domenica 29 giugno 2014

Prove di pulizia alla stazione Nomentana, uno dei luoghi più terrificanti di Roma. Ma il lavoro non è finito....anzi!

Il vecchio cartello della Stazione Nomentana (2013) e il nuovo

Nell'ottobre del 2013, un nostro reportage fotografico sulla Stazione Nomentana aveva fatto molto rumore. Poche settimane dopo fummo contattati dalle Ferrovie dello Stato che promisero una pulizia straordinaria del luogo assieme al Municipio.

La bonifica è arrivata. E finalmente la Stazione è stata resa un luogo di questa terra. Ma ovviamente c'è chi non demorde e continua a insozzare tutto con delle tags disgustose.
Per fortuna le scritte sono state nuovamente cancellate pochi giorni dopo. Ma la lotta è ancora in corso, perché i vandali settimana scorsa sono tornati in azione.

Il Comune e le Ferrovie riprenderanno a pulire? Ce lo auguriamo, perché è l'unico modo per far cessare lo schifo. Se i taggaroli vedranno le loro "opere" cancellate più volte, alla fine lasceranno in pace la martoriata stazione.

Il monitor prima illeggibile è stato ripulito mentre il cartello dei binari sostituito

Un tratto del sottopassaggio finalmente senza scritte

In un altro tratto del sottopassaggio le tags sono arrivate poche ore dopo la riverniciatura, ma sono state subito cancellate, come vedete nella foto qui sotto.


Purtroppo alcune rampe sono già state insozzate da graffiti che ancora non sono stati ricoperti.


Il vero idiota (per non usare il termine che merita) è questo mentecatto che si firma Noise, il quale in una sola notte ha lasciato le sue schizzate di mer... ovunque, su ogni nuovo cartello segnaletico e perfino sulla nuova macchina emettitrice di biglietti.

Ecco come è stata ridotta la nuova emettitrice

Insomma qualcosa è stato fatto. Non segnaliamo tanto la prima pulizia perché era dovuta. Quanto il secondo passaggio del Comune che ha capito che cancellare le scritte appena comparse non renderà vano il lavoro.

Ora però ci aspettiamo un terzo passaggio. Perché è solo così che gli idioti capiranno che il loro sarà solo tempo sprecato!

Il cartello rubato è stato sostituito, ma ha già subìto l'azione dei vandali

venerdì 27 giugno 2014

E' stallo in commissione sul Prip. Nuovo rinvio alla prossima settimana. Ecco le 3 posizioni in campo

Nessun accordo tra maggioranza e opposizione ma soprattutto (ed è la cosa più grave) spaccatura all'interno del centro-sinistra.

Corsetti riferisce a noi e alle ditte l'esito della riunione di ieri

La commissione commercio di ieri pomeriggio, chiamata a dare un parere definitivo sul Prip, non ha votato e c'è il rischio che - se anche la prossima settimana non si dovesse raggiungere un'intesa - la palla passi al consiglio comunale, dove la strada del Piano Regolatore si farebbe ancora più in salita.

Un punto, per ora, è rimasto fermo: il Prip resta legato al bilancio per cui andrà al voto definitivo dell'aula massimo entro i primi di agosto. I tempi sono dunque strettissimi ma al momento una soluzione non sembra all'orizzonte.

Come vi avevamo anticipato in un altro articolo è sempre il "premio" alle ditte storiche romane a dividere. Ieri le cose sono state sviscerate ulteriormente e possono essere riassunte con queste tre posizioni:

1) Nessun premio, nessuna quota fuori bando, tutti i cartelloni di Roma devono essere assegnati tramite gara.
Questa è la posizione dell'assessore Leonori e della Giunta. Con lei, sembrano stare una buona parte dei consiglieri del Pd e della Lista Civica Marino ma non tutti. Pertanto, alla prova del voto in aula, potrebbe essere messa in minoranza.

2) Una quota da definire (si parla del 15%) dei cartelloni va riservata alle ditte romane in regola con i pagamenti attraverso una gara dedicata ad esse.
E' questa la proposta dei consiglieri di maggioranza che potremmo definire dissenzienti dalla Leonori. Essi sostengono che una parte dei 138 mila mq di impianti previsti nel Prip vadano comunque riservati ad alcune ditte romane (i criteri di scelta di queste ditte restano un mistero). Ad appoggiare questa linea, soprattutto Orlando Corsetti (Pd), Franco Marino (lista Civica Marino), Michela Di Biase (Pd), Imma Battaglia (Sel) e alcuni altri.

3) Il 50% del totale dei cartelloni va tenuto fuori gara. Le concessioni di questi impianti vanno prorogate alle ditte romane in regola con i pagamenti.
Questa è la posizione del centro-destra, sulla quale sono stati irremovibili Alemanno e l'ex assessore Bordoni.

Dunque tutte le forze politiche (tranne il Movimento 5stelle che sta con l'assessore Leonori) sono alla ricerca di una soluzione che faccia salve alcune ditte romane.

E siccome nessuna di queste posizioni ha una propria maggioranza, ecco che si è fermi in una situazione di stallo.

Questa la secca cronaca dei fatti accaduti ieri. Nei prossimi giorni cercheremo di approfondire la vicenda, proponendo anche possibili scenari che si potrebbero prospettare da qui al voto in aula tra cui una proposta, avanzata da Vas tramite l'architetto Bosi, che potrebbe portare ad un avvicinamento.

giovedì 26 giugno 2014

Oggi alla 15,30 nuova riunione sul PRIP in commissione commercio. All'ordine del giorno la "premialità" alle ditte. Una proposta di Vas può mettere d'accordo tutti


Tra poco si riunisce la IX commissione attività produttive per discutere nuovamente delle proposte del Comune su Prip e nuovo Regolamento Comunale Affissioni.

Dopo il nulla di fatto della commissione bilaterale commercio-bilancio, dove si è concretizzata la proposta d'inserire un premio alle ditte romane "storiche" in maniera che gli venga fatta salva una quota dei loro impianti del riordino, tenendoli fuori dai bandi, l'architetto Bosi di VAS propone un'alternativa che garantisce le ditte meritevoli. Una serie di criteri che selezioneranno le ditte migliori, quelle più virtuose che non hanno installato impianti abusivi, che avranno così la possibilità di partecipare alle gare sicure di poter competere con le multinazionali. Una soluzione che può mettere d'accordo Comune, imprese e associazioni, a patto che l'obiettivo delle ditte sia quello di consentire una gara alla pari e non di salvare gli impianti del riordino per un diritto acquisito a rimanere sul territorio in virtù di non meglio precisate condizioni e requisiti.

