mercoledì 28 maggio 2014

Cartelloni senza scheda. Il Consiglio di Stato boccia il ricorso delle ditte. Ora la rimozione di 5000 impianti



La valanga di ricorsi si è fermata contro il muro della legge!

Ecco una delle 4 ordinanze con le quali il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato da diverse ditte pubblicitarie contro la delibera 425/13 che stabiliva la rimozione dei cartelloni senza scheda, quelli in sostanza privi di ogni autorizzazione.

La decisione di secondo grado della giustizia amministrativa è arrivata oggi dopo che già il Tar aveva respinto le istanze delle imprese pubblicitarie.

Si conclude qui, dunque, il tormentato iter che cercava di sanare ben cinquemila cartelloni: ci provò per prima la giunta Alemanno che, a poche settimane dalla fine del mandato, approvò una delibera, la 116/2013 che di fatto era l'ennesimo colpo di spugna agli abusi.

L'amministrazione Marino - dopo le nostre preghiere e richieste non sempre gentili - approvò finalmente la delibera 425 che di fatto annullava la sanatoria di Alemanno.
Ma le ditte non si sono arrese, hanno presentato prima ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato. Hanno perso in entrambi i casi.

Ora dunque, non ci sono più scuse per bloccare la rimozione di questi cartelloni abusivi. A quanto ci risulta, circa 1000 sarebbero già stati rimossi o spontaneamente dalle ditte o dal Comune. Ne restano 4000 che dovrebbero sparire entro poche settimane.

Una vittoria della legalità, della quale ci prendiamo parte di merito. Bastacartelloni, assieme a Vas e Cittadinanzattiva hanno contribuito a questo risultato. E proprio l'avvocato Gianluca Piccinni, di Cittadinanzattiva Lazio, è intervenuto ad opponendum, affiancando l'avvocatura comunale contro il ricorso delle ditte.

I magistrati hanno bocciato su tutta la linea la posizione delle imprese: l'hanno ritenuta infondata e addirittura le hanno condannate al pagamento delle spese legali, cosa non usuale.

"A questo punto le ditte rimuovano subito questi impianti - ha dichiarato Marta Leonori - altrimenti il Comune agirà nei loro confronti, rivalendosi anche sul pubblicizzato".



Di seguito alcuni link per chi fosse interessato ad approfondire:

Il comunicato dell'assessore Marta Leonori

L'ordinanza nei confronti della ditta Screen City AdV arl

L'ordinanza nei confronti della ditta Battage srl

L'articolo de Il Tempo che annunciava il ricorso

Il comunicato di Cittadinanzattiva Lazio

8 commenti:

  1. e che non si spenda un centesimo del contribuente romano per far sparire i 4000 cartelloni ABUSIVI.
    Un respiro di aria buona, finalmente.

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  2. C'è un giudice a Berlino

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  3. Faccio presente che le Ordinanze sono 4 e che per il prossimo 1 giugno è fissata la camera di Consiglio per decidere sui 2 rimenanti ricorsi.
    Invito ad andare a leggere anche il mio articolo pubblicato domattina su www.vasroma.it.

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  4. VISTA LA PERDURANTE ANARCHIA NEL SETTORE, AD OGGI I "SENZA SCHEDA" SARANNO ALMENO IL DOPPIO (CIOE' 10.000) RISPETTO AL CENSIMENTO DEL COMUNE CUI SI FA RIFERIMENTO. VISTO IL PROLIFERARE INCONTROLLATO SUL TERRITORIO E' PLAUSIBILE PENSARE CHE IL "VECCHIO" DATO DEI 5.000 SIA STATO QUANTOMENO RADDOPPIATO.

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  5. Considerato da un lato che è vietato il rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti pubblicitari e che dall'altro lato quelli che continuano a "proliferare" sono muniti di targhetta identificativa della Nuova Banca Dati che non dovrebbe essere ormai riferita ad impianti "autodenunciati", c'è da tener presente che la "proliferazione" che continua riguarda quasi esclusivamente "ricollocazioni" o comunque "spostamenti" di impianti del riordino, consentiti dalla deliberazione della Giunta di Alemanno n. 395 del 3 dicembre 2008.

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  6. Architetto, ma in questi ultimi tempi abbiamo continuato a vedere cartelli e cartelloni sprovvisti di targhe spuntare qua e le' dalla sera alla mattina. Inoltre, a mio modesto avviso, dato che molti dei cartelli provvisti di targhetta sono stati rimossi a seguito di "sputtanamento mediatico" del popolo anticartelloni (ultimo esempio e' il cartello collocato nel ponte del primo maggio davanti alla FAO, denunciato con fotografie su tutti i blog antidegrado e prontamente rimosso qualche giorno dopo) MOLTE TARGHETTE NDB POSTE SUI CARTELLI/CARTELLONI SONO "FATTE IN CASA" DALLE DITTE (insomma FALSE).

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  7. @anonimo delle ore 18:06 - Gli impianti chiamati "senza scheda" (perché non fanno parte degli impianti del riordino classificati tutti in base a tre tipi di scheda) sono soltanto quelli senza alcun titolo autorizzativo (e quindi del tutto abusivi) registrati ugualmente in Banca Dati perché "autodenunciati".
    Quelli a cui Lei si riferisce non possono essere classificati "senza scheda", perché non risultano nemmeno nella nuova Banca Dati in quanto del tutto fuorilegge: si vanno comunque a sommare ai 5.000 impianti "senza scheda", ma per essere materialmente rimossi debbono "risultare" al Comune ed essere quindi individuati attraverso una precisa denuncia di ognuno oppure mediante un rilevamento d'ufficio sul territorio.

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  8. Ok,Grazie per il chiarimento.allora si dovrebbe procedere nel senso da lei indicato

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