mercoledì 28 maggio 2014

L'affermazione alle europee darà uno shock positivo al Pd romano? O vincerà ancora il vecchio apparato?


Proviamo a dare una lettura “locale” della incredibile affermazione del Pd e del trionfo di Renzi che in pochi mesi ha costruito il più grande partito di massa in Italia scommettendo sulla rottamazione della vecchia politica. Ma soprattutto, investendo su una visione di paese che guarda al futuro con speranza, aggredendo la burocrazia, le forze conservatrici che si annidano in ogni settore.

Fin qui, gli slogan del presidente del consiglio che ha trascinato alla vittoria un PD recalcitrante, sospettoso e ancora legato a vecchi schemi ideologici. Anche e soprattutto a Roma.

Nella nostra città i numeri del Pd sono, come nel resto di Italia, impressionanti: 43,1% dei consensi, distanziando il M5S di quasi 20 punti (è al 25%). Ma il Pd capitolino resta, lo sappiamo bene, legatissimo a vecchie logiche di pensiero e comportamento che poco, MOLTO POCO, si addicono al nuovo corso di Renzi.

 


Ad esempio, la lotta alla burocrazia, alle zone d'ombra del sistema amministrativo, politico, sindacale, imprenditoriale che a Roma sono tradizionalmente legate al vecchio PCI-PDS che – pur avendo fatto ottime cose nei 20 anni di governo romano – ha finito per alimentare un circuito malato di connivenze, con una vasta area di economia basata sullo sfruttamento e l'abbrutimento del territorio che definiamo "Economia del degrado": dall'edilizia, al commercio ambulante, alla pubblicità esterna, all'occupazione di suolo pubblico, alla pretesa di fondare il proprio business sull'uso scorretto e illimitato del mezzo di locomozione privato.

Tutto questo ha contribuito a diffondere un'aria di caos, bruttezza e illegalità che ha inciso non poco sul già scarso senso civico della popolazione.

Quello che si chiede al "nuovo" PD a guida Renzi, è di rendersi partecipe del cambiamento epocale di cui Roma ha bisogno, delle sue abitudini, delle sue regole, del suo funzionamento, del suo messaggio rispetto a grandi temi come legalità e DECORO URBANO.

Bastacartelloni crede che la svolta, la vera rivoluzione parta dal concetto di spazio pubblico da tutelare, condividere e rispettare ogni giorno. Non da spartire, svendere o usare a fini privati. A COMINCIARE DAL PARCHEGGIO GRATUITO, vera e propria "religione" che diventa pretesa e "diritto immaginario" (non sta scritto da nessuna parte che lo Stato debba garantire a chiunque parcheggio gratuito, davanti casa o vicino al negozio dove si fa shopping)!

 
 

E continuando, la pretesa di piantare cartelloni, di attaccare annunci, manifesti; di vendere merce sulla pubblica via, collocando bancarelle e furgoni magazzino in doppia fila. Persino la pretesa di scrivere sui muri, ché la "ggente" si deve esprimere.



E se lo fanno i politici imbrattatori (ecco perché forse non vogliono riformare il settore affissioni..), perché non lo possono fare i writers, gli ultrà, i pischelli innamorati, i fasci, i compagni………tutti hanno DIRITTO di sfruttare il bene pubblico a Roma. Da Caltagirone, all'ultimo attacchino, al cartellonaro, al graffitaro.

BASTA!
 
Ricordiamo ai dirigenti del PD romano che hanno vinto le comunali di un anno fa con lo slogan "Cambiamo tutto", che ampi settori della maggioranza in Campidoglio stanno rallentando la riforma della pubblicità. Che non si sta facendo nulla per diminuire il peso del commercio ambulante fuori dal centro. Che la campagna di educazione al decoro, nel programma del sindaco Marino, non s'è più vista. Che la riforma delle competenze dei municipi doveva riguardare la cura degli spazi pubblici e non soltanto delle aree verdi. Che la lotta per la legalità da parte delle istituzioni, a cominciare dalla Polizia di Roma Capitale, è ancora insufficiente. E che decoro e legalità sono i pilastri sui cui si fonda la rinascita di Roma.



Questo il PD romano, secondo noi, non l'ha capito. E si barcamena tra le posizioni avanzate e riformiste dei suoi uomini e donne migliori (assessori, consiglieri, presidenti di municipio), e quelle conservatrici (e maggioritarie) del suo vecchio apparato burocratico.

Cosa farà il Pd romano dopo la vittoria di queste europee? Lo vedremo nelle prossime settimane, da come reagiranno le correnti della maggioranza in Campidoglio. E la vicenda cartelloni sarà un test fondamentale.

 

4 commenti:

  1. L'ho gia' scritto e mi ripeto: l'eclatante vittoria del PD romano alle europee non puo' che confermarlo nei modi banditeschi e da sottobosco politico che lo hanno caratterizzato negli ultimi decenni.
    L'inconsistente opposizione dimostrata da Marroni nella passata consiliatura comunale lo ha premiato con un bel seggio al Parlamento italiano.
    Il re degli incartatori di muri, Coratti, colui che alle passate elezioni comunali si e' distinto per aver fatto carne di porco della citta' con i suoi beceri manifesti, e' stato premiato con la presidenza del Consiglio Comunale (e prossimamente con un assessorato, prevedibilmente).
    I bastoni tra le ruote messi al pur inconsistente Marino, rendendogli la vita impossibile in ogni materia, a partire dalla questione cartelloni, hanno fruttato al PD romano il miglior risultato di sempre.
    E volete che costoro cambino registro? Ma neanche per idea ... continueranno anzi peggio di prima, certi ormai di non aver piu' nulla da temere. Ed il rimpasto imposto a Marino sta li' ad ulteriore dimostrazione di quanto dico.

    Personalmente mi metto l'anima in pace e comincio a contare i giorni alle prossime elezioni (che spero vivamente quanto piu' anticipate possibile).

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  2. no, ma non esiste proprio. faranno come prima e peggio di prima rinvigoriti dal successo elettorale, si sentiranno intoccabili, i lobbisti stanno stappando champagne da 3 giorni. togliamoci dalla testa che il PD romano risolverà un solo problema di quelli elencati, per loro quelli sono voti, a Roma la situazione è addirittura peggiorata dopo Alemanno (che davamo come la causa di tutti i mali) e il partito che la governa fa il botto alle elezioni, cosa altro c'è da capire?

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  3. Ma forse chi ha votato Pd ha chiesto solo un cambio. Il nuovo Pd di Renzi rispetto al vecchio partito delle lobby. Quello che scrivono Roberto e l'anonimo delle 8.22 è possibile, direi probabile. Ma la massa dei votanti ha chiesto di fare, di rinnovare. Ha chiesto opere pubbliche sane e infrastrutture. Contro i 5stelle che predicavano l'immobilismo.
    Se il Pd non coglie questo segnale, sarà travolto definitivamente tra pochi anni. Se invece capisce il messaggio, qualche speranza c'è ancora.

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