Vedremo cosa diranno e come si pronunceranno il presidente Corsetti, membri della commissione, uffici tecnici e avvocatura.

mercoledì 25 giugno 2014

Niente di fatto in commissione sul Prip. Il "premio" alle ditte romane divide le forze politiche



Tutto rinviato, forse a venerdì. Le commissioni commercio e bilancio che si sono riunite ieri per dare un loro parere sul Prip presentato dall'assessore Leonori non hanno votato.

Il premio alle ditte serie

Come avevamo anticipato nel nostro articolo di lunedì, la questione principale su cui non si trova la quadra è come garantire ad alcune ditte romane (quelle del riordino) la permanenza sul territorio di una loro quota di cartelloni. Ed è normale che non si trovi - aggiungiamo noi - perché dal punto di vista giuridico è un "monstrum". Mettere a gara un comparto, riservando ad alcuni una sorta di vittoria anticipata non sta in piedi e verrebbe smontato immediatamente dal ricorso di una qualunque ditta esclusa.

Ad ogni modo ieri Orlando Corsetti ha scoperto le carte. Ha formalizzato il suo emendamento che recita così:

comma 9 bis dell'articolo 34
"le prime procedure di gara per l'assegnazione degli impianti pubblicitari individuati dai Piani di Localizzazione dovranno contenere nel rispetto dei principi anche comunitari che regolano le selezioni ad evidenza pubblica, criteri di valutazione che tengano conto del corretto comportamento tenuto dai soggetti già inseriti nella procedura di riordino".

Già sul termine "corretto comportamento" si è aperta una discussione. Ma chi decide quale ditta si è comportata correttamente? Un criterio - è stato precisato - potrebbe essere la regolarità dei pagamenti dei canoni. Insomma - secondo queste menti giuridicamente illuminate - chi ha pagato puntualmente va premiato. E chi ha ritardato di 3 giorni, domandiamo noi? Va beh, tralasciamo queste farneticazioni perché è evidente che la strada non può essere questa.
Eppure sono stati in tanti ieri a intervenire a favore di questo "premio". Ovviamente Alemanno, Bordoni, Sveva Belviso del centro-destra. Ma anche Franco Marino della maggioranza ("io sono sempre a favore delle ditte romane"). Mentre Imma Battaglia di Sel ha parlato di un modo per non "punire chi si è comportato bene".

Come vedete l'asse è trasversale e prende più o meno tutti, tranne il M5Stelle. Enrico Stefàno è stato il solo a ricordare che anche secondo l'Agenzia per il Controllo e la Qualità del Comune di Roma la gara deve ripartire da zero.

Quale è la paura? Che a vincere il bando sia una multinazionale straniera che di fatto acquisisca un monopolio in città. L'assessore Leonori (che era presente assieme ai suoi collaboratori) ha cercato di spiegare che il territorio è stato diviso in 10 lotti e che un soggetto non potrà vincerne più di due, per cui c'è spazio per diverse ditte e nessuna avrà il monopolio. D'accordo con la Leonori, anche Athos De Luca.



Perché mettere il Prip assieme al bilancio?

Altro punto di contrasto, sollevato soprattutto dal centro destra, è stato il legame tra Prip e bilancio. Alemanno, Bordoni ma anche alcuni della maggioranza chiedono di scindere le due cose in modo da rinviare l'approvazione del Prip. La giunta invece insiste per lasciarle assieme perché ritiene che solo così si garantiscano tempi certi e risorse nelle casse capitoline. Il presidente della commissione bilancio Ferrari ha fatto il Ponzio Pilato affermando che la ragione sta da entrambe la parti.

E così alla fine nessun voto. Tutto rinviato, forse a venerdì o ai primi della prossima settimana. Anche questa volta la politica romana ha dimostrato che il "rinvio" resta la soluzione migliore quando  si ha paura di prendere decisioni scomode.

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Per una fedele verbalizzazione della seduta di ieri, vi invitiamo a scaricare il resoconto pubblicato oggi sul sito romano di Vas dove potrete leggere le "esilaranti" o "tristi" dichiarazioni di alcuni politici.

lunedì 23 giugno 2014

Prip: tenere fuori dalla gara le ditte "serie"? Il caso SCI. Domani il Piano all'esame delle commissioni commercio e bilancio



Come vedete da questa convocazione domani, alle ore 9.00, si terrà un'importante seduta congiunta delle commissioni commercio e bilancio sul Prip e il Regolamento proposti dalla giunta Marino. E' la prima volta che i rappresentanti della commissione bilancio sono chiamati ad esprimersi su questo tema. Dato che l'assessore Leonori ha voluto legare l'approvazione del Piano Regolatore al bilancio capitolino, sembra giusto che anche questa commissione dica la sua.

Sul tavolo quindi ci saranno principalmente due argomenti: la proposta avanzata da Orlando Corsetti e sostenuta da alcuni membri della commissione commercio di premiare le "ditte storiche e serie", tenendo una quota dei loro cartelloni fuori dai bandi di gara.

L'altro tema sarà l'importante parere dell'Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi del Comune che è stato pubblicato mercoledì corso.

Vedremo come andrà il dibattito e vi riferiremo. Intanto una riflessione sui due punti:

1) premiare le ditte serie. Una delle principali concessionarie che operano su Roma, la Sci, è stata la prima a richiedere che una quota dei propri cartelloni "del riordino" sia fatta salva e resti fuori dai bandi. Questo perché la ditta afferma di aver sempre rispettato le norme e dunque di meritare una sorta di "salvacondotto" per il futuro. A parte la stranezza tutta italiana di immaginare un premio per chi non infrange la legge (cosa che nel mondo civile è ovviamente la regola), sul sito romano di Vas è stata pubblicata una interessante ricerca proprio sulla Sci.

Dimostra, dati alla mano, che anche questa ditta ha subìto rimozioni e sanzioni da parte del comune e dunque non si capisce come faccia a predicare la propria verginità. L'articolo è molto completo e vi invitiamo a studiarlo. Ai casi elencati dall'architetto Bosi, ne aggiungiamo un altro che vide protagonista il nostro blog nel settembre 2012, quando riuscimmo a far spostare un impianto Sci davanti l'ospedale Spallanzani, che avrebbe causato serio pericolo per i non vedenti. Il cartellone era stato denunciato proprio dall'associazione Disabili Visivi.

Il cartellone posto di traverso: un non vedente ci avrebbe sbattuto la testa

2) Secondo tema riguarda il parere dell'Agenzia. Nella relazione si legge chiaramente che il meccanismo del premio suggerito da alcuni causerebbe "sfruttamento illegittimo di diritti acquisiti sine die". Insomma l'Agenzia afferma che è solo mettendo a gara tutti i cartelloni di Roma che si rende il mercato più sano.

