giovedì 28 ottobre 2010

Breve resoconto dell'incontro pubblico del 27 ottobre

Ringraziamo il Presidente del Municipio XI, Andrea Catarci, per l'ottimo incontro organizzato nel pomeriggio di ieri. Ringraziamo anche Antonella De Giusti, presidente del Municipio XVII, Susi Fantino, presidente del Municipio IX e il consigliere comunale Athos De Luca per l'attiva partecipazione. Evidentemente vi sono istituzioni che avvertono la responsabilità del proprio ruolo e dimostrano con la loro presenza di essere davvero vicini ai cittadini e disposti a combattere fianco a fianco le battaglie di civiltà.

Altrettanto evidentemente vi sono altre istituzioni che rimangono sorde alle grida di sdegno che sempre più si levano dalla cittadinanza e non ritengono opportuno neanche dare un formale segno di attenzione.
Il Sindaco Alemanno era stato invitato per tempo all'incontro e l'assenza di un suo rappresentante o anche di un pur generico messaggio di riscontro all'invito fa pensare che l'entità del problema "cartelloni" e soprattutto l'indignazione che sempre più continua a generare nella cittadinanza, a prescindere da appartenenze politiche, non sono ancora ben percepite dall'amministrazione comunale.

E dire che l'occasione è stata ben organizzata e si è svolta in uno spirito non viziato da pregiudizi di parte. Più volte è stato infatti ricordato come il problema delle affissioni pubblicitarie viene da lontano e prevede grosse responsabilità anche delle passate amministrazioni. E' innegabile però che la mai abbastanza vituperata delibera n.37 del 2009 sia stata la causa scatenante dell'invasione inarrestabile a cui assistiamo da mesi; e una riflessione critica rispetto a quel provvedimento da parte dell'amministrazione comunale, magari del suo massimo rappresentante, sarebbe stato un segno incoraggiante per il prossimo futuro.

Nel merito dell'incontro, sono stati affrontati, seppur in sintesi: gli aspetti più deleteri della disciplina attuale, illustrati con la solita efficacia dall'arch. Bosi di VAS, i punti salienti della delibera d'iniziativa popolare, alcuni spunti dalle anticipazioni sul Piano Regolatore degli impianti pubblicitari ed infine una comparazione della situazione romana con quella di altre grandi città come Parigi, Londra, Madrid ma anche, sorprendentemente, Napoli.

Si sono quindi avuti i contributi delle presidenti Fantino e De Giusti, che hanno testimoniato la difficoltà di rispondere al vero e proprio assalto dei "cartellonari" con mezzi sempre inferiori (quando non assenti del tutto) e norme inefficaci e farraginose.
L'on. De Luca, dopo aver testimoniato la sua personale attenzione al tema, purtroppo inascoltata, in tempi in cui il suo schieramento governava, ha segnalato che i tempi del Piano Regolatore saranno necessariamente lunghi per cui è indispensabile mantenere viva l'attenzione e continuare a pretendere che almeno le norme vigenti vengano fatte rispettare. Sempre sul Piano Regolatore, De Luca ha segnalato le probabili difficoltà a recuperare una situazione in cui vi sono dei diritti acquisiti da parte delle ditte che potrebbero comportare lunghi e complicati contenziosi nei tribunali.

Al termine il presidente Catarci ha chiuso l'incontro invitando comitati, associazioni e cittadini a continuare a fare rete su questo problema perché i timidi possibili segnali di svolta, e la presentazione del Piano Regolatore è tra questi, non vengano soffocati. Catarci ha proposto che i Municipi potrebbero dare un segnale fornendo il parere positivo alla delibera d'iniziativa popolare, in questi giorni a loro inviata, e coordinandosi per farlo tutti nello stesso giorno o nella stessa settimana. E' stata anche ripresa la proposta della presidente De Giusti di organizzare dei consigli municipali "aperti" ai cittadini nell'ambito dei quali dare il parere positivo alla delibera d'iniziativa popolare, così come l'invito del consigliere De Luca a dare un segnale di visibilità attraverso iniziative di piazza.

Per sintetizzare, è stata una bella occasione per fare il punto sul problema "cartelloni" e prepararsi a continuare insieme questa battaglia di civiltà. Peccato per gli assenti, ma non disperiamo di vederli unirsi a noi se davvero tengono a questa nostra città di Roma.

10 commenti:

  1. Regà, mentre parliamo, i cartelloni aumentano ogni giorno.
    BISOGNA FERMARE LE INSTALLAZIONI!

    RispondiElimina
  2. L'incontro del 5 novembre con l'assessorato sarà la sede per chiedere (e ottenere) misure efficaci per almeno fermare l'invasione.

    Un'ipotesi è di chiedere al Sindaco di emanare un'ordinanza che modifichi uno o due degli aspetti più deleteri dell'attuale normativa. Si potrebe ad esempio richiedere il parere preventivo della Polizia Municipale per ogni nuova installazione.

    Idee e suggerimenti sono ovviamente ben accetti.

    RispondiElimina
  3. La mia soluzione:
    blocco ufficiale delle installazioni comunicato a Polizia di Stato, Municipale e Carabinieri che fermano i cantieri sospetti in ogni municipio.

