giovedì 31 ottobre 2013

Marta Leonori conferma di avere le idee chiare sul futuro di questa città. Una bella intervista alla radio

Dopo le dichiarazioni a Repubblica, ecco un'altra intervista che ci piace ascoltare. L'assessore al Commercio parla con Elleradio e traccia un percorso impeccabile.

Si comincia dalla abrogazione della delibera 116, definita una "sanatoria" e poi si passa al Prip, ai piani di localizzazione, ai bandi. L'intervistatore (che è evidentemente un nostro lettore dato che ci cita) è piuttosto preparato. Le chiede dell'anomalia delle 400 ditte romane rispetto al resto del mondo e del rischio occupazione.  La Leonori risponde senza esitazioni: le ditte più serie potranno consorziarsi tra loro e gareggiare per i bandi. "Ma - conclude - quello che non possiamo fare è non mettere ordine in questo mondo".

Ed è proprio quello che diciamo noi: non si può trascurare un settore immenso per l'economia della città, fondamentale per il decoro e la sicurezza, con il pretesto (finto) dei posti di lavoro. Con i bandi, infatti, l'occupazione del comparto aumenterà.



E infine un accenno ad un altro tema drammatico: le bancarelle. La Leonori ricorda che il problema non è solo del centro storico. "Criticità ci sono anche in zone periferiche", ha precisato. Esatto, assessore. Meglio non avrebbe potuto parlare. Non si pensi solo al centro ma a tutta la città infestata da ambulanti, bancarelle, abusivi o regolari ma sempre indegni per il decoro.

L'integrale della conversazione a Elleradio cliccando qui sotto





Meno edificante la polemica scoppiata tra il presidente della commissione commercio Corsetti e l'assessore Leonori (qui l'articolo del Messaggero). Corsetti l'accusa di aver stoppato la pubblicazione del Prip sul sito del Comune dopo che la commissione aveva preso l'impegno di farlo entro lunedì scorso. La Leonori smentisce e parla di fraintendimenti.
La pubblicazione, lo ricordiamo, serve a far presentare le osservazioni al Piano da parte di cittadini e ditte. Sembra che la questione sia risolta e che presto vedremo il Prip sul sito del Campidoglio.
Nel frattempo, una soluzione provvisoria la indichiamo noi: il Prip lo potete trovare qui, su Bastacartelloni. Cliccando nell'area DOCUMENTI si arriva alla vecchia pagina di AequaRoma che ancora non è stata cancellata.

Tags: l'eterna lotta di un condominio contro i 'distrubati mentali'

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Abbiamo letto il vostro articolo sulla Stazione Nomentana dove parlavate di un disturbo serio della mente di chi riduce così uno spazio pubblico. Anche noi abbiamo a che fare con dei veri e propri disturbati mentali. Abbiamo più volte fatto ripulire dalle scritte il mosaico che riveste il muro esterno del nostro condominio. I lavori sono stati molto costosi perché il mosaico è composto da migliaia di piccole tesserine di ceramica. Dopo neanche un mese qualcuno (o forse dovremmo dire qualcosa) ha insozzato di nuovo il nostro muro. Ma quello che turba è la scritta di colore verde che non ha alcun senso e che è lunga ben 25 metri lineari. Uno sfregio, non è niente altro che uno sfregio da parte di qualcuno che sta veramente male con il cervello.
Ci siamo arresi. Gli altri abitanti del palazzo hanno deciso di lasciare andare tutto alla malora. C'è la crisi e non possiamo spendere tanti soldi una volta l'anno se nessuno ci tutela da questi pazzi scocciati. La nostra è davvero la città più inospitale e cattiva che ci sia.

Un gruppo di condòmini di via Nera 8

Il muro poco dopo il tentativo di ripulitura

Il muro oggi
La scritta verde - scrivono nella lettera - è lunga 25 metri

mercoledì 30 ottobre 2013

Urban Act: il progetto per i muri legali nato male che si sta spegnendo. E i taggaroli non si rispettano neanche tra loro

Trentacinque muri in 8 municipi di Roma. Erano stati individuati e inaugurati in pompa magna durante l'amministrazione Alemanno come luoghi di "libera espressione" per i Writers. Artisti di strada che in alcuni casi possono abbellire vecchie pareti scrostate con disegni e colori.

Il progetto, chiamato Urban Act, avrebbe voluto limitare l'illegalità e la devastazione dei graffiti che appestano ogni spazio libero di città. Un albo dei Writers autorizzati è stato aperto anche a Bari e Milano.

A Parigi addirittura la Street art è diventata un'attrazione. Nel 13° arrondissment molti anonimi muri oggi ospitano opere interessanti. Addirittura un intero palazzo, prima di essere demolito, è stato affidato ad un gruppo di Writers che l'hanno trasformato in un piccolo museo temporaneo. Insomma ovunque si cerca di governare il fenomeno per evitare la vergogna dei muri devastati dai taggaroli.

E a Roma cosa si sta facendo? Urban Act langue tra la vita e la morte. Ce lo hanno confermato gli stessi esponenti dell'Associazione dopo che Bastacartelloni aveva domandato notizie sui muri di via Angelo Emo, nei pressi della Stazione Valle Aurelia. Pensavamo fosse di loro competenza e invece si tratta di un muro qualunque, preso d'assalto da chiunque e oggi ridotto così.



Come si vede qualcuno aveva prodotto una sorta di opera ma è stata coperta da altre scritte e tags, impiastricciando diversi metri quadri di muro.

Torniamo a Urban Act e al suo errore fondamentale: secondo il protocollo, la responsabilità della cura del muro, starebbe al writer il quale dovrebbe segnalare eventuali scritte vandaliche che rovinano l'opera. Ma vi sembra possibile che un writer - seppure coinvolto in un progetto civico - possa denunciare altri "compagni" di scorribande?
Seconda questione: la nuova giunta forse neanche è a conoscenza di questo progetto, tanto che i membri dell'Associazione Walls attendono un rilancio senza il quale tutto morirà entro pochi mesi.

Il muro legale Hall of Fame di Monti Tiburtini
Purtroppo perfino in questo Roma si distingue in peggio. Se a Parigi i Writers hanno mostrato la loro capacità artistica e tutti (pure i taggaroli) rispettano il loro lavoro, qui le crew sono composte da imbecilli senza cervello, come ha dimostrato recentemente Romafaschifo.