Domani, sapranno i consiglieri comunali capire quale è la posta in gioco? Metteranno gli interessi della città avanti a quelli dei singoli?

A quest'ultimo proposito, ci teniamo a dire che nessuno desidera il fallimento delle ditte romane, tanto meno noi. Se si vuole trovare un escamotage per consentire la loro permanenza in vita, si faccia pure, ma nel rispetto della legge e della concorrenza. Perché il tempo delle rendite di posizione deve finire.

domenica 22 giugno 2014

Dalla rubrica di Paolo Conti sul Corriere: la gioia di un cittadino per l'odioso cartellone sparito


 Caro Conti,

le regalo una bella notizia, anche per risollevare il morale: oggi hanno portato via un cartellone pubblicitario, presente da qualche anno a via Trionfale, altezza della rampa di Monte Mario. Non può immaginare la mia felicità, che soffrivo ogni volta che lo vedevo. Vuol dire che si stanno interessando al decoro della città? Non lo so. Intanto mi sto godendo questo piccolo grande momento: non speravo più che mi sarebbe stato concesso di guardare di nuovo la rampa senza quell'orrore. Di come vengono tenute le scalette, magari le parlerò in un'altra lettera. Sperando di non trovare tra qualche giorno un altro cartellone ancora più grande, le invio i miei più cari saluti.

                                                                                                                        Pietro Sette

Il cartellone rimosso segnalato dal lettore del Corriere


Caro lettore,
negli anni in cui Gianni Alemanno guidava l'amministrazione capitolina, qualcuno (indoviniamo chi) pensò di risolvere qualche problema di bilancio aumentando a dismisura gli spazi pubblicitari. Producendo due effetti perversi. Primo: il massacro del paesaggio urbano, lo sfregio di vie e piazze. Secondo: la crescita esponenziale delle strutture illegali, piantate addirittura di notte, spesso sotto gli occhi dei vigili urbani. Roma è diventata irriconoscibile, ed è un indiscutibile merito di questa amministrazione se si comincia a punire gli illeciti e a risanare il contesto urbano. La sua lettera dimostra poi quanto i romani abbiano assoluto bisogno di quella manutenzione ordinaria che mette qualsiasi capitale nella condizione di non far prosperare il peggio. Se c'è un cartellone abusivo che resta al suo posto, il giorno dopo ne arriverà un altro e poi un terzo. Se al contrario, sparisce in poche ore, nessuno ci proverà più. Monsieur Jacques de La Palice ci guarda e ride. Ma è bene rammentare l'ovvio, appunto il lapalissiano, a chi ci governa, poiché spesso lo ignora.

                                                                                                                         Paolo Conti


Lettera pubblicata sul Corriere della Sera di venerdì 20 giugno 2014, pagina 14 della Cronaca romana

mercoledì 18 giugno 2014

L'eccellente parere dell'Agenzia per il Controllo di Roma Capitale sulle modifiche a Prip e Regolamento. Un testo che rende onore a tanti funzionari onesti che lavorano per tutti noi

E' stato pubblicato oggi il parere dell'Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici del Comune di Roma sul nuovo Prip e sulle modifiche al Regolamento proposte dall'assessore Leonori.



A leggere il documento in redazione siamo stati colti da un momento di vera gioia. L'Agenzia fa delle osservazioni che potrebbero essere le nostre. Arriva a conclusioni perfette, che leggete sui siti antidegrado da anni. E addirittura, alla fine del testo, riconosce il ruolo svolto proprio dai nostri blog, come "propositivo e costruttivo". 

Il parere fa onore a chi l'ha scritto, perché privo di ogni interesse lobbistico o personale, valuta solo il bene pubblico, quello troppe volte dimenticato da una classe politica imbrigliata da logiche opache.

Torneremo su questo parere anche nei prossimi giorni perché davvero ricco di spunti e di ricerche. In questo articolo proviamo a darvi conto degli elementi principali che sono perfettamente in linea con le modifiche e gli emendamenti proposti da Bastacartelloni, Vas e Cittadinanzattiva.

Gara di Appalto

Al punto 2.2 del parere, l'Agenzia spiega che la gara è lo strumento più idoneo per l'assegnazione degli spazi pubblicitari. La sentenza 1589/2011 del Tar Sicilia, infatti, ha dimostrato che lo spazio pubblico ove installare impianti non è infinito ma "contingentato". E dunque è solo "la gara che può permettere a nuovi operatori di entrare in un mercato altrimenti caratterizzato da posizioni privilegiate e inattaccabili delle ditte che hanno conseguito in passato autorizzazioni ad utilizzare con i propri impianti gli spazi più ambìti e remunerativi".

Il parere dimostra, leggi alla mano, che i cartelloni pubblicitari possono stare sul territorio in virtù di concessioni (e non di autorizzazioni). Pertanto chi vince la gara verrà definito "concessionario" e dovrà essere scelto sulla base dell'offerta economicamente più vantaggiosa ma anche per la qualità del progetto (scelta dei materiali dei cartelloni, miglioramento del decoro urbano, recupero aree degradate, etc), nonché per le iniziative che verranno intraprese per la repressione dell'abusivismo pubblicitario.

L'esempio di Caltanissetta

Perfino Caltanissetta ha assegnato i propri impianti con una gara. Applicando lo stesso criterio usato in quella città (581 euro/mq annui), Roma varrebbe 49 milioni di euro all'anno per gli 84.130 mq previsti nel Prip per gli operatori privati. E Roma - secondo voi - vale più o meno di Caltanissetta?

No alle paline e ai parapedonali

Un altro punto che sembra sposare i nostri emendamenti, è il divieto - proposto dall'Agenzia - per la zona Unesco di "alcuni componenti pubblicitari di maggiore impatto visivo come la pubblicità sulle edicole e la paline con orologio in virtù della loro anacronistica utilità" (come fatto a Firenze). Più avanti, nella parte relativa alle modifiche al Prip, si propone di eliminare anche i parapedonali entro i 10 metri da edifici di interesse storico e architettonico.

La scadenza al 31 dicembre del 2014 di tutti gli impianti

Questo è uno dei punti fondamentali della nostra proposta, emerso ormai da anni grazie agli studi dell'architetto Bosi. L'Agenzia concorda sulla scadenza di tutti gli impianti, compresi quelli del riordino, al 31 dicembre di quest'anno. Ciò "rappresenta finalmente la chiave di volta per evitare il pericolo di proroghe e di sfruttamento illegittimo di diritti acquisiti sine die".

