attraverso una gara dedicata ad esse.
E' questa la proposta dei consiglieri di maggioranza che potremmo definire dissenzienti dalla Leonori. Essi sostengono che una parte dei 138 mila mq di impianti previsti nel Prip vadano comunque riservati ad alcune ditte romane (i criteri di scelta di queste ditte restano un mistero). Ad appoggiare questa linea, soprattutto Orlando Corsetti (Pd), Franco Marino (lista Civica Marino), Michela Di Biase (Pd), Imma Battaglia (Sel) e alcuni altri.

3) Il 50% del totale dei cartelloni va tenuto fuori gara. Le concessioni di questi impianti vanno prorogate alle ditte romane in regola con i pagamenti.
Questa è la posizione del centro-destra, sulla quale sono stati irremovibili Alemanno e l'ex assessore Bordoni.

Dunque tutte le forze politiche (tranne il Movimento 5stelle che sta con l'assessore Leonori) sono alla ricerca di una soluzione che faccia salve alcune ditte romane.

E siccome nessuna di queste posizioni ha una propria maggioranza, ecco che si è fermi in una situazione di stallo.

Questa la secca cronaca dei fatti accaduti ieri. Nei prossimi giorni cercheremo di approfondire la vicenda, proponendo anche possibili scenari che si potrebbero prospettare da qui al voto in aula tra cui una proposta, avanzata da Vas tramite l'architetto Bosi, che potrebbe portare ad un avvicinamento.

7 commenti:

  1. E' ormai evidente anche ai più ottusi sostenitori a prescindere del PD, che questo partito NON HA ALCUNA VOLONTA' di imporre un percorso di cambiamento. Questa PENOSA telenovela della commissione commercio ha chiarito che anche nel centrosinistra che si riempie la bocca tronfiamente di parole come "legalità, cambiamento, trasparenza" le forze conservatrici sono molto consistenti. Ci spieghino lor signori quali siano i presupposti giuridici per assegnare una parte delle future concessioni solamente ad alcune imprese escludendo in tal modo le altre. Non è bastata la DEVASTAZIONE del paesaggio urbano, non sono bastati i numerosissimi incidenti con MORTI E FERITI, non sono bastati i MILIONI DI EURO gettati al vento per le rimozioni farlocche. Sono DISGUSTATO PROFONDAMENTE. D'altronde cosa e' davvero cambiato da un anno a questa parte? I rifiuti hanno invaso la città, decine di migliaia di abusivi assediano tutta la città con merce prodotta clandestinamente sappiamo da chi, centinaia di venditori abusivi campani di fiori presidiano militarmente le strade provocando la chiusura di centinaia di negozi di fiori e vivai...i writers idioti continuano ad arrecare danni milionari alle stazioni e ai treni, i borseggiatori assediano impuniti le stazioni della Metro, i roghi tossici nei campi rom continuano a bruciare. Un panorama DESOLANTE,

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  2. L'Assemblea Capitolina è composta di 48 consiglieri + il Sindaco e quindi il PRIP può essere approvato con una maggioranza minima risicatissima di 25 voti.
    Se consideriamo che le due Commissioni Bilancio e Commercio sono formate ognuna da 12 membri ed ipotizziamo (in modo per ora più che realistico) che a votare per l'emendamento della "premialità" (che stravolge tutto il Piano) siano in 21 (escludo per ora De Vito ed Enrico Stefàno del M5S e Maria Gemma Azuni di SEL), allora è quasi matematico che quando il PRIP licenziato dalla Giunta arriverà in aula Giulio Cesare verrà bocciato o completamente stravolto, per lasciare praticamente tutto lo schifo che c'è.
    Ne deriva che quanto meno ai componenti della maggioranza dei suddetti 21 consiglieri va fatto il liscio e busso (con una seria opera di convincimento) prima del prossimo voto congiunto sul "parere" delle due Commissioni, da cui deve tassativamente sparire la bestialità che vorrebbero far passare: in caso contrario vanno sottoposti alla gogna mediatica da qui fino al voto di approvazione del PRIP, facendo sapere a tutti coloro che ci leggono da che parte stanno di fatto certe persone di "sinistra" (o "sinistre"?).

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  3. Da che parte stanno signor Bosi? Ma mi sembra chiaro. Dalla parte delle aziende pubblicitarie che se li sono comprati.

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  4. L'arroganza dei "paladini della legalità" (si, certo..) è DISGUSTOSA e altrettanto la cecità e la complicità ormai CONSAPEVOLE di certi personaggi "sinistri". E adesso organizzassero un bel convegno su Falcone e Borsellino, ste merde!

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  5. Passino l'ex-sindachetto ed il biondino ex-assessore, che fin dall'inizio hanno fatto fare ai cartellonati carne di porco della città, e le cui posizioni sono quindi state sempre ben chiare.
    Passi il presidente della commissione commercio, che ha fatto dell'ambiguità la sua cifra politica fin dai tempi del primo municipio.
    Ci sarebbero invece, a mio modesto avviso, le posizioni dei consiglieri Marino, Di Biase e Battaglia da chiarire. Perché questa è la nuova leva politica che si affaccia nell'arena cittadina e, c'è da scommetterci, nel prossimo futuro nel panorama nazionale. È quindi il caso secondo me approfondire il loro pensiero, capire come si possa conciliare questo astruso 'premio' con norme che hanno valenza anche europea, per esempio.
    A mio avviso si potrebbero invitare i suddetti consiglieri ad una tavola rotonda aperta, dandogli modo di meglio articolare le loro posizioni, rassicurando nel contempo i tanti cittadini che temono seriamente che la loro posizione possa affossare qualsiasi serio tentativo di affrontare il tema cartelloni a Roma.
    Roberto

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  6. ma perché su web viene visualizzata la versione per smartphone? avete problemi con i link

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