Forse è per questo che la nostra città è piombata di nuovo nella morsa delle tags. Come se ci fosse stata una nuova ondata, nessun luogo è stato risparmiato. Alcune soluzioni le abbiamo indicate a pagina 5 del nostro programma anti-degrado. Occorre riprendere in mano il problema delle scritte (vandaliche e autorizzate) prima che la situazione precipiti del tutto.

martedì 29 ottobre 2013

Ad agosto erano 398, oggi sono 436. Le ditte pubblicitarie aumentano ancora

In realtà, come detto più volte, non tutte sono vere e proprie ditte pubblicitarie. Ma l'elenco di chi è autorizzato a impiantare cartelloni nella nostra città cresce a dismisura, come un tumore che non si riesce ad arrestare.

L'ultimo aggiornamento della famigerata banca dati, pubblicato in questi giorni, vede circa 30 soggetti in più rispetto a quello di agosto. Nella gran parte sono macellerie, pizzerie, carrozzerie etc, etc che decidono di pubblicizzare la propria attività con un paio di paline 1x1. L'attuale regolamento comunale glielo consente e dunque via libera a chiunque voglia stuprare e violentare il territorio con questi ignobili cartelloni.

E' un motivo in più per gridare tutti insieme la necessità di una riforma completa del settore. Anche qui ci tocca essere diversi da ogni altro luogo civilizzato del pianeta. Ovunque è impossibile per un singolo commerciante pubblicizzarsi da solo.

E anche in questo caso, la miopia delle ditte pubblicitarie, ha provocato un danno a loro stesse. In un mondo normale, dove può fare pubblicità solo chi ha vinto un regolare bando che gli assegna quel territorio, tutte queste piccole attività sarebbero costrette a rivolgersi a quella ditta, incrementandone gli affari. E la città ne guadagnerebbe in decoro e sicurezza stradale.

Uno degli infiniti 1x1 presenti in ogni strada romana

Altra questione: lo scorso 22 ottobre, il presidente della Commissione Commercio Corsetti aveva promesso la pubblicazione del Prip per ieri, lunedì 28. Si tratta del testo sul quale possono essere presentate le osservazioni da parte dei cittadini e delle ditte. Di questo testo, però, nessuna traccia. Per ora l'impegno della pubblicazione non è stato mantenuto. E non è un buon inizio!

domenica 27 ottobre 2013

Dopo i cartelloni, lanciamo un altro appello alla Leonori: dia un segnale sulle bancarelle. Ci faccia sognare

Visto che l'assessore al Commercio sembra ascoltarci in questo periodo, le ricordiamo un altro grande dramma per il decoro capitolino: le bancarelle che - ricordiamocelo - non sono abusive. Sono purtroppo autorizzate e riducono in questo modo grandi fette della città.

Ecco la scena che, in via Cipro, si presenta agli occhi di romani e turisti che escono dalla fermata della metro.


I furgoni in doppia fila sulla via trafficatissima. Possibile che nessuno li multi?
Camminare sul marciapiede è impossibile: tutto lo spazio è divorato dagli stand
L'intera area di fronte l'uscita della metro è trasformata in un magazzino di robaccia accatastata
Guardate il furgone bianco, la sporcizia in terra............

Scene come queste sono diffusissime a Roma. Ne abbiamo parlato mille volte e non ci ripetiamo.
Ma ci rivolgiamo a Marta Leonori: assessore lei sembra sensibile ai temi del decoro, della legalità, della civiltà (perché si tratta di vivere civile!). Con i cartelloni ci ha ridato speranza.

Ci dia un segnale anche su questo scempio quotidiano. Incroci gli sguardi attoniti dei turisti che - arrivati a Roma - pensano di essere sbarcati in una periferia indiana.

Daje Marta!! Facci sognare!

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Cosa fare? La possibile soluzione è indicata a pagina 4  del nostro Programma per il Decoro

venerdì 25 ottobre 2013

La riforma dei cartelloni sulla stampa: quanta confusione sui grandi giornali

Dopo le riunioni in commissione commercio e la presentazione del Prip, i giornali tornano a parlare dei cartelloni.

Tra tutti vi segnaliamo l'inchiesta di Cinquequotidiano che ha preparato un bell'articolo dove si possono leggere tra l'altro le dichiarazioni di un esponente di Bastacartelloni e un commento video del giornalista che potete trovare qui sotto




Più deludenti gli altri giornali che si sono limitati a riprendere un'agenzia di Omniroma piuttosto confusa. Chi parla di 4x3 fuori da Gra (ma come si fa a scrivere roba del genere senza verificare?) chi parla invece di anello ferroviario. Poche le informazioni corrette. Ad ogni modo ecco alcuni articoli

Corriere della Sera: Maxicartelloni stop all'interno dell'anello ferroviario

Il Tempo: Maxicartelloni solo fuori dal Raccordo

Leggo: le Maxiaffissioni solo fuori dal GRA

Messaggero: Decoro via dal centro i maxicartelloni

Un po' meglio, ma sempre ricco di imprecisioni, l'articolo di Metro

Metro: un piano per battere i cartelloni selvaggi

Vi segnaliamo poi la presa di posizione di Andrea Catarci che sul suo sito chiede la delega ai Municipi della gestione della cartellonistica.

A questo proposito vi possiamo dare una notizia interessante. L'assessore Leonori ha disposto che gli uffici comunali comunichino ai Municipi ogni spostamento e ogni ricollocazione degli impianti. E' un primo passo per far uscire "dalle segrete stanze" di via Ostiense il balletto dei cartelloni che un giorno compaiono in una strada e il giorno dopo in un'altra.

mercoledì 23 ottobre 2013

I 40 giorni che dovranno riformare il Prip. Le proposte delle associazioni e quelle di alcune ditte



I protagonisti di questi anni ieri c'erano tutti: dalle associazioni cittadine (Bastacartelloni, Vas, Cartellopoli), ai rappresentanti di molte ditte pubblicitarie alla classe politica vecchia e nuova. La commissione commercio era quasi al completo per assistere alla presentazione del Prip da parte di AequaRoma. C'erano - della nuova maggioranza - Michela Di Biase, Ilaria Piccolo, Franco Marino, Gemma Azuni (in rappresentanza di Imma Battaglia); c'era Enrico Stefàno del 5stelle che ha garantito lo streaming della seduta e si sono fatti vedere anche Alemanno e Bordoni.
E poi ovviamente, il presidente Corsetti, Athos De Luca e molti altri.