Chissà la proposta di Corsetti di "premiare" le ditte tenendo fuori i loro impianti del riordino come si reggerà giuridicamente dopo questo parere!!

L'articolazione del territorio suggerita è la stessa nostra

Anche qui onore a questa riflessione dell'Agenzia che sposa la nostra proposta di articolare il territorio romano non come stabilito ora dal Prip ma come prevede il PRG e quindi senza escludere dalla città storica aree di grande pregio come l'Eur.

Lo stesso si dica per gli ambiti territoriali. Si suggerisce di suddividere il territorio in 15 aree, quanti sono i Municipi. Esattamente come da noi proposto.

Norme transitorie

Questa è forse una delle nostre maggiori soddisfazioni. Chiediamo da anni che si stabilisca fin da subito cosa accadrà agli impianti esistenti. Ebbene, sentite cosa scrive l'Agenzia: "Occorre inserire nel Prip apposite disposizioni per gestire fin da subito la situazione degli impianti esistenti, in vista dell'obiettivo di ripartire da zero senza tenere in considerazione oscuri diritti acquisiti e rendite di posizione che non hanno nessuna ragione logica di esistere. Pertanto è opportuno disciplinare compiutamente le modalità di cessazione e le tempistiche di rimozione dei manufatti".

Vi sembra di leggere i nostri emendamenti? I nostri articoli sui blog? Ebbene è una grande soddisfazione sapere che un organo ufficiale indipendente suggerisca cose di buon senso come queste. Ringraziamo molto l'autore del testo, il dottor Filippo Maria Lobina.
E esamineremo in altri articoli il lavoro che è stato svolto dall'Agenzia.

un 8x3 irregolare sulle strade romane


Clicca qui per scaricare il parere completo

Prip: tornerà ad arenarsi in Commissione Commercio? Da destra a sinistra chi tenta di ostacolare la riforma

Orlando Corsetti

Lunedì mattina la Commissione Commercio presieduta da Orlando Corsetti era stata chiamata a esprimere il proprio parere sul Prip. Ma - come già avvenuto con il processo di partecipazione - anche in questo caso si è trasformata in un porto delle mediazioni, degli intrighi, dei giochi di potere che come unico obiettivo vogliono affossare il Prip e lasciare che la situazione resti così per ancora molti anni.

Sul sito romano di Vas, l'architetto Bosi ha verbalizzato fedelmente la seduta, pertanto vi invitiamo a leggere il suo resoconto. Qui invece vogliamo fare una riflessione di carattere politico e strategico.

La domanda che ci poniamo è: come andrà a finire? Chi vincerà in questa battaglia tra riformisti e conservatori? E soprattutto chi appartiene ai primi e chi ai secondi?

La proposta avanzata da Corsetti lo iscrive sicuramente nella categoria dei conservatori: il presidente della Commissione Commercio lunedì è tornato a ripetere che occorre "premiare" le ditte serie, quelle che si sono comportate bene, garantendo loro una quota di cartelloni perennemente sul territorio. Questi impianti (che fanno parte della procedura di "riordino") non dovrebbero essere messi a gara, ma restare sulle strade romane per chissà quanto tempo.

Non vogliamo ripeterci, ma ovviamente si tratta di pura follia: chi stabilisce quali ditte siano state "buone" e quali "cattive"? Quale altra azienda spenderebbe milioni di euro per partecipare ad una gara, sapendo che sul territorio ci sono dei privilegiati i cui cartelloni non scadono mai?
Insomma è ovviamente una manovra per invalidare tutto il procedimento di riforma del settore e remare contro il lavoro avviato dall'assessore Leonori.

Ma nel Pd, Corsetti non è l'unico a pensarla così: anche Michela Di Biase ed altri rappresentanti democratici sembrano perplessi. Con il pretesto di salvare posti di lavoro (che nessuno ha mai quantificato e poi quanti posti si creerebbero in un mercato sano e regolare?), remano contro la loro stessa maggioranza.

Michela Di Biase col compagno, il ministro Franceschini

Nel centro-destra le posizioni sono le solite: Davide Bordoni (uno dei principali responsabili del caos attuale) vorrebbe sganciare il Prip dal bilancio e rimandare tutto a dopo l'estate. Alemanno la pensa come lui con l'obiettivo reale di mantenere le cose come stanno. Mentre, tra gli altri partiti, Onorato (Lista Marchini) evita apertamente di schierarsi per giocare a mani libere, Imma Battaglia (Sel) sembra soffermarsi sempre su questioni di forma e mai di sostanza e il Movimento 5stelle è l'unico più sensibile alle istanze dei cittadini, ma per ora non ha portato alcuna proposta concreta.

Davide Bordoni ritratto in un volantino satirico

Insomma, la commissione commercio potrebbe rivelarsi il nuovo Vietnam della giunta Marino. Tanto più che dopo aver annunciato con la conferenza stampa del Sindaco e dell'Assessore grandi novità, cadere sui cartelloni potrebbe essere il colpo di grazia ad una sindacatura già allo sbando.

Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi giorni. Ma l'amarezza di una politica sempre sottoposta alle lobbies e mai agli interessi della città sembra un film che si ripete come un incubo sugli schermi di una Roma che chiede solo di voltare pagina.

sabato 14 giugno 2014

I furbetti della monnezza. Quelli che abbandonano i rifiuti e che sono parte dell'emergenza. A Napoli vengono filmati e multati. Qui da noi?

Roma è in emergenza rifiuti. Ne parlano i giornali. Se ne lamentano i cittadini. Lo vediamo coi nostri occhi. Sui blog e sui quotidiani è tutto un fluire di foto, segnalazioni, denunce che restituiscono l'immagine di una città letteralmente sommersa dai rifiuti, dal centro alla periferia.

L'Ama, ovviamente, è la prima indiziata. Segue il Comune (sindaco Marino in primis), che non è in grado per molti cittadini di gestire l'emergenza (ma è l'unico ad aver chiuso Malagrotta dopo 40 anni). Infine, Manlio Cerroni, che passa quasi in secondo piano, tra i responsabili, che vengono principalmente individuati nella classe politica romana che per decenni non ha saputo e voluto emancipare la città da un modello di gestione antiquato, pericoloso e fallimentare.

Giornalisti, politici e social network, si dimenticano però, dell'ultimo anello della catena di quel patto che ha permesso che le strade fossero così sporche. Parliamo di quei romani, che per anni hanno gettato qualsiasi cosa nell'indifferenziata e che da circa tre anni, sono chiamati a separare le varie frazioni di rifiuti. E che al primo guasto, al primo disservizio, al primo rallentamento della raccolta, ne approfittano per gettare tutto in strada.