    RispondiElimina
  4. Il resoconto non riporta la controinformazione che a fine riunione sono stato costretto a dare sul Piano Regolatore e che avrebbe costituito una risposta anche all'anonimo delle ore 14,43 del 25.10.2010 (presente comunque alla sua presentazione, perché parla delle slide proiettate), a giudizio del quale "l'impostazione del piano è corretta, sotto il profilo giuridico e dell'interesse preminente e tutelato (spazi e luoghi pubblici)".
    Il Comitato Promotore si dovrebbe interrogare sulle ragioni (non spiegate) per cui nemmeno un anno fa, quando é stata modificata la delibera n. 37/209 a totale piacimento della attuale maggioranza di governo ed era stato già dato l'incarico alla S.p.A. "Roma Entrate" di redigere il Piano Regolatore, é stato deciso poi di derogare dai criteri dettati dal Regolamento e di fare una zonizzazione in 4 corone concentriche, senza più rispettare quella del P.R.G. di Roma: si dovrebbe chiedere se tutto questo sia corretto sotto il profilo giuridico.
    Sotto lo stesso profilo il Piano Regolatore non rispetta il vincolo del centro storico, che equivale all'intero I° Municipio, né la sua Zona a Traffico Limitato (ZTL) dove il vigente Regolamento (anche qui derogato) prescrive il divieto di affissione: in una slide proiettata lo scorso 22 ottobre é stata presa a campione via Nazionale, che ricade nel Settore E della ZTL, per evidenziare che i cartelloni che vi risultano installati sono al di sotto dell'indice di affollamento e per lasciar capire quindi che vi si possono autorizzare addirittura ulteriori impianti.
    Il Comitato Promotore si deve chiedere non solo se questa impostazione sia corretta sotto il profilo dell'interesse preminente e tutelato (spazi e luoghi pubblici), ma soprattutto se l'adozione anticipata del Piano Regolatore da parte della Giunta con la contestuale proposta di modifica della delibera n. 37/2009, necessaria per legittimarne i diversi criteri con cui é stato redatto, non significhi l'implicito affossamento della proposta di delibera di iniziativa popolare, che - come evidenziato dallo stesso Assessore Bordoni - seguirà procedure e tempi diversi, comunque a sè stanti e non connessi all'iter del Piano Regolatore.
    Rodolfo Bosi

    RispondiElimina
  5. Nuove installazioni?
    Ma siamo impazziti?!? C'è solo da bonificare radicalmente l'immensa selva che soffoca la nostra città!
    Nessun nuovo impianto! Dovete ottenere il 5 novembre l'impegno ad OSCURARE I CARTELLONI..MAGARI CON UNA SCRITTA "IMPIANTO ABUSIVO" con lo stemma del Comune.Non credo che Polizia e Carabinieri, considerando i loro compiti istituzionali possano intervenire nel caso di installazioni abusive..forse la Polizia stradale per le violazioni del CdS.
    Bisognerebbe ridare poteri ai Municipi e ai gruppi dei VV.UU magari coadiuvati efficacemente dai Comitati e dai cittadini.

    RispondiElimina
  6. Il Comitato Promotore prende atto dei rilievi dell'arch. Bosi.
    Da una parte vi sono aspetti delle anticipazioni sul Piano Regolatore che convincono poco, dall'altra l'espressa previsione che lo stesso Piano derogherà alla delibera 37/2009 mette in qualche modo in discussione il merito della delibera d'iniziativa popolare.
    A nostro avviso però è indispensabile avere il testo del provvedimento per verificare l'effettiva disciplina proposta.
    Così come sarà fondamentale riuscire ad ottenere dall'assessorato la disponibilità a svolgere sul provvedimento una partecipazione effettiva dei cittadini, in modo da avere la possibilità di includere nel Piano lo spirito della delibera sostenuta dalle 10.000 firme.

    Rimane in ogni caso centrale l'arrivo in Consiglio Comunale della nostra delibera, così da poter svolgere un pubblico dibattito sul tema dei cartelloni con un chiaro schieramento delle parti politiche.

    Non tragga in inganno un atteggiamento apparentemente poco appassionato o "arrabbiato" del Comitato: siamo determinati a raggiungere gli scopi per cui più di 10.000 cittadini ci hanno dato l'appoggio. E non abbiamo intenzione di farci portare a spasso da nessuno.

    RispondiElimina
  7. Bordoni ha detto che Via Nazionale è "sotto l'indice di affollamento" cartelloni?
    Non mette nel conto gli 1x1 che sono tantissimi e invadenti, non solo a Via Nazionale ma in tutta la città.

    RispondiElimina
  8. Non bisogna far passare il concetto che se ci sono pochi cartelloni se ne possono mettere altri. DOVE NON SI PUO' NON SI PUO'. E nel primo municipio NON SI PUO' E NON SI POTRA'

    RispondiElimina
  9. Riprendendo uno spunto dell'arch. Bosi faccio notare che non ha senso parlare, come farebbe il Piano, di una zonizzazione della città storica limitata alla zona all'interno delle mura, compresi Borgo e Trastevere, dal momento che il Piano regolatore generale vigente ha esteso la città storica (in gergo tecnico la zona A)ai quartieri limitrofi otto-novecenteschi, come ad esempio Prati e il Flaminio.
    Andrea

    RispondiElimina
  10. Faccio presente ad Andrea delle ore 23,43 del 28.10.2010 che il centro storico di Roma sottoposto a vincolo paesaggistico (dove vige quindi il divieto di affissione) combacia con i confini non solo del I° Municipio, ma anche del sito UNESCO inserito nel 1980 nella lista del Patrimonio Mondiale.
    Sui limitrofi quartieri otto-novecenteschi a cui é stato esteso il centro storico dal P.R.G. di Roma non vige il divieto di affissione, ma é comunque necessaria una progettazizone più dettagliata, possibilmente unitaria e non regolamentata.
    Rodolfo Bosi

    RispondiElimina