Lunedì si aprirà ufficialmente il processo partecipativo durante il quale potranno essere presentate le osservazioni al Piano Regolatore della Pubblicità. Dal 28 ottobre, tutti potranno consultare il Piano e inviare i propri suggerimenti, entro il 6 dicembre, alla email

proposteprip@comune.roma.it 

E già qui si pone un primo interrogativo: ma il Prip è già pubblicato - direte voi - si trova anche su questo sito, nella sezione documenti! Ebbene, ieri si è scoperto che AequaRoma lo sta modificando. Hanno pensato di rimetterci le mani per correggere il numero dei Municipi che prima erano 19 e ora sono 15 (e va bene) ma anche di correggere gli errori materiali e di trasformare lo schema normativo in Norme Tecniche. Lo ha detto l'avvocato Giattuso che ha presentato il documento.
Questo aspetto va meno bene, perché gli emendamenti presentati da noi e da Vas si basano sul testo licenziato da AequaRoma e sul quale Corsetti ha detto che si dovrà lavorare. Perché proporre delle modifiche ora, senza che nessuno ne fosse informato? Vedremo! Ci riserviamo di studiare la nuova versione prima di fare delle valutazioni.

A partire dal 6 dicembre, gli uffici comunali avranno circa 10 giorni per valutare i suggerimenti e verificarne la recepibilità.

Le proposte

Ovviamente noi presenteremo i nostri emendamenti, forse il lavoro più completo che sia stato fatto finora da chiunque. Non è il caso di ripetere qui i contenuti della nostra proposta perché i lettori la conoscono bene.

Vale la pena soffermarci invece su quello che probabilmente chiederà una parte delle ditte. Non è ancora niente di definito, ma siamo stati avvicinati dai rappresentanti di alcune imprese che operano a Roma e che ci hanno spiegato per grandi linee la loro richiesta: mantenere in vita la delibera 116/2013 e sulla base di questa inserire nel nuovo Prip i soli impianti della "procedura di riordino" che siano in regola da sempre con i pagamenti. Si tratta - a loro dire - di circa 14/15mila cartelloni che dovrebbero restare sul territorio ed essere ricollocati in base al Piano. Tutti gli altri, circa 18/19mila impianti dovrebbero essere rimossi.

Ripetiamo, si tratta di una proposta ufficiosa e non ancora formalizzata, ma alcune ditte stanno andando in questa direzione. La cosa a noi sembra davvero campata in aria, per tanti motivi. Chi rimuoverebbe i restanti 18/19mila cartelloni? A quanti ricorsi per disparità di trattamento si andrebbe incontro? Ma soprattutto - è questo è il punto chiave - chi parteciperebbe ad un bando di gara per aggiudicarsi il territorio sapendo che su quel territorio sarà presente comunque un numero molto elevato di cartelli??

Insomma non è proprio percorribile. Piuttosto abbiamo proposto noi alle ditte di avvicinarsi alla nostra strada (che è quella indicata anche dall'Assessore Leonori) e abbiamo offerto la disponibilità a sederci al tavolo per discuterne. Vedremo.

Il dibattito

Chi vuole lo potrà ascoltare nei link qui in basso. Possiamo solo dire che la posizione di Corsetti sulla salvaguardia di parte della delibera 116, sui suoi tentennamenti sui bandi di gara e sulle sue frasi politichesi che stringono l'occhio a tutti continua a non piacerci. Noi oggi siamo con la Leonori che sembra invece avere le idee molto chiare. E sappiamo che la maggioranza, a partire dal Sindaco, vuole la linea dell'assessore.

L'ottimo intervento di Enrico Stefàno che ha annunciato la presentazione di una mozione per abrogare la delibera 116 (abbiamo partecipato anche noi alla preparazione di questa mozione, assieme all'architetto Bosi) è un ottimo viatico. Crediamo che se davvero la maggioranza di centro-sinistra si compatterà intorno all'assessore e otterrà anche l'appoggio dei 5stelle la strada sembra segnata. Ma è presto per cantare vittoria, anzi è proprio ora che bisogna tenere alta la guardia.







martedì 22 ottobre 2013

Nuovo Piano Regolatore e bandi. La Leonori annuncia la rivoluzione nella cartellonistica. Il sogno delle associazioni diventerà realtà?



Una importantissima intervista su Repubblica di oggi nella quale l'assessore al Commercio Marta Leonori, dopo le prime titubanze, scopre tutte le sue carte. E sono carte che a noi piacciono molto.

Si tratta della rivoluzione per la quale abbiamo lottato per anni. Vedere Roma diventare come le altre città europee, con meno impianti, di maggior qualità, che possano offrire servizi per tutti.

Le tappe del percorso indicate dalla Leonori ricalcano quelle proposte dai blog antidegrado che per primi, anni fa, squarciarono il silenzio sulla cartellonistica:

  1. Nuovo piano regolatore
  2. Piani di localizzazione
  3. Bandi Europei con la città divisa in 4 o 8 lotti che verranno assegnati alle ditte vincitrici

Chi si aggiudicherà la gestione di quel territorio dovrà vigilare anche sull'abusivismo e contrastarlo.

Anche sui tempi il progetto dell'assessorato ricalca il nostro: tutto l'iter dovrà essere concluso entro il 31 dicembre 2014 per sfruttare la scadenza delle concessioni previste in quella data.

Infine, l'assessore conferma quello che chiediamo da alcune settimane: abrogare la delibera 116/2013 di Alemanno che "rischia di diventare una sanatoria degli impianti esistenti" (parole della Leonori).

Insomma è il nostro programma, sono le nostre idee che per la prima volta sembrano diventare realtà. La revisione del Prip comincia già oggi pomeriggio con la prima seduta della Commissione Commercio a questo dedicata. Entro 40 giorni tutti dovranno presentare le proprie osservazioni. E poi la Giunta darà il via all'iter di cui si parla nell'articolo di Repubblica.