Qui di seguito riportiamo alcuni stralci di una lettera-denuncia di Cittadinanzattiva Aurelio:

"Vi scriviamo per segnalare un'usanza che è diventata purtroppo sistematica dato che, come nel precedente caso di via Tardini è l'ennesima volta che il fatto accade. In particolare, la pizzeria situata in zona, metodicamente scarica per terra, fuori dai cassonetti (indifferentemente dal fatto se questi ultimi sono pieni o vuoti) gli imballi degli alimenti.

Non siamo esperti del Regolamento Comunale per la Gestione dei Rifiuti, ma credo di non sbagliare nel dire che i rifiuti prodotti da attività commerciali secondo l’art. 7 del D.Lgs. n. 22/97 sono classificati come "speciali"

Questi, secondo sempre il Regolamento Comunale per la Gestione dei Rifiuti Urbani ed in particolare l'Art. 49, devono essere smaltiti non assimilandoli agli urbani. I produttori o detentori degli stessi sono tenuti a provvedere, a proprie spese, in uno dei seguenti modi: 

a) procedere direttamente, nell’ambito dell’impresa, allo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi, nel rispetto delle condizioni stabilite dal D.Lgs. n. 22/97 e dalla legge regionale 9 luglio 1998, n. 27; 

 b) conferire i rifiuti a soggetti autorizzati ai sensi delle disposizioni vigenti, fermo restando quanto previsto dal terzo comma dell’art. 10 del D.Lgs. n. 22/97; 

 c) conferire, previa apposita convenzione, i rifiuti al soggetto gestore del servizio pubblico. 

Secondo l'Art. 60 del Regolamento Comunale per la Gestione dei Rifiuti Urbani, è vietato l’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti sul suolo e nel suolo. E' comunque vietato gettare, spandere, lasciare cadere o deporre qualsiasi rifiuto solido o liquido sulle aree pubbliche a qualunque scopo destinate, sugli spazi privati visibili al pubblico, nonché introdurre rifiuti nelle caditoie e nei pozzetti stradali o immetterli negli scarichi fognari... 

Vi chiedo cortesemente di procedere quanto prima al controllo e sanzionamento dell'attività commerciale sopra indicata, al fine di evitare il ripetersi di quanto indicato". 

La richiesta di multare i cittadini che lasciano i rifiuti per strada, fuori dai cassonetti, è pressante e viene da più parti. Anche noi ci siamo chiesti se non sia il caso di avviare una campagna di monitoraggio e sanzionamento nelle strade dei quartieri più popolosi.

A Napoli, questo tipo di azione è già una realtà.



Qui da noi, si dice, non è fattibile.

Vuoi per le carenze di organico della Polizia Locale (sempre la solita scusa...), vuoi per motivi di privacy (gli appostamenti e le telecamere nascoste) e vuoi, soprattutto, per non mettersi contro i romani che già sopportano i disservizi dell'Ama. E rischiare una dura protesta, con il conseguente calo di popolarità ed il corollario di articoli di fuoco sulla stampa nemica. Della serie "non sono capaci di togliere i rifiuti dalla strada e multano pure chi è costretto a gettare i sacchetti per terra! SFRUTTATORI!".

Nascondendo un tema, quello dell'inciviltà delle persone, che influisce non poco nel degrado che soffoca la nostra città. E che se non affrontato, con opportune misure di tipo mediatico (campagna di sensibilizzazione) e sanzionatorio (multe salate per chi si comporta da incivile), non porterà mai a veri cambiamenti nella pulizia delle strade.

mercoledì 11 giugno 2014

Cominciate le rimozioni dei "senza scheda". A carico dei cittadini. Il Comune si rivarrà sulle ditte?

Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza del blogger Malaroma:

"Hanno cominciato la rimozione dei senza scheda, questo è un 1x1 a piazza Pitagora, la cui installazione documentai nel 2010! è il cartellone nel quadrato rosso sinistro (http://malaroma.blogspot.it/2010/06/il-metodo-malaroma.html)



Da notare che ad eseguire la rimozione sono mezzi e dipendenti del Comune (o da esso appaltati) e non la ditta proprietaria dell'impianto. 


Contiamo: quattro operai, un addetto del comune e due mezzi. Quanti euro/ora uomo possiamo contabilizzare?
Uomini, menti e braccia che potrebbero essere utilizzati, che so che, per la manutenzione delle strade, del verde, di spazi pubblici.
Invece no, devono rimuovere i cartelloni.





Poi assurda la conversazione con l'addetto del comune il quale, alla mi affermazione che bisogna seguire i casi virtuosi di Parigi, Berlino, Londra, sostiene che "er mercato pubblicitario nun se po da' alle solite 4 ditte perché sinnò è un monopolio. So 25 anni che lavoro in questo settore e li cartelloni abbusivi li abbiamo sempre rimossi"

Comunque, a parte tutto, una buona notizia."


Ma la domanda sorge spontanea:

il Comune si rivarrà delle ditte pubblicitarie, recuperando i fondi spesi nelle rimozioni forzate, applicando le sanzioni previste nel regolamento comunale e ribadite nella delibera 425 che stabilisce la rimozione dei senza scheda? 

martedì 10 giugno 2014

In quale città al mondo i cartelloni che valgono moltissimo vengono lasciati così?

Una riflessione semplice ma che rende chiaramente l'idea di quanto il mercato dell'outdoor romano sia unico nel suo genere.

I cartelloni, in un mondo normale, hanno un alto valore economico. Piantarli sul territorio pubblico è frutto di lavoro, gare di appalto, concorrenza. E dunque vengono mantenuti in perfetto stato, perché ognuno di essi deve produrre il massimo del reddito possibile.

A Roma no! Siccome il territorio è "res nullius", chiunque si svegli la mattina ne installa uno e poi se non rende lo abbandona, contribuendo al degrado urbano. Ecco qualche esempio

Piazza Ungheria, maggio 2014

Via Panama, giugno 2014

via Crescenzio, aprile 2014
Via Radicofani, giugno 2014
Via Siacci, febbraio 2014
Via Ignazio Giorgi, giugno 2014

lunedì 9 giugno 2014

Per riqualificare i quartieri ci vuole di tutto ma non le bancarelle!



C'è modo e modo di riqualificare il territorio. Lo hanno capito bene - e c'è da rallegrarsene - in I municipio. Dove all'approvazione unanime dei nostri emendamenti al PRIP e al regolamento comunale affissioni, da noi salutata con gratitudine, era seguita la scelta imbarazzante di collocare 30 nuove bancarelle - per un periodo di un mese - nelle aree più degradate del municipio, con l'obiettivo di riqualificarle, combattendo incuria, abbandono, abusivismo.

Una contraddizione da far saltare sulla sedia i più attenti osservatori delle "cose romane": qui da noi le bancarelle sono troppe e vanno diminuite e non aumentate!
Nell'attesa che finisca la sperimentazione, con la certezza o meglio la speranza che le 30 bancarelle vengano rimosse, nell'incapacità di comprendere il ragionamento che ha permesso una simile scelta, ci sorprende, questa volta in maniera positiva, la splendida notizia apparsa ieri su Repubblica: per combattere la movida violenta, educando al divertimento responsabile, è partita l'iniziativa "La Cultura nuoce gravemente al degrado".

Due mesi di eventi culturali, - mostre, cinema all'aperto, letture e giochi per i bambini - per "riappropriarsi del territorio" in modo creativo e responsabile. Otto piazze di Trastevere diventano scenario di concerti, spettacoli per bambini, ogni fine settimana, fino alla fine di luglio. Per dire no agli eccessi della movida.

Bravi presidente Alfonsi e assessore alla cultura Valeri! Questa è la riqualificazione che ci piace, quella che si merita il centro di Roma. Non le bancarelle e i cartelloni dell'Economia del Degrado!


giovedì 5 giugno 2014

Prip e Regolamento della giunta Marino: ecco come stiamo cercando di migliorarli. I nostri emendamenti già approvati in 2 municipi



Come avevamo scritto il 20 maggio scorso, il Prip presentato dalla Giunta Marino ci era piaciuto poco. Sembrava troppo simile a quello di Alemanno e non conteneva elementi importanti per la città.

Da queste pagine non avevamo ancora espresso un parere sulla riforma del Regolamento Comunale sulle Affissioni (la famigerata delibera 37/2009) proposta dall'assessore Leonori. Ebbene, dopo uno studio approfondito della norma, possiamo affermare che si tratta di un buon lavoro e che - accompagnato da alcune modifiche - il nuovo regolamento è una buona base di partenza. L'architetto Bosi di Vas ne aveva fatto una disamina approfondita, ma oggi vogliamo spiegare ai meno addetti ai lavori come ci stiamo muovendo per migliorare questi documenti e quali sono le nostre richieste.

Il lavoro di Vas, Bastacartelloni e Cittadinanzattiva Lazio

Tutte e tre le associazioni si sono messe a tavolino e hanno elaborato alcune modifiche essenziali da apportare al nuovo Prip e al nuovo Regolamento. Gli amici di Cartellopoli, pur non avendo partecipato alla stesura degli emendamenti, hanno appoggiano la nostra scelta. Abbiamo prodotto un documento che abbiamo poi inviato e illustrato a tutti i Municipi di Roma.

Perché ai Municipi? Perché sono tenuti ad esprimere un parere su questo tipo di delibere e le loro osservazioni sono poi prese in considerazione dalla Giunta, in sede di controdeduzioni.

Due municipi hanno già approvato le nostre osservazioni

Il 13° Municipio e il 1° Municipio hanno già votato all'unanimità a favore delle nostre osservazioni. E presto se ne aggiungeranno altri. Pertanto la Giunta dovrà tenere conto di quanto arriva dai parlamentini locali.

I nostri emendamenti

Chi volesse studiarli potrà cliccare qui oppure scaricarli dalla sezione DOCUMENTI del nostro sito. In maniera molto superficiale, possiamo riassumerli nel seguente modo:

  • Norme di salvaguardia: chiediamo che il Prip faccia scattare da subito i suoi effetti. In caso contrario sono già stabilite sanzioni e rimozioni per chi non lo rispetta. Insomma qualcosa di molto diverso dal testo di Alemanno che era un puro schema che nulla avrebbe provocato nella realtà.

  • Elementi di arredo urbano: chiediamo che venga inserita la vera novità dei prossimi anni e cioè che una certa tipologia di impianti vada a finanziare i servizi per i cittadini (bike sharing, toilette, raccolta vetro, etc etc). In linea con quanto avviene in tutte le grandi città del mondo.

  • Bandi di gara: tutta l'impiantistica presente sul territorio pubblico (sia quella destinata a pagare i servizi, sia quella per la pubblicità in senso stretto) andrà assegnata tramite bandi di gara.

Vi sono poi molte altre questioni, ma diciamo che il contenuto principale è questo.

Come andrà a finire? Ci auguriamo che in assessorato comprendano l'importanza di questo lavoro e dei suggerimenti che abbiamo sollecitato ai Municipi. Se verranno accolti dalla Giunta, tra poche settimane avremo un Prip e un Regolamento degni di una città civile e moderna. E il primo passo per una vera riforma, sarà stato compiuto.

Prima che si arrivi a questo......! (fotomontaggio del lettore Sandro Fogli)

Sul sito romano di Vas, il testo specifico di quanto approvato dal 13° Municipio e dal 1° Municipio

mercoledì 4 giugno 2014

Le cause della Cartellopoli romana secondo il blog Esterniamo. Noi crediamo in un'altra verità



Premesso che ogni nuova voce nel panorama informativo è la benvenuta e che - seppure su fronti opposti - siamo contenti che alcune imprese romane della pubblicità abbiano aperto un loro sito, riteniamo che uno degli ultimi articoli pubblicati da Esterniamo sia quanto meno incompleto. E per questo ci sembra giusto aggiungere qualcosa.

Alla voce "chi siamo", Esterniamo conclude con un'affermazione velatamente critica nei confronti (forse) del nostro e di altri blog: "Esterniamo non è polemica selvaggia, Esterniamo è notizia".

Allora proprio perché le notizie vanno raccontate per intero, l'articolo del 23 maggio, sulle origini del caos da cartelloni manca di alcuni pezzi fondamentali. Spiega che le imprese di outdoor sono state lasciate sole dalle istituzioni, che il lassismo e l'inefficienza del Comune di Roma hanno stimolato il proliferare dell'abusivismo, danneggiando le ditte serie. Può darsi! E' un'opinione e - sebbene non siamo d'accordo - è giusto e sacrosanto che venga espressa.



Ma il racconto salta dal 2000 al 2012, senza tenere presente la dirompente novità del 2009 e cioè la delibera 37 della giunta Alemanno che - attraverso il meccanismo dell'autodenuncia - provocò il quintuplicarsi dei cartelloni sul territorio. Dell'azione della giunta Alemanno, si cita la storia di un bando mai nato (quello tentato da Visconti) ma si dimentica un provvedimento che è nato eccome e che i suoi danni li ha fatti davvero. Cosa avrebbero dovuto fare i cittadini di fronte alla devastazione di Roma seguita alla delibera 37? Restare con le mani in mano, in attesa di una resipiscenza delle imprese più facinorose? O saltare sugli scudi e cercare di difendere l'ambiente in cui vivono?