Una rivoluzione copernicana che - se attuata - cambierà il volto di Roma. E noi faremo di tutto perché vada in porto!

lunedì 21 ottobre 2013

Per i 40 anni del Pineto i volontari di nuovo in azione. Il 18° Decoro Day nel nostro video

Si è cominciato 40 anni fa a lottare per salvare il Pineto e conservarlo come area verde per tutti. Sabato 12 ottobre si è tenuto in questo bellissimo parco il 18° Decoro Day, organizzato dai volontari del 13° Municipio con la collaborazione della nostra Associazione e Cittadinanzattiva Aurelio.

Ecco il filmato della giornata, con le immagini del pericolosissimo tombino sfondato, dentro il quale poteva cadere chiunque, l'intervista al nuovo presidente del Municipio e i volontari al lavoro.




Le richieste che i cittadini avanzano sono molto chiare:

  • Nuovi alberi nell'area giochi
  • Una campana per il vetro per evitare abbandoni di bottiglie ovunque
  • Una adeguata recinzione
  • Manutenzione degli attrezzi ginnici e delle panchine
Per quanto riguarda gli alberi, l'obiettivo sembra vicino. I cittadini - dopo aver incontrato l'assessore all'ambiente del Municipio - hanno avuto assicurazioni che verranno piantati presto, probabilmente il prossimo 21 novembre.

Tra i volontari al lavoro anche l'ex presidente del Municipio, Giannini
In occasione del 40° del Parco è stata organizzata una festa per i bambini del quartiere

giovedì 17 ottobre 2013

Se Corsetti vuole fugare ogni dubbio sulla sua buona fede segua i consigli dei nostri lettori

Orlando Corsetti

Proviamo a spiegare in termini semplici e comprensibili anche ai meno esperti cosa sta accadendo in queste ore sul tema cartelloni. E chiediamo a Orlando Corsetti una parola chiara sulla delibera 116.

IL METODO

Come avrete letto, il presidente della Commissione Commercio, Orlando Corsetti, martedì ha convocato una seduta durante la quale ha indicato la strada che - a suo avviso - si dovrebbe seguire per approvare il Prip.

Oggi il sito di VAS, diretto dall'architetto Bosi, pubblica il documento definitivo che Corsetti vorrebbe fosse approvato dalla commissione. Il documento propone, tra le altre, le seguenti cose:
  • Ripartire dal Prip originario (quello redatto da AequaRoma) e non quello di Alemanno e Bordoni che conteneva alcune modifiche (peggiorative)
  • Stabilire un termine di 40 giorni entro il quale dovranno essere recepite tutte o parte delle modifiche proposte (quindi anche quelle delle nostre associazioni), specificando la trasformazione dello Schema Normativo (che non serve a nulla) in Norme Tecniche di Attuazione (che invece hanno valore cogente)
  • Trovare le risorse per la redazione dei Piani di Localizzazione
Come vedete, si parla del metodo ma non si entra nel merito. E cioè: cosa dovrà contenere il nuovo Prip? Quali modifiche saranno recepite di quelle proposte da Bastacartelloni e Vas? E quali di quelle proposte da altri? Su questo aspetto vogliamo essere ottimisti, dato che - come scrive l'architetto Bosi - sono stati recepiti per ora informalmente molti punti da noi richiesti.

LA DELIBERA 116

C'è poi l'altra questione, la più spinosa: la delibera 116/2013, un provvedimento lasciato in eredità da Alemanno che rende vano ogni nuovo Piano Regolatore. Qualcuno avrà letto nei commenti al post precedente il dibattito tra un anonimo lettore e l'architetto Bosi. L'anonimo cita la 116 e ne riassume correttamente gli effetti malefici così:

La maggior parte degli impianti già installati diventano parte dei piani di localizzazione, ergo:
-non potranno essere nè rimossi nè messi a bando giacchè sono di proprietà delle ditte che li hanno installati;
-condizionano la redazione dei piani di localizzazione perchè è evidente che gli spazi individuabili e concedibili saranno notevolmente ridotti;
-rendono inutili e bandi per concessione, poichè chi vorrà partecipare ad un bando che vede già presenti sulla stessa zona altri concorrenti: non c'è più l'esclusiva, prerogativa della concessione;


L'architetto Bosi concorda sulla necessità di abrogare la 116, tanto più che è stato il primo a chiederne la cancellazione in una lettera congiunta con Bastacartelloni.

Anche Cartellopoli, in un lungo articolo, teme che la 116 sia il cavallo di troia per far rientrare tutte le ditte oggi operanti su Roma nei futuri piani di localizzazione e dunque rendere impossibile assegnare i nuovi impianti tramite bandi pubblici.

Dunque tutto si concentra su questo punto!

L'APPELLO A CORSETTI

Allora, ecco che ci rivolgiamo direttamente al presidente Corsetti nella sua veste di politico.

Parliamoci chiaro, presidente Corsetti: il dubbio che molti avanzano è che lei stia facendo il doppio gioco. Che da una parte spinga per partire subito col Prip e intestarsene la vittoria. Ma dall'altra - lasciando in vita la 116 -  voglia impedire la reale riforma del settore.

E' vero che l'abrogazione della delibera incriminata non spetta alla Commissione, ma alla Giunta o al Consiglio. Ma noi ci rivolgiamo a lei, Corsetti, come politico: sia chiaro e parli da politico. Indichi con chiarezza cosa farebbe della delibera 116 se fosse l'assessore o addirittura il Sindaco. Non si trinceri dietro scappatoie formali tipo: verrà abrogata automaticamente dopo l'approvazione del Prip.

Per usare una frase dei Vangeli: sia il suo parlare sì sì o no no. Basterà una sua parola chiara in questo senso perché lei diventi davvero il riferimento di chi questa città la vuole cambiare in meglio!


martedì 15 ottobre 2013

In Commissione Commercio si discute di cose concrete. Al tavolo anche le associazioni. Luce in fondo al tunnel?