Viale Parioli prima della Delibera 37
Lo stesso punto di viale Parioli dopo la delibera 37


Altro aspetto: l'estensore dell'articolo accusa il Comune di non aver mai chiuso, colpevolmente, la procedura di riordino e dunque di aver danneggiato chi possedeva quegli impianti. Forse sarà andata così, non sappiamo, ma è giusto che le imprese lo denuncino.
C'è, però, un'altra questione che hanno dimenticato di ricordare: il ritardo nella chiusura di questa procedura ha permesso ai loro cartelloni di restare sul territorio per molti, molti più anni di quanto sarebbero vissuti in un mercato regolamentato. E ognuno di quei cartelloni ha continuato a guadagnare solo a Roma, mentre tutte le altre città di Italia e del mondo assegnavano la pubblicità attraverso i bandi. Insomma non solo danni dall'inerzia del comune, ma anche qualche vantaggio!

Inerzia anche nel sanzionare gli impianti irregolari delle aziende "regolari". Se il Comune avesse applicato con rigore il proprio regolamento, almeno la metà delle imprese romane che oggi si definiscono regolari sarebbero state radiate dall'albo e avrebbero cessato l'attività.

Bene! Siamo davvero sicuri che le giunte Rutelli, Veltroni, Alemanno siano state così cattive nei confronti dell'outdoor romano o forse un sistema consociativo, che unisce destra e sinistra, imprese e politica, ha finito per avvantaggiare qualcuno? Per esempio i politici che hanno potuto fare pubblicità sui cartelloni a prezzi (forse) agevolati. E per l'appunto le imprese che - galleggiando nella melma della politica romana - hanno registrato tanti vantaggi.




Chi l'ha pagata davvero è stata solo Roma che - unica tra le capitali europee - è stata devastata nel decoro, privata di servizi fondamentali (bike sharing, arredi, etc) e funestata da incidenti stradali.

Noi crediamo in un'altra verità rispetto a quella di Esterniamo!

martedì 3 giugno 2014

Prip: da una sterile quanto poco decorosa inerzia si è passati ora ad una fretta estrema che è però di ostacolo alla trasparenza e partecipazione

Dal sito del circolo territoriale di Roma di Vas, pubblichiamo questo articolo redatto dall'architetto Bosi. Spiega come sta procedendo il percorso di approvazione del Prip e illustra le richieste di modifica che Vas, Bastacartelloni e Cittadinanzattiva hanno presentato ai Municipi. Purtroppo i tempi sono molto ristretti ma confidiamo che alcuni municipi facciano proprie le nostre osservazioni.

Su questo stesso sito il 6 maggio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Il Sindaco Marino e l’Assessore Leonori hanno presentato le linee guida del PRIP da cui la Giunta Capitolina ha deciso di ripartire”, che dava la notizia che l’approvazione del PRIP era stata inserita come proposta propedeutica al bilancio di previsione 2014 (http://www.vasroma.it/il-sindaco-marino-e-lassessore-leonori-hanno-presentato-le-linee-guida-del-prip-da-cui-la-giunta-capitolina-ha-deciso-di-ripartire/).
In effetti con Decisione della Giunta Capitolina n. 35 del 30 aprile 2014 è stata approvata la 59° proposta di deliberazione di approvazione del PRIP composto dei seguenti elaborati essenziali:
-       Relazione illustrativa;
-       Normativa Tecnica di Attuazione;
-       14 Tavole di Zonizzazione e tipi stradali in scala 1:20.000;
-       3 Tavole in scala 1:50.000 riguardanti gli ambiti territoriali e le aree a progettazione unitaria.
Ai suddetti elaborati di aggiungono le seguenti tavole riguardanti in quadro conoscitivo:
-       3 Tavole in scala 1:50.000 riguardanti una sintesi dei beni paesaggistici (aree naturali protette ed aree soggette a vincolo paesaggistico);
-       3 Tavole in scala 1:50.000 riguardanti una sintesi dei sistemi ed ambiti di paesaggio del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR);
-       3 Tavole in scala 1:50.000 riguardanti una sintesi del Piano Regolatore Generale (PRG) di Roma;
-       3 Tavole in scala 1:50.000 riguardanti una sintesi del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU), con la classificazione della rete stradale e le zone a traffico limitato.
Ma con Decisione n. 36 del 30 aprile 2014 la Giunta Capitolina ha approvato anche la proposta n. 61 di modifiche ed integrazioni al Regolamento di Pubblicità approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 30 marzo 2009.
Con Nota prot. Rc 9013 del 12 maggio 2014 il Vice Segretario Generale ha trasmesso ai Presidenti delle Commissioni I (Bilancio) e IX (Commercio) copia anche delle proposte di deliberazione n. 59 e n. 61 <<per l’espressione del parere di propria competenza>>.
 Immagine.nota Vice Segretario Generale
 Si mette in evidenza che alla IX Commissione Commercio è stata trasmessa la proposta di deliberazione n. 51 (“Approvazione del Piano rRgolatore degli Impianti Pubblicitari”) corredata della sola “normativa tecnica di attuazione”, senza nessuno degli altri elaborati sopra elencati.
Si fa presente inoltre che a tutto il 30 maggio 2014 la IX Commissione Commercio presieduta da Orlando Corsetti non ha ancora espresso alcun “parere” né sulla “normativa tecnica di attuazione” né sulla proposta di modifiche ed integrazioni al Regolamento di Pubblicità.
Con Nota prot. Rc 9014 del 12 maggio 2014 il Vice Segretario Generale ha trasmesso anche ai Presidenti dei 15 Municipi ed ai Presidenti dei Consigli Municipali copia delle proposte di deliberazione n. 59 e n. 61 <<in ordine alle quali i Consigli dei Municipi sono chiamati ad esprimere il parere con apposita deliberazione>>.
Immagine.Nota del Vice Segretario Generale
Con la suddetta nota si sottolinea che, <<trattandosi di provvedimenti collegati alla deliberazione relativa al Bilancio di previsione 2014 e propedeutici alla sua adozione, i Consigli dei Municipi dovranno esprimere il predetto parere entro il termine perentorio di dieci giorni, stabilito dal Regolamento di Contabilità, decorrente da domani 13 maggio 2014 e che dovrà pervenire allo scrivente Ufficio entro e non oltre il 26 maggio 2014>>.
Successivamente è stata concessa una proroga di 20 giorni, che ha fatto slittare al prossimo 11 giugno 2014 il termine ultimo entro cui ogni Consiglio di Municipio dovrà avere deliberato il proprio “parere”.
Si mette in evidenza che anche a tutti e 15 i Municipi è stata trasmessa la proposta di deliberazione n. 51 (“Approvazione del Piano regolatore degli Impianti Pubblicitari”) corredata della sola “normativa tecnica di attuazione”, senza nessuno degli altri elaborati sopra elencati.
Si tratta di un modo di procedere del tutto inaccettabile, perché viene impedito di fatto a tutti membri dei 15 Consigli Municipali di vedere e quindi valutare le 14 Tavole di Zonizzazione e tipi stradali, senza poterle giudicare nemmeno attraverso la descrizione che ne dovrebbe fare la Relazione illustrativa.
A tutti quei consiglieri che sono stati rieletti e che quindi nella scorsa consiliatura hanno potuto vedere le 14 tavole di zonizzazione e tipi stradali non viene consentito di poter vedere dove e come sono state cambiate le 14 Tavole con la correzione d’ufficio degli errori materiali da me unicamente rilevati: non viene consentito nemmeno al sottoscritto di poter verificare se siano stati corretti veramente tutti gli errori materiali da me accertai fin dal 2011.
Non viene consentito inoltre di poter vedere le perimetrazioni dei nuovi accorpamenti dei Municipi per ridurre da 9 a 7 gli ambiti territoriali, per causa della intervenuta riduzione del numero dei Municipi da 19 a 15.
La fretta estrema dovuta al fatto che entro la fine del mese di giugno 2014 debbono essere approvate dall’Assemblea Capitolina tutte le delibere propedeutiche al bilancio, tra cui quindi anche il PRIP e le modiche ed integrazioni al Regolamento, non può giustificare nella maniera più assoluta la totale mancanza di trasparenza, che è arrivata addirittura a registrare la mancata pubblicazione del PRIP.
A tal riguardo lo scorso sabato 24 maggio 2014 ho partecipato alla Conferenza Stampa che il Sindaco Ignazio Marino ha voluto tenere all’aperto, davanti al casale di Borghetto San Carlo (nel Parco di Veio), per annunciare che da quel giorno era partito il bando per l’affitto delle terre pubbliche di 4 lotti ai giovani agricoltori sotto i 40 anni.
Ne ho approfittato per parlargli a fine Conferenza Stampa e per lamentare proprio la mancata pubblicazione del PRIP, che invece la Giunta di Alemanno aveva ordinato che si facesse direttamente sul sito di “Aequa Roma” www.aequaroma.it: gli ho ricordato la assoluta trasparenza degli atti che aveva assicurato nel suo discorso inaugurale alla Assemblea Capitolina.
Il Sindaco si è appuntato la mia lamentela, ma a distanza ormai di 9 giorni non risulta che il PRIP sia stato pubblicato da qualche parte.
Se da un lato va riconosciuto in termini di “metodo” che la scelta di infilare nelle delibere propedeutiche al bilancio di previsione 2014 sia il PRIP che le modifiche ed integrazioni al Regolamento di Pubblicità è stata assolutamente una mossa da lodare, perché ha incastrato in tempi brevi e certi (fine giugno-primi di luglio) l’approvazione tanto del PRIP quanto del nuovo Regolamento, dall’altro lato non si può accettare nella maniera più assoluta che in termini di “merito” la fretta e la mancanza di tempo per i dovuti approfondimenti impediscano di fatto la partecipazione attiva sia dei Consigli Municipali che di tutti i soggetti privati interessati, perché sia gli uni che gli altri vengono costretti con questo modo di procedere non del tutto democratico a brancolare in parte nel buio e a dover accettare quasi a scatola chiusa soprattutto la “normativa tecnica di attuazione” del PRIP a causa della mancanza di un confronto visivo diretto con le 14 Tavole di Zonizzazione e tipi stradali.
In questo modo c’è il forte rischio che ad essere approvato sia lo stesso PRIP di Alemanno, con lo “schema normativo” trasformato in “normativa tecnica di attuazione”, che  senza specifiche “misure di salvaguardia” dalla data della sua entrata in vigore non fa scattare nulla e lascia la situazione così com’è, con l’aggravante che, mentre il PRIP da un lato stabilisce che nelle zone “A” non ci deve essere alcun impianto pubblicitario, dall’altro lato continuiamo ad assistere nella realtà ad una marea di cartelloni installati proprio dove non dovrebbero essere fin da adesso.
La verità amara che emerge è che le “misure di salvaguardia”  del PRIP sancirebbero un obbligo di rimozione generalizzata che già c’è da tempo, ma che non è stato finora rispettato e che si vuol continuare a non rispettare, evitando proprio che lo si “ordini” con una norma precisa del PRIP.     
I pochi giorni entro cui pronunciarsi impediscono materialmente ad ogni Municipio di applicare il “Regolamento di partecipazione dei cittadini alle trasformazioni urbane”, approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 57 del 2 marzo 2006, il cui art. 7 obbliga il Presidente o l’Assessore al Commercio a dare pubblica informazione ed a promuovere la conseguente consultazione anche con la convocazione di un incontro pubblico ai sensi del 3° comma del successivo art. 8.
La ristrettezza dei tempi ha costretto sia la mia associazione che le associazioni “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” e “Cittadinanzattiva” ad elaborare e concordare in fretta a furia tutta una serie di emendamenti sia alla “normativa tecnica di attuazione” che al Regolamento di Pubblicità, per poterli trasmettere subito dopo per posta elettronica (anche certificata) a quei Municipi che risultano non essersi ancora pronunciati, ma con l’impossibilità di spiegare meglio gli emendamenti alle diverse Commissioni Commercio che si sono già riunite ed hanno conseguentemente deciso.
Per la fretta da un lato e l’impossibilità dall’altro lato di approfondire la materia su cui dover esprimere un “parere” che non sia del tutto acritico, risulta che a tutt’oggi abbiano espresso un “parere” favorevole, senza subordinarlo ad alcun emendamento, i Consigli dei Municipi VII e XII.
Con note di accompagno di VAS in data 30 maggio 2014 ho trasmesso gli emendamenti congiunti ai Municipi I, II, III, XIII e XV.
Immagine.Nota VAS prot. n. 18 del 30 maggio 2014 
Ci si augura di riuscire a sopperire in questo modo agli ostacoli frapposti sia alla trasparenza che alla partecipazione, sperando di poter illustrare di persona gli emendamenti prima che il Consiglio dei vari Municipi deliberi il proprio “parere”.
 
Dott. Arch. Rodolfo Bosi