La Commissione Commercio di questa mattina è entrata finalmente nel vivo dei problemi a partire dall'approvazione del Prip (con i tempi), dei Piani di Localizzazione (con i costi) e dell'iter da seguire.

Ci rendiamo conto che sia materia complessa e difficile da digerire per chi ne mastica poco. Per cui cerchiamo di spiegare per grandi linee le questioni che si sono affrontate.

Erano presenti i consiglieri De Biase (Pd), Onorato (Lista Marchini), Stefàno (M5S), Alemanno e ovviamente il presidente Corsetti (Pd). Il consigliere del Pdl Tredicine (pur non essendo membro della commissione) ha mandato un proprio rappresentante.
Inoltre è stato convocato il dottor Paciello, dirigente dell'Ufficio Affissioni.

Allo stesso tavolo (e di questo ringraziamo Corsetti) c'era anche l'architetto Bosi (Vas), Bastacartelloni e Cartellopoli.

Dunque le associazioni che da anni lottano sul tema e che sicuramente ne sanno molto di più dei singoli consiglieri sono ormai considerate degli interlocutori primari.

L'idea di Corsetti è far partire da subito l'iter per approvare il Prip, concedendo 60 giorni di tempo agli Uffici, alle Associazioni cittadine e alle ditte per presentare le proprie osservazioni. Il testo su cui Corsetti vorrebbe lavorare resta quello presentato dalla precedente giunta.

Ora su questo punto, abbiamo alcune perplessità. Infatti preferiremmo che quel testo fosse corretto almeno negli errori più macroscopici prima di fargli riprendere il suo cammino (sapete che lo riteniamo del tutto inadatto a far cessare lo scandalo cartelloni). Ma ad ogni modo, questo aspetto potrà essere meglio definito nei prossimi giorni.

La seconda questione di cui si è dibattuto riguarda i Piani di Localizzazione. Chi li dovrà redigere? Quali sono i costi che il Comune dovrà affrontare? Probabilmente l'incarico sarà affidato ad AequaRoma che ha scritto materialmente il vecchio Prip. Il dottor Paciello ha già chiesto un preventivo dei costi e dei tempi necessari e dovremmo conoscerli entro un paio di settimane.

A proposito del dottor Paciello, ha riconosciuto la necessità di correggere gli errori materiali del Prip (che all'epoca venivano denunciati solo dai cittadini) e la trasformazione della prima parte del documento da Schema Normativo in Norme Tecniche di Attuazione. Dunque, anche gli uffici, riconoscono formalmente la bontà del lavoro presentato da Bastacartelloni e Vas nello scorso maggio.

Infine si è parlato della Delibera 116/2013, quella che a nostro avviso va cancellata e sulla quale anche l'assessore Leonori ha espresso parere negativo. Secondo l'interpretazione di Corsetti, la 116 decadrebbe contestualmente all'approvazione del Prip. Noi non siamo d'accordo, ma in questo spirito di collaborazione, stiamo studiando meglio anche questo aspetto per capire se la lettura di Corsetti abbia un senso dal punto di vista giuridico. Onestamente la difesa di questa delibera ci sembra più una mano tesa alle ditte che altro. Non se ne comprende altrimenti il motivo.

C'è poi da capire se l'assessorato condivida l'iter che Corsetti vuole avviare o se ritenga migliore un'altra strada. Per ora, però, dal dipartimento della Leonori non è arrivata nessuna posizione ufficiale.

Nei prossimi giorni torneremo sui dettagli della seduta di oggi e analizzeremo più a fondo gli interventi dei singoli consiglieri.

Chi volesse potrà ascoltare direttamente il dibattito di questa mattina, anche in questo caso grazie al consigliere Stefàno che ha registrato la seduta.

Quanti cartelloni servono per indicare che siamo al Torrino? Ridicolo e patetico

Oggi, in Commissione Commercio, nuova seduta sul tema cartelloni. Tra gli altri verrà ascoltato il direttore dell'Ufficio Affissioni e una nostra delegazione sarà presente all'incontro non solo per ascoltare ma - se sarà possibile - per intervenire. Vi riferiremo al più presto di questa mattinata.

Intanto, lasciamo parlare queste fotografie. Non servono altri commenti, perché dovrebbero essere sufficienti a dimostrare a chi siede in Commissione, quanto la situazione non sia kafkiana ma ridicola. Perché neanche la mente di un grande e raffinato scrittore avrebbe potuto immaginare scene simili: che per indicare un luogo, sarebbero stati montati ben 7 cartelli di pubblica utilità nello stesso incrocio.

Davvero utili!

La scena "tutta romana" di via Città d'Europa
Tutti questi 1x1 sono stati installati con la ridicola scusa della pubblica utilità
 Ma non ne basta uno, ne servono 7 dato che siamo scemi e le cose devono ripetercele 7 volte

domenica 13 ottobre 2013

Dieci e lode ai ragazzi che gestiscono un barcone sul Tevere. A loro le banchine luride non piacciono proprio

Nelle scorse settimane, vi abbiamo mostrato in diverse puntate, la situazione di inciviltà delle banchine del Tevere perfino nei tratti più centrali, come quello di Ponte Sisto.

Ma non tutti i romani sono indifferenti allo schifo. I responsabili della Cooperativa San Pietro, che con una barca permette di fare delle belle gite sul Tevere, ci hanno inviato le fotografie della loro opera anti-degrado.

Un gruppo di ragazzi che durante le pause di lavoro, invece di fumare o prendere il caffè, volontariamente pulisce le sponde del fiume. Ci aspettiamo che siano le istituzioni a farlo e che si decida presto di aiutare questi operatori turistici che ce la mettono tutta per dare ai visitatori un'immagine degna della nostra capitale.

Raccolgono la sporcizia.....
...e la imbustano
Guardate quanti sacchi
Una parte dei tronchi rimossi dagli argini a spese della cooperativa
L'erbaccia viene tagliata.......
..e viene tenuto pulito non solo l'imbarco ma un lungo tratto di banchina

Qui di seguito i nostri articoli pubblicati sullo stesso argomento

Un fiume di degrado: prima puntata

Un fiume di degrado: seconda puntata

Terza parte del viaggio sul Tevere

Le immagini pubblicate a blog unificati nel 2012

venerdì 11 ottobre 2013

Ai Colli Portuensi sbarcano nuove forme di cartelloni. Forse vengono da un altro pianeta

Marino giri pure in bicicletta ma....cominci a fare qualcosa contro la sporcizia e il degrado del centro storico .....e contro la mafia della cartellonistica abusiva che di nuovo ha invaso Roma.
                                                                     Francesco Merlo, Repubblica del 10 ottobre


Una piccola citazione dell'articolo poco pietoso nei confronti di Ignazio Marino uscito ieri su Repubblica. Se il Sindaco vuole riscattarsi, ecco cosa gli viene suggerito: fare qualcosa contro i cartelloni che hanno ripreso a invadere Roma.

Una delle tante prove di questa ennesima ondata, ce la manda il lettore Matteo L. che ha fotografato degli strani oggetti con base in metallo e schermo di policarbonato che invadono ormai da alcune settimane la zona dei Colli Portuensi.

Eh già, sono proprio dei cartelloni. Di nuova forma e materiale, ma sempre cartelloni e sempre irregolari. Senza alcuna targhetta, ancora senza sponsor e probabilmente pronti a cercarne uno che cada nella trappola. Guardate che strana roba


Un formato mai visto prima
Questo è stato messo di fronte ad un bar. Che sperino di attrarlo come sponsor?
L'unica targhetta che li identifica è di questa società del trevigiano che li ha disegnati
Questo, appena montato è già stato imbrattato

Secondo la definizione che abbiamo trovato sul sito della società produttrice si tratta di "espositori".  Forse sbagliamo, ma a noi sembrano niente altro che cartelloni pubblicitari atterrati a Roma, dove c'è la certezza di restare impuniti per qualunque abuso si commetta. Nella terra di nessuno, ogni nuova forma di pubblicità può essere sperimentata.
Staremo a vedere e li terremo d'occhio. Ma anche questa volta ci tocca dire che se ci fossero regole diverse (come quelle da noi proposte), dagli altri pianeti si guarderebbero bene di mandarci impianti extraterrestri.

giovedì 10 ottobre 2013

Quando i cittadini diventano protagonisti della cura di Roma: i decoro day e la manutenzione del verde

Su Repubblica di ieri due interessanti articoli riconoscono il merito di tanti cittadini romani che non si arrendono al degrado della città. Grazie ai blog e alle associazioni civiche, l'esempio di pochi sta contagiando molti.

E Repubblica se ne accorge con la rubrica di Margherita D'Amico intitolata ieri  "Cinque giornate contro il degrado". Un prezioso riconoscimento ai Decoro Day, la bellissima iniziativa nata da un gruppo di volontari del quartiere Aurelio e poi appoggiata dal Municipio (sia con la precedente che con l'attuale giunta) e da Bastacartelloni, Cittadinanzattiva AureliaRiprendiamociroma e altre realtà.

Cittadini in azione durante un decoro day

Il nostro Stefano Bolognesi racconta alla giornalista l'impegno e la piccola storia dei Decoro Day.

L'altra battaglia che da tempo portiamo avanti, assieme agli amici di Cittadinanzattiva Aurelia, riguarda la cura degli spazi verdi da affidarsi a sponsor o semplici cittadini. L'abbiamo sperimentata nell'aiuola di Largo Boccea, dove un piccolo cartello ricorda uno dei fondatori di Bastacartelloni: Francesco Fiori, scomparso due anni fa. In suo onore, alcuni di noi cercano di tenere in ordine quel fazzoletto verde.



La politica sembra aver colto il segnale, dato che Repubblica racconta, in un altro articolo, del progetto in fase avanzata del I° Municipio. Presto, insomma, chi vorrà potrà adottare alberi e aiuole anche con l'appoggio ufficiale delle istituzioni.

A questo punto - dato che le idee dei cittadini non sono così malaccio - ci auguriamo di essere seguiti anche sul tema cartelloni. Dove il messaggio l'abbiamo lanciato forte e chiaro!

mercoledì 9 ottobre 2013

Ecco perchè la Banca Dati non garantisce legalità. Le ditte radiate raccolgono pubblicità come niente fosse

Ieri, Cartellopoli ha pubblicato la registrazione di due interessanti telefonate che confermano quello che più volte i nostri siti hanno denunciato: le ditte che vengono sospese dall'albo comunale e che dunque non potrebbero più operare sul territorio, proseguono nella loro attività più determinate di prima.

Oggi vi mostriamo un altro esempio di questa terra di nessuno che è il settore affissioni a Roma. Citiamo questo caso, solo come emblematico, perché ve ne sono molti altri esattamente identici.

La ditta "Sapi di Dessi Onorina snc", è stata dichiarata decaduta dalla Banca Dati il 12 aprile del 2013 a seguito della Determina Dirigenziale numero 1031. Tutti lo possono verificare cliccando a questo link che riporta il famigerato elenco di ditte autorizzate. Basta scorrere fino al numero 0081.

Ebbene ecco due cartelloni di questa ditta che si trovano in Circonvallazione Gianicolense, altezza Ponte Bianco. Come potete vedere dalle nostre fotografie, si tratta di pubblicità molto recenti, appena affisse sugli impianti, dunque a ben 6 mesi dalla sospensione dall'albo.

La pubblicità è stata affissa da pochi giorni
La prova? L'offerta dello sponsor è stata autorizzata a settembre e scade il 1° ottobre

Il codice 0081 che si trova sulla targhetta corrisponde alla Sapi

In quest'altro caso, invece, la ditta invita a chiamare per raccogliere pubblicità
 
Potremmo ricordare che la stessa Sapi è stata protagonista della vicenda dell'albero capitozzato e poi ucciso sempre in Circonvallazione Gianicolense perchè oscurava un cartellone. Ma non è con questa ditta che vogliamo prendercela, anzi tutt'altro. 

Lo scopo dell'articolo di oggi è solo confermare la inutilità della Banca Dati, celebrata invece venerdì scorso durante l'audizione in Commissione Commercio come soluzione di tanti mali. Vogliamo solo spiegare alla classe politica che non potrà mai esserci rispetto delle leggi e dei regolamenti finchè regnerà il caos attuale. Vogliamo dire alle stesse ditte che così non faranno altro che cannibalizzarsi tra loro, perchè ovviamente chi è stato radiato e continua a raccogliere pubblicità fa concorrenza sleale perchè non paga gli oneri comunali e dunque può offrire i propri spazi a costi minori.

Insomma così non ci guadagna nessuno. Ci perde solo Roma e dunque tutti noi!

martedì 8 ottobre 2013

Marta Leonori: la delibera 116? Sicuramente da modificare. Su Roma Today le proposte delle associazioni



La notizia circolava da settimane ma ora arriva la conferma ufficiale dalla stessa Marta Leonori: la delibera 116 del 2013 sarà modificata. L'assessore lo ha dichiarato al quotidiano Roma Today che dedica un lungo articolo alla questione cartelloni.

"Non c'è dubbio che alcune regole andranno modificate - ha spiegato la Leonori - affinché aiutino il percorso di ordine, decoro e pulizia che deve contraddistinguere l'intero settore. Tra le norme interessate da una decisa revisione (ndr) c'è sicuramente anche la delibera 116 del 2013 che tante proteste, dico io giustamente, ha attirato da parte delle associazioni e dei cittadini preoccupati del proliferare dell'abusivismo".

Questa la dichiarazione virgolettata rilasciata dall'assessore alla giornalista Ginevra Nozzoli. In quel "dico io giustamente" si legge la chiara volontà di rivedere la norma scellerata che la giunta Alemanno approvò in extremis, avvelenando i pozzi prima di lasciare il Campidoglio e facendo l'ennesimo regalo alle ditte: permettere la sopravvivenza dei cartelloni irregolari anche dopo l'approvazione del Prip. Una vera iattura che rende vana l'approvazione del piano regolatore.

Dunque una prima buona notizia, frutto del lavoro che le associazioni stanno facendo in questi mesi, tampinando con fatica i nuovi amministratori e spiegando loro il percorso virtuoso per uscire dal dramma cartelloni.

L'articolo riporta anche le dichiarazioni di Bastacartelloni e riassume in grandi linee la proposta presentata al Comune. Una correzione, però, dobbiamo farla bonariamente a chi ha scritto il pezzo: gli emendamenti al Prip e il programma completo sono stati prodotti da Vas (il cui sito vi invitiamo a seguire) e da Bastacartelloni, non da Cartellopoli come erroneamente indicato. Gli amici di Cartellopoli, comunque, ne condividono il contenuto e stanno assieme a noi facendo pressione sul Comune.

In conclusione, la delibera 116 che tanto è stata citata venerdì scorso dalle ditte durante la loro audizione come "provvedimento che fa chiarezza", verrà presto modificata.
E immaginiamo che le ditte non saranno molto contente della nuova versione del testo.

venerdì 4 ottobre 2013

Commissione Commercio-Audizione associazioni ditte pubblicitarie - parte 2 con nostro commento




                                       IL LIBRO DEI SOGNI

E' il titolo da dare all'audizione delle ditte pubblicitarie. Badate bene, il titolo non è nostro ma del signor Daniele Randaccio, titolare della SCI, che ha parlato proprio di un libro dei sogni che le aziende romane potrebbero offrire alla città, fornendo servizi tra i quali - pensate - pagare i pasti ai poveri che mangiano alla mensa della Caritas.

A parte questa parentesi da libro Cuore (siamo davvero commossi per la generosità e l'altruismo di queste ditte), ecco alcuni nostri commenti all'audizione.

Quasi tutti gli interventi sono stati falsati da un problema: l'abusivismo. Dagli che tutti si scatenano contro i cartelloni abusivi. Peccato che a Roma, impianti abusivi non ce ne siano più perché "sanati" dalla scellerata delibera 37 del 2009. Ma il senso di queste dichiarazioni è chiaro. Loro dicono: prendetevela con gli abusivi (cioè con i cartelloni privi di targhetta Nbd) e lasciateci tutti quelli che invece sono inseriti in banca dati.
Idiota chi ci casca!

Secondo tema, il bando di gara. Quasi tutte le ditte si sono scagliate contro il bando che - a loro dire - ucciderebbe le imprese che operano sul territorio da 60 anni. Tranne la IGP Decaux che ha fatto un ottimo intervento, tutti gli altri parlano di posti di lavoro, di tradizione, di mestiere. E infatti abbiamo visto che tradizione!

Entriamo nel dettaglio degli interventi (in ordine di apparizione come al cinema. Infatti sembrava un film).
Avvocato Scavuzzo: legale e rappresentante di un'associazione che raccoglie 60 imprese romane. Nel 2004 fu arrestato per aver costruito un sistema di evasione tributaria, assieme ad altri che parlavano di "stendere Veltroni". "Conosco persone che possono fare per noi questo lavoro"
Oggi, dimenticato il suo fulgido passato, spara sentenze del tipo: la giurisprudenza si è dichiarata contraria ai bandi (e chissà come mai sono stati fatti in tutte le altre città).
Ancora: la banca dati ha fornito codici autorizzativi. Ormai ci sono e vanno rispettati. Capito???? Chi è in banca dati va rispettato, pure se c'ha il cartellone dentro il Foro di Traiano! Comodo, no?
Oppure: quando sentiamo che la pubblicità a Roma può rendere 50 milioni l'anno di oneri al Comune siamo fuori dalla realtà (peccato che il titolare della Sci nel libro dei sogni afferma che i cartelloni possano pagare tanti servizi. Chi avrà ragione tra i due?)

Un impianto Sci posto in posizione di pericolo per i non vedenti

Daniele Randaccio (Sci): è la ditta che ha disseminato Roma di impianti comparsi dal giorno alla notte (come quello nella foto qui sopra). Ne abbiamo denunciati centinaia. Ma niente di grave, vero?
Secondo il signor Randaccio siamo nel migliore dei mondi: ormai esiste una banca dati per cui basta chiudere la procedura di riordino e tutto sarà a posto. La ricetta per il futuro? Un protocollo di intesa tra le aziende romane che offra i servizi tipo mensa della Caritas, bike sharing, telecamere per la sicurezza dei cittadini. Ci fermiamo qui perché siamo commossi e abbiamo gli occhi lucidi.

Patrizia Douglas (Igp Decaux): un intervento competente e serio. L'unico della giornata. Ha smontato le tesi deliranti dell'avvocato Scavuzzo e ha ridicolizzato il "libro dei sogni" di Randaccio. Come si deciderà la riduzione dei cartelloni per applicare il Prip se non si fa il bando, si è giustamente domandata. Perché la ditta A dovrebbe cedere il proprio spazio alla ditta B? Scoppierebbe di nuovo il caos.
Il mercato è stato distrutto - ha spiegato la Douglas - oggi i grandi sponsor non vogliono pubblicizzarsi a Roma.
Il bando non taglierà posti di lavoro né taglierà fuori le attuali imprese che potranno consorziarsi. Sottoscrivamo!

Daniela Aga Rossi (Ap Italia): ha fatto una giusta osservazione. Chi venne inserito nel riordino ha dovuto rispettare il Codice della Strada e i regolamenti. Per essere iscritti nella banca dati questo non era richiesto. Quindi è chiaro che questi ultimi cartelli hanno posizioni molto più appetibili (e pericolose aggiungiamo noi, dato che hanno provocato morti e feriti). Dunque Scavuzzo, quando parla di titolo autorizzativo per merito dalla banca dati, dice una stupidata???? Mettetevi d'accordo tra voi!

Alemanno: il nulla assoluto. Vorremmo evitare perfino di commentare il suo intervento inutile e scontato. Se non fosse che una cosa l'ha detta chiara (e sbagliata): il Prip c'è e va approvato entro fine anno. Tanto è già pronto. Alemannoooo, ancora ti domandi perché hai perso le elezioni?????

Franco Marino (lista civica Marino). Non capisce niente, non sa niente del problema e fa una sparata allucinante: qualsiasi sia la soluzione io voglio che siano tutelate le aziende romane e i posti di lavoro. A quel punto scatta l'applauso dai presenti (tranne la Douglas). E questo basta a spiegare quanto delirante sia stata l'affermazione di Franco Marino.

Michela Di Biase (Pd): brava, comincia a muoversi bene nella materia. Ha detto che i bandi sono la soluzione perché possono portare a maggior decoro, ad una città più bella. Poco prima lo aveva spiegato anche Athos De Luca.

Vi risparmiamo di commentare il teatrino finale tra Alemanno che accusa la Di Biase di fare un comizio e Bordoni che tenta di risponderle perché sono stati tacitati da Corsetti che ha chiuso i lavori.

Commissione Commercio-Audizione associazioni ditte pubblicitarie - parte 1




Ringraziamo il Cons. Enrico Stefano (M5S) per il video


Una passeggiata a Bangalore.....anzi no, a Trastevere

Scene di ordinario degrado che ormai si vedono solo a Roma. Chiediamo scusa agli abitanti di Bangalore sicuramente meno assuefatti di noi.

Guardate qui sopra: un cartellone pericolante, SENZA TARGHETTA IDENTIFICATIVA, in mezzo a decine di venditori autorizzati o meno. E' l'ingresso della Stazione Trastevere.

Dall'altro lato del viale, verso piazza Sonnino, la quantità di bancarelle è tale che è impossibile transitare sul marciapiede. E i furgoni/magazzino parcheggiati cosi?



Se i romani sono indifferenti (d'altronde basta vedere come lasciano l'auto), cosa pensano i turisti che si trovano a passare da qui?



Dite voi in quale città del mondo si vedono portoni ridotti così? Dove gli abitanti degli edifici tollererebbero uno sfregio così profondo al decoro delle loro cose?

Siamo in vicolo del Cinque
Tutta la strada è in queste condizioni

Va beh. Il povero turista che era venuto a Roma per cercare arte e bellezze, scappa da Trastevere e pensa che scendendo sulle banchine del fiume possa passeggiare e respirare aria buona.
Ecco quello che trova, sotto Ponte Sisto, uno dei più antichi e importanti.




Arrivederci Roma!

giovedì 3 ottobre 2013

Piazzale Morelli, due anni dopo. Ancora cartelloni irregolari nel giardino pubblico

Ci sono luoghi simbolo dell'invasione dei cartelloni. Luoghi dove l'installazione selvaggia e senza regole d'impianti pubblicitari ha completamente sfigurato il territorio.

Piazzale Morelli è uno di questi. Un bellissimo giardino che impreziosiva un altrimenti caotico incrocio su Viale dei Colli Portuensi, è diventato una riserva innaturale di cartelloni pubblicitari.

E poco importa che il regolamento comunale ne vieti la collocazione all'interno delle aree verdi.

Nessuno ha protestato. Ed ecco i risultati








Una campagna pubblica su impianti privati che sono irregolari. Un altro scandalo dopo quello della campagna contro l'abbandono degli animali?




Qui sopra, i fori sul terreno di un impianto appena rimosso.

Era della Romantech Pictures - ditta ormai radiata - e pubblicizzava concerti e spettacoli.

Tenete a mente questo particolare...


Il vecchio cartellone poi rimosso

Poco più avanti, a marzo di quest'anno, si notava un palo senza cartellone




Lo avranno rimosso? Macché, lo hanno finito d'installare!




Notare l'agevole percorso pedonale...


L'impianto di una ditta storica, collocato sul prato, manco fosse un albero!




Vi ricordate il cartellone rimosso che pubblicizzava concerti?



A una cinquantina di metri, ne hanno piantato (nel vero senso della parola..) un altro.

Questo è di un'altra ditta (ODP) che si occupa - guarda caso - di spettacoli e concerti...




All'angolo con Via Virginia Agnelli, situazione identica rispetto a due anni fa. Come nel resto del parco.

Solo due impianti delle decadute Romantech e Special Communication, sono stati rimossi.

Gli altri, benché in palese violazione del Codice della Strada e del regolamento comunale, rimangono lì dove sono, senza motivo alcuno. Se non forse la colpevole inerzia (o complicità?) di certi uffici comunali...

Qui i precedenti articoli su Piazzale Morelli:

http://www.bastacartelloni.it/2013/03/parco-dei-cartelloni-ovvero-piazzale.html

http://www.bastacartelloni.it/2012/03/una-piazza-e-un-giardino-in-attesa